Luigi Puxeddu
In mostra Luigi Puxeddu, lo scultore che vanta già due rettili nella sua produzione: un cobra per la mostra Montaggio delle attrazioni e un’anaconda per la mostra Serpentopoli, entrambe a L’Attico.
Comunicato stampa
con l’estate si riaccende casa Ulivo, l’ultimo di una serie di spazi espositivi che hanno segnato il mio percorso artistico.
Come ormai sapete esso consiste in una capanna con al centro un ulivo centenario che, lungi dall’essere prigioniero, si protende verso il cielo dal tetto semi-aperto. Dentro di me lo sapevo, come tutti del resto, che un giorno un serpente biblico si sarebbe attorcigliato attorno al suo tronco. Ma eravamo ignari di quando sarebbe successo.
Ora il momento è arrivato. E’ sceso in campo Luigi Puxeddu, lo scultore che vanta già due rettili nella sua produzione: un cobra per la mostra Montaggio delle attrazioni e un’anaconda per la mostra Serpentopoli, entrambe a L’Attico. Chi se non lui poteva cimentarsi nell’ardua impresa di scolpire un pitone che abbrancasse l’ulivo, risvegliando in noi l’immagine iconica del paradiso perduto, presente dalla notte dei tempi?In corso d’opera ho affidato a Lorenzo Canova la stesura di un testo. Apprezzo il suo stile che fonde acume critico e qualità di scrittura.
Passano gli anni e le mode. Mi tengo avvinghiato alla pianta dell’arte per rimanere vivo.
Come ormai sapete esso consiste in una capanna con al centro un ulivo centenario che, lungi dall’essere prigioniero, si protende verso il cielo dal tetto semi-aperto. Dentro di me lo sapevo, come tutti del resto, che un giorno un serpente biblico si sarebbe attorcigliato attorno al suo tronco. Ma eravamo ignari di quando sarebbe successo.
Ora il momento è arrivato. E’ sceso in campo Luigi Puxeddu, lo scultore che vanta già due rettili nella sua produzione: un cobra per la mostra Montaggio delle attrazioni e un’anaconda per la mostra Serpentopoli, entrambe a L’Attico. Chi se non lui poteva cimentarsi nell’ardua impresa di scolpire un pitone che abbrancasse l’ulivo, risvegliando in noi l’immagine iconica del paradiso perduto, presente dalla notte dei tempi?In corso d’opera ho affidato a Lorenzo Canova la stesura di un testo. Apprezzo il suo stile che fonde acume critico e qualità di scrittura.
Passano gli anni e le mode. Mi tengo avvinghiato alla pianta dell’arte per rimanere vivo.
Fabio Sargentini