Luigi Presicce – Fine eroica di un’immagine del Quattrocento
L’opera è stata realizzata documentando un workshop tenuto da Presicce nel 2015 con il coinvolgimento di un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, nell’ambito di un progetto didattico denominato L’Accademia dell’immobilità, a cura di Lelio Aiello.
Comunicato stampa
A partire dal 5 maggio 2016, data in cui ricorre il nono anniversario dall'apertura del museo, il MAMbo presenta negli spazi della Collezione Permanente Fine eroica di un'immagine del Quattrocento, lavoro inedito di Luigi Presicce.
La mostra si apre con un incontro aperto al pubblico in cui l'artista dialoga con Laura Carlini Fanfogna, direttrice dell'Istituzione Bologna Musei | MAMbo e il curatore Lelio Aiello, giovedì 5 maggio alle ore 18.00 nella Sala Conferenze del museo.
L'opera è stata realizzata documentando un workshop tenuto da Presicce nel 2015 con il coinvolgimento di un gruppo di studenti dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, nell'ambito di un progetto didattico denominato L’Accademia dell’immobilità, a cura di Lelio Aiello.
Il lavoro ha origine dalle elaborazioni collettive suscitate da una descrizione, minuziosa ma solo verbale, di una miniatura del Quattrocento di cui i partecipanti al workshop non hanno mai avuto modo di vedere la riproduzione, dalla quale si è arrivati alla creazione di un’installazione, un tableau vivant, davanti alla tela Funerali di Togliatti di Renato Guttuso, esposta in Collezione Permanente MAMbo.
Numerosi sono stati i passaggi che hanno condotto alla performance Fine eroica di un’immagine del Quattrocento: dalla descrizione dell’immagine alla sua riproduzione sotto dettatura attraverso il disegno; dalla messa in scena di alcuni di questi disegni alla selezione dell’interpretazione più valida, rivolgendo attenzione alla posa, al gesto, alla voce, fino alla performance finale che si è nutrita di suggestioni e stimoli diversi derivati da Delacroix, Niccolò dell'Arca, Peter Brook, Pier Paolo Pasolini e Dereck Jarman.
L'esecuzione dal vivo ha avuto un numero volutamente molto limitato di spettatori: due persone sconosciute l'una all'altra. La sua traduzione in video ne permette ora la visione a un pubblico più ampio, offrendo tra l'altro una preziosa rilettura creativa di una delle opere più note e amate del MAMbo.
È prevista anche una seconda postazione video che presenta estratti relativi ad altri momenti e luoghi (a Bologna ma anche a Capri, Firenze e Lecce) in cui si è svolto il progetto L’Accademia dell’immobilità.
Fine eroica di un'immagine del Quattrocento, che sarà visibile fino a domenica 5 giugno, è il primo di una serie di momenti che il MAMbo dedicherà tra maggio e giugno al video e alla performance.
Dopo Luigi Presicce sarà al museo Yuri Ancarani (7 maggio - 5 giugno 2016) con Bora, nell'ambito del progetto Museo Chiama Artista, nato dalla collaborazione tra la Direzione generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane del MiBACT e AMACI – Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani.
Il 12 maggio sarà invece la volta di Giovanna Ricotta con la performance Non sei più tu - azione due e la presentazione del libro GR / Giovanna Ricotta, a cura di G. Bartorelli, S. Grandi, edito da Cleup.
Biografia Luigi Presicce
Nato a Porto Cesareo (Lecce) nel 1976, vive e lavora tra Porto Cesareo e Firenze.
Ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Lecce, scegliendo deliberatamente di non discutere la tesi. Il suo lavoro è stato influenzato dai suoi studi indipendenti.
Nel 2007 ha partecipato al Corso Superiore di Arti Visive (CSAV) presso la Fondazione Antonio Ratti di Como con l'artista americana Joan Jonas. Nel 2008, nell’ambito di Artist in Residence, ha partecipato al workshop in Viafarini a Milano con l'artista americano Kim Jones. A Milano, nel 2008 ha fondato (con Luca Francesconi e Valentina Suma) Brownmagazine e in seguito Brown Project Space, per il quale cura la programmazione. Nel 2011 con Giusy Checola e Salvatore Baldi ha fondato a Lecce Archiviazioni (esercizi di indagine e discussione sul sud contemporaneo). Nel 2012 ha preso parte a Artists in Residence al MACRO, Roma. Dal 2010, con Luigi Negro, Emilio Fantin, Giancarlo Norese e Cesare Pietroiusti è coinvolto nel progetto Lu Cafausu, con il quale è stato invitato da AND AND AND a dOCUMENTA13, Kassel.
Ha realizzato performance presso la Fondazione Claudio Buziol, Venezia (2010), Thessaloniki Performance Festival, Biennale 3, Grecia (2011), Reims Festival Scènes d'Europe, Frac Champagne-Ardenne, Francia (2011), Màntica festival, Cesena (2011), Corpus, MADRE, Napoli (2012), We Folk - Drodesera Festival, Centrale Fies, Dro (2012), Art City Bologna 2013, Bologna (2013), CastelloInMovimento, Castello di Fosdinovo, Massa Carrara (2013), ARTDATE 2014, Bergamo (2014), Il teatro dei luoghi Fest, Lecce (2014), Kunsthalle Osnabruck, Germania (2015).
Ha vinto l’Epson Art Prize, Fondazione Antonio Ratti, Como (2007), Premio Talenti Emergenti, CCC Strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze (2011), Long Play, MAGA, Gallarate (2012), Icona, ArtVerona, Verona (2014), Level 0, ArtVerona, Verona (2015).