Luigi De Giovanni – Tracce di ri€voluzione
Tracce di ri€voluzione in quaranta opere pittoriche, alcune di grandi dimensioni, più un’installazione concepita quale sintesi del percorso di ricerca per un attraversamento della Cultura dagli anni Sessanta ad oggi.
Comunicato stampa
Si intitola “TRACCE DI RI€VOLUZIONE” la personale di pittura dell’artista specchiese Luigi De Giovanni, che sarà inaugurata alle ore 19,30 di sabato 14 luglio 2012 presso il salone delle Feste ex Monastero ai Teatini. Interverranno Paolo Perrone Sindaco di Lecce, Luigi Coclite Assessore al Turismo del Comune di Lecce, Simona Manca Vicepresidente della Provincia di Lecce, Antonio Biasco Sindaco di Specchia, Giampiero Pizza Assessore alla Cultura del Comune di Specchia. Presenta l’artista il critico d’arte Toti Carpentieri curatore della mostra. L’evento è patrocinato da Provincia di Lecce, Amministrazione comunale di Lecce, Assessorato del Comune di Specchia e sostiene la candidatura di Lecce a “Capitale Europea della Cultura 2019”.
Artista di calibro nazionale e internazionale Luigi De Giovanni indaga la luce e la poesia del paesaggio attraverso una lettura dei cambiamenti culturali, economici e politici che hanno caratterizzato la società e i costumi dalla seconda metà del Novecento in poi. In mostra, nell’allestimento curato dall’architetto Stefania Branca, saranno esposte circa quaranta opere pittoriche: dal filone paesaggistico a quelle che guardano al recupero di una memoria contadina fino a spaziare lo sguardo nella contemporaneità sfogliando tra le pagine più dolorose e sofferte della storia europea e italiana: le grandi guerre, la caduta del muro di Berlino, la contestazione giovanile degli anni ’60, la crisi economica e politica dei nostri giorni.
Un vernissage, ricco di sorprese alla performance dell’artista “i colori dell’arte per colorare il futuro” con lancio di acquerelli, che saranno donati ai visitatori in segno di speranza, seguirà la performance live del cantautore leccese Daniele Gabriele che impreziosirà la serata inaugurale tesa a sottolineare la preziosità della libertà del pensiero che da gesto e segno pittorico diventa anche musica e parole affidando all’universalità dei linguaggi dell’arte lo strumento di una dolce ri(e)voluzione.
La mostra vuole legare idealmente Puglia e Sardegna, pur vivendo a Cagliari l’artista non ha mai dimenticato le sue origini salentine. L’arte diventa il tramite per unire territori geograficamente lontani, accomunare saperi e sapori con la degustazione dei vini gentilmente offerta dalla Masseria L’Astore e i dolci sardi tipici di Seulo e riscoprire, anche grazie alla comunicazione di un evento artistico, il senso comune dell’identità nazionale e della storia che in un periodo di grande difficoltà economica rappresentano la chiave di volta per superare le difficoltà e poter guardare con ottimismo al futuro. La mostra approderà dal 15 dicembre al Castello Risolo di Specchia e, successivamente, a Cagliari diventando occasione per promuovere uno scambio culturale tra la Puglia e la Sardegna. L’evento inaugurale a Lecce sarà l’inizio di un percorso che, grazie alla sinergia delle rispettive amministrazioni comunali, provinciali e regionali, unirà idealmente i luoghi cari all’artista, il borgo natale di Specchia, la città di Lecce e Cagliari città d’adozione.
La mostra è organizzata da Il Raggio Verde edizioni in collaborazione con Galleria Mentana di Firenze che fa capo all’Associazione nazionale gallerie d’arte moderna e contemporanea, la rivista telematica Arte e Luoghi, l’associazione culturale E20Cult.
Note biografiche di Luigi De Giovanni
Nato a Specchia, dove ha un proprio atelier, Luigi de Giovanni vive e opera tra il Salento e Cagliari. Diplomatosi all’Istituto d’Arte di Poggiardo nel 1969, nel 1974 si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Roma. Nel 1973 con il maestro Avanessian inizia lo studio dell’imprimitura delle tele e delle terre. Nel 1974 si perfeziona nella tecnica ad olio
Nel 1980 sperimenta la tempera all’uovo; realizza alcune opere con un unico filo conduttore “scalate sociali”. Nel 1988 sperimenta tecniche miste con l’uso di materiali di scarto simbolo di “rifiuto” quali: segatura, trucioli metallici, pezzi di gomma inservibili, carta e tessuti. Nello stesso anno inizia il rapporto con la Galleria “Mentana” di Firenze che lo presenta alla Fiera Arco di Madrid. Negli anni Novanta inizia a realizzare e ad esporre opere che hanno come filo conduttore “l’angoscia nella società attuale” e comincia ad usare i vecchi jeans come tele per le sue opere a carattere sociale. Il nuovo millennio lo vede siglare importanti collaborazioni con la Galleria Della Tartaruga – ROMA e la Galleria “III Millennio” di Venezia.
La sua lunga carriera artistica lo ha visto tenere mostre in tutto il mondo: New York, Bormio, Tokyo, Bruxelles, Madrid, Siviglia oltre che nelle principali città italiane da Milano, a Roma, Firenze, Pisa, Ferrara, Lecce…
Info e approfondimenti: www.degiovanniluigi.com www.facebook.com/arte.degiovanni
Presentazione artistica del cantautore Daniele Gabriele
Per Daniele Gabriele, la produzione artistica non può essere disgiunta dalla vita dell’artista. Il suo ‘credo’ professa una linea di continuità nelle composizioni, nelle quali alla narrazione delle storie, fanno seguito azioni comportamentali correlate, al fine di evitare una scissione, fra la bellezza del canto e la bruttezza dell’agire. La sua ‘proposta’ è quella di raccordare i valori dell’esistenza all’azione artistica, attraverso un modo ‘nuovo’ di estrinsecare la creazione. La sua è ricerca coerente tesa a dare maggiore risalto e valore al messaggio, nel quale crede con convinzione. Il suo essere uomo, e al contempo musicista, lo porta a far della propria esistenza un’opera d’arte. La sua linea di condotta è espressione di quanto chieda il nuovo corso della storia e rappresenta un’occasione per chi crea, di rapportarsi alla vita in una veste rigenerata. Questa sua attitudine artistica, ben si lega all’attività professionale di counselor trainer in antropologia personalistica esistenziale, svolta da Daniele Gabriele, e proprio questa disciplina (la quale è stata inventata da Antonio Mercurio) lo esorta a ricercare la verità. Fra le tematiche portanti del suo fare musica, ampio spazio è dato alla visione dell’amore maturo, il sentimento che viene cantato nelle canzoni (e che anch’egli declina nei suoi pezzi) è quello passionale che racconta di innamoramenti colmi d’intensità. Nei suoi brani, inoltre trova spazio l’amore coniugale, dove si descrive la maturità della coppia, formata da due universi che s’incontrano. Nei suoi concerti, Daniele Gabriele propone un passaggio dall’amore passione a quello maturo, senza tralasciare altri temi, come l’amicizia e l’impegno civile, il tutto senza mai dimenticare la via maestra della verità.