Luis Felipe Ortega – A Horizon Falls a Shadow

Informazioni Evento

Luogo
MATTATOIO
Piazza Orazio Giustiniani 4 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a domenica ore 14.00-20.00
Lunedì Chiuso

Vernissage
07/02/2018

ore 18 su invito

Biglietti

L’ingresso è consentito fino a 30 minuti prima della chiusura Biglietto d'ingresso - Intero: € 6,00 - Ridotto: € 5,00 Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale: - Intero: € 5,00 - Ridotto: € 4,00

Patrocini

con il patrocinio dell’Ambasciata del Messico
e la collaborazione di Galleria Montoro12

Artisti
Luis Felipe Ortega
Curatori
Lucilla Meloni
Uffici stampa
PALAEXPO, STUDIO MARTINOTTI
Generi
arte contemporanea, personale

Il Mattatoio a Testaccio ospita la prima mostra personale in Italia dell’artista messicano Luis Felipe Ortega, che ha rappresentato il Messico alla 56.a Biennale di Venezia. Un cospicuo numero di opere, tra video, fotografia, installazione, disegno, dà conto del procedere multimediale dell’artista.

Comunicato stampa

L’Assessorato alla Crescita Culturale del Comune di Roma e l’Azienda Speciale Palaexpo ospitano al Mattatoio la mostra personale dell’artista Luis Felipe Ortega a cura di Lucilla Meloni, patrocinata dell’Ambasciata del Messico.

Un cospicuo numero di opere, tra video, fotografia, installazione e disegno, dà conto del procedere multimediale dell’artista, che ha rappresentato il Messico alla 56.a Biennale di Venezia.
Il tema dello sguardo, dell’“esercizio dell’osservazione” - come dichiara l’artista - è centrale nel lavoro di Ortega, che necessita di un’attenta, prolungata visione. Se in Horizons (2013 - 2017) il lapis compone le tonalità diverse di un orizzonte, di uno spazio reale quanto mentale, in Looking through something that appears to be oneself (2014) il visitatore è invitato a rispecchiarsi nei minimi frammenti del reale, fotografati. Nel video Altamura (2016) le immagini di un paesaggio, accompagnate dalle voci di poeti, scrittori filosofi, scorrono lentamente quasi come fotogrammi e hanno la qualità dei frammenti temporali.
Dal sottile legame che nel corso del tempo ha intrecciato con altri autori, prende forma Double Exposure (Expanded) (2012-2017). Ovvero la rivisitazione di Flowers, il libro d’artista di Fischli & Weiss, così come il video Remake realizzato nel 1994 con Daniel Guzman, un rievocazione ante litteram di performance di Bruce Nauman, di Terry Fox, di Paul McCarthy.
Dell’inizio della sua carriera è Sanitary Report (1991) registrazione di due azioni - una in uno spazio domestico, l’altra per la strada - richiamandosi a Samuel Beckett invita a una riflessione sulla condizione umana.
Anche l’attualità trova spazio nella sua ricerca: quella dedicata ai 43 studenti di Ayotzinapa rapiti in Messico nel 2016 e uccisi è dedicato il complesso lavoro Long Night in the Present (2016). Si tratta di una narrazione silenziosa, poiché per Ortega, che ha condiviso con la sua generazione agli inizi degli anni Novanta la volontà di voler partecipare ai processi democratici del suo Paese attraverso la riappropriazione dello spazio pubblico e dell’opera collettiva, ogni opera è intrinsecamente politica. Così la grande installazione che campeggia tra le colonne al centro dello spazio espositivo Landscape and Geometry (for P. P. P.) del 2017. Un luogo declinato tra vuoto e pieno, dove alla leggerezza della trama ordita dai fili si accompagna la pesantezza delle pietre. L’opera prende ispirazione dall’articolo di Pier Paolo Pasolini “Il vuoto del potere” anche detto “l’articolo delle lucciole” pubblicato il 1° febbraio 1975 su il Corriere della Sera. Ortega trasforma il pensiero dello scrittore in brano poetico poiché come dichiara: “l’artista crea uno spazio con un ordine particolare, a volte un disordine, o un altro tipo di ordine, che sfugge alla normalità”.

La mostra A Horizon Falls, a Shadow è corredata da un catalogo che ospita il testo della curatrice Lucilla Meloni, un intervento della scrittrice messicana María Virginia Jaua e una conversazione tra Luis Felipe Ortega e Claudio Crescentini. La produzione è della Galleria Montoro12.

Luis Felipe Ortega.
Laureato alla Facoltà di Filosofia dell'Università Autonoma Nazionale di Città del Messico. Dal 1993 espone nel suo paese e in rassegne internazionali di rilievo.
Tra le sue mostre:
Regarding the Edge of Things, Museo Experimental El Eco, Città del Messico (2017); Possessing Nature Venice Biennale, Mexican Pavillion, Venice, Italy (2015);(Notes for the Inclusion of Silence), Marso Gallery, Città del Messico (2013); Some Things Last a Long Time, Desiré Saint Phalle Gallery, Città del Messico (2012); Antes de la resaca. Una fracción de los noventa en la colección del MUAC, Città del Messico (2011); So It Is, Now is Now, Laboratorio Arte Alameda, Città del Messico (2010); Inverted Horizon, El Clauselito, Museo de la Ciudad de México, Città del Messico (2010); 4th Prague Biennial, Karlin Salon, Thamova (2009); La era de la discrepancia, MALBA, Buenos Aires, Argentina/Pinacoteca do Estado de São Paulo, Brazil (2008); Before the Horizon, Maison d’Art Actuel des Chartreux, Brussels, Belgium (2006); After the Act, MUMOK Museum Moderner Kunst, Vienna, Austria (2005); Occupation, Sala de Arte Público Siqueiros, Mexico City (2004); Something Happens, Nothing, International Studio and Curatorial Program, New York (2002); Gwangju Biennale, South Korea (2002); Tirana Biennale, Albania (2001) e Gwangju Biennale, South Korea (2000).