Luigi Petracchi – Frammenti
Dalle carte antiche pregiate lavorate con i pigmenti ai light box, dai cuscini in polvere di marmo e resina ai suoi bassorielivi che rimandano a simboli lontani.
Comunicato stampa
Overlook Agenzia d’Arte presenta la personale in galleria dell’artista Luigi Petracchi, artista riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, in cui saranno esposte diverse opere della variegata produzione dell’artista. Dalle carte antiche pregiate lavorate con i pigmenti ai light box, dai cuscini in polvere di marmo e resina ai suoi bassorielivi su multistrato composti di formelle che rimandano a simboli lontani.
Cenni Biografici dell’artista
Luigi Petracchi, nato a Firenze nel 1954, vive e lavora in provincia di Pistoia. Ha iniziato a esporre agli inizi degli anni Settanta, con mostre personali e collettive in più città italiane tra cui Roma, Milano, Taormina, Firenze, Bologna, Prato e Venezia. In campo internazionale ha esposto a New York, Malta, Tokyo, Hong Kong, Washington, Parigi, Las Vegas, Palma de Mallorca, Siviglia e a Barcellona e Seoul in occasione delle Olimpiadi.
Nel 2007 partecipa alla Biennale di Firenze con una grande installazione per la quale riceve il Premio Lorenzo Il Magnifico. A febbraio del 2008 è tra gli artisti invitati alla Prima Fiera Internazionale di Roma, Arte Contemporanea Moderna Roma (EUR, Palazzo dei Congressi), con una installazione di sculture. Presente ad Arte Fiera Off 2009 e 2011 con la Galleria Bongiovanni di Bologna, è in mostra a Prato dal 27 novembre 2010 al 31 luglio 2012 presso Art H. Museo (complesso Pecci) con una raccolta di opere dal titolo Sunbállein, in parte estesa a Firenze c/o Banca Sella. Nel 2011 è presente con una installazione luminosa alla mostra di arte contemporanea di Roma Shut-out, Cappella Orsini, patrocinata dal Ministero della Salute e dal Ministero della Giustizia (aprile-maggio; presentazione 5 aprile alla Biblioteca del Senato). Dal 4 settembre al 30 ottobre espone al MEB di Bologna. Dal 8 al 28 ottobre partecipa con Sandro Chia e Mimmo Paladino al The big style, organizzato dalla Galleria Bongiovanni di Bologna nell’ambito della settima edizione della Giornata del contemporaneo, promossa da AMACI. Sempre a Bologna, dal 29 novembre al 30 gennaio 2012, è presente con Sandro Chia, Dario Fo, Alessandro Mendini e Piero Pizzi Cannella al Fondamentum Artis, UniCredit Private Banking.
Tra i numerosi premi vinti anche il Gran Premio Olimpiadi di Seoul 1988 (1° Premio medaglia aurea), il Premio Biennale di Venezia 1988 e il Premio delle Arti, Premio della Cultura 2007 (Premio della giuria). Le sue opere sono collocate presso prestigiosi musei.
“ La parola “simbolo” deriva dall’antico verbo greco sunbállein, che significa “mettere insieme” e, in senso lato, “confrontare”. Anticamente si utilizzava la nozione di simbolo per indicare che le due metà di un anello o di una tavoletta, che erano stati intenzionalmente spezzati, erano di nuovo confrontate tra loro e poi riunite. Facendo nuovamente corrispondere le due metà, due persone provavano di essere legate o imparentate.
Nel concetto di “simbolo” sono racchiusi vari elementi: esso è parziale, non è completo in sé; serve per comunicare un legame, o perlomeno un’affinità; comunica mediante la “legge di risonanza”; è un ponte immateriale tra due realtà concrete.
Questi elementi “lavorano insieme” nei vari simboli, in modi e proporzioni diverse. A seconda di quale di questi elementi predomina, abbiamo simboli che vanno dal sacro al profano, che possono essere riservati solo a una ristretta elite o destinati alla maggioranza degli esseri umani, che necessitano di un grande “lavoro di completamento” da parte di chi li interpreta o possono essere assimilati in modo quasi automatico.” (Luigi Petracchi)