Luisa Raffaelli – Flying Books
Una mostra personale dell’artista Luisa Raffaelli inaugura l’attività dell’Associazione Culturale Febo & Dafne, nuova realtà torinese che raccoglie l’eredità della Galleria Dieffe per l’arte contemporanea, costituendo un nuovo punto di riferimento nello scenario artistico e culturale internazionale.
Comunicato stampa
Una mostra personale dell’artista Luisa Raffaelli inaugura il 13 maggio l’attività dell’Associazione Culturale Febo & Dafne, nuova realtà torinese che raccoglie l’eredità della Galleria Dieffe per l’arte contemporanea, costituendo un nuovo punto di riferimento nello scenario artistico e culturale internazionale.
Luisa Raffaelli accende il dialogo fra arte e parola scritta nella mostra “Flying Books”, a cura di Melanie Zefferino, evento off del XXVIII Salone Internazionale del Libro di Torino. Durante il periodo espositivo - negli spazi di Innerspace in pieno centro a Torino fino al 24 maggio - sono previste visite guidate con il curatore (sabato 16 e sabato 23, su appuntamento) e un incontro –dialogo con l’artista mercoledì 20 maggio alle ore 18, cui seguirà lo spettacolo “Bestiario Etimologico” di e con Marco Gobetti.
L’ineffabile si esprime attraverso i Flying Books di Luisa Raffaelli, “libri volanti” dai fogli in piombo argentato fra i quali si cela lo sguardo di autori privati della libertà. La narrazione si fa immagine dai toni di bianco nei preziosi libri-scultura in legno, tela e metallo, mentre parole-personaggio si animano in un Living Book (che unisce in sé scultura e video) per poi prender forma tridimensionale. Nell’installazione Thirst (Sete) un "libro volante" si posa su una conca d'acqua per abbeverarsi. Altri celano lo sguardo di autori che subirono la censura. E sono ancora i “libri” a portare lo sguardo dell’osservatore nel cielo fotografato dall'artista, ove fluttuano pagine di memoria e immaginazione.
In quel cielo riappare la figura femminile protagonista dei lavori fotografici più noti di Luisa Raffaelli, una donna con i capelli rossi, elemento distintivo della sua identità inafferrabile, sfuggente. Il tema della “fuga” ricorre nell’opera dell’artista, declinato in evasione tanto dagli alveari metropolitani della realtà sensibile quanto dalle chiusure solipsistiche del mondo interiore e si ripresenta anche nelle fotografie multiplo-non-multiplo esposte in questa mostra Si può fuggire in molti modi, dice Raffaelli, “nella disseminazione del corpo, nelle reti informatiche, o in una dimensione nuova” — un cielo aperto a nuovi punti di vista in cui si librano Città Nido e Alberi Infiniti, ma anche libri e pagine che “volano”.
Recentemente Luisa Raffaelli ha ripreso l’idea all’origine dei Flying Books esposti anni fa a Firenze, Castello di Volpaia, dando vita allora a un discorso sulla libertà di espressione drammaticamente aggiornabile al contemporaneo. Alcuni di quei “libri volanti” affascinarono Giulio Einaudi, che li volle per sé.
Presentati per la prima volta in questa mostra sono venticinque Flying Books, libri-scultura dalle pagine in tela e piombo argentato cariche di memoria, e dunque pesanti, ma che “volano” come pensieri in uno spazio libero. Sulla superficie increspata delle loro pagine mosse dal vento la parola non è inchiostro bensì scintillio di luce riflessa, ossimoro di ciò che diviene storia. In alcuni di questi Libri si scorge lo sguardo di autori che subirono la censura ma che ancora oggi, citando Einaudi, “offrono prospettive, non consuntivi”. L’artista riprende il messaggio di questi scrittori tacitati, e aggiunge dunque la propria voce all’eco di una narrazione infinita.
Nell’installazione Thirst (Sete), parole e immagini paiono quasi affiorare come entità evanescenti in una conca d’acqua, dove si “abbevera” un libro assetato di libertà prima di riprendere il volo spiegando le sue pagine-ali. Il tema dell’ acqua come elemento vitale, oppure di esplorazione o limite, è stato affrontato in diversi modi dall’artista in passato e qui riappare reiterato nella sua primeva interpretazione.
Le opere presentate in questa mostra rispecchiano i più recenti sviluppi nel lavoro di Luisa Raffaelli, che ha voluto ritornare ai primi linguaggi della sua carriera seppure rielaborandoli in una sorta di continuità. Così la scultura si coniuga con la pittura bianco su bianco, ripresa dopo un temporaneo accantonamento a favore di una ricerca artistica tesa a coniugare fotografia ed elaborazione digitale senza mai trascurare l’installation art. Luisa Raffaelli si rivela dunque un’artista capace di valicare i confini fra le arti attraverso inedite sinestesie, sperimentate anche avvicinandosi al design — per esempio attraverso le sue Sculture-scatola, Sculture-lampada e Colonne Sonore, sorta di totem familiari che lei stessa ha denominato “architetture domestiche”. Ma sono i suoi Flying Books a spaziare con infinita leggerezza fra passato e presente evocando visioni di storie. “Libri che hanno visto e che vedono”, dice l’artista. Libri-scultura che permettono a chi “legge” la loro “narrazione” di andare oltre il possibile vedere. Come specchio in cui Narciso guarda la sua immagine riflessa, nella preziosità delle loro pagine argentate questi libri d’arte esprimono ciò che sta oltre la parola e l’immagine.
Luisa Raffaelli
Torinese di nascita e di formazione, Luisa Raffaelli consegue la laurea in architettura dopo il completamento di studi d’arte. Artista eclettica, intraprende presto un percorso teso a coniugare fotografia ed elaborazione digitale, ma anche scultura e installazione.
Nel corso della sua carriera ha esposto in diverse gallerie e istituzioni pubbliche e private. Di particolare rilievo nel suo percorso artistico sono i lavori Riverrun, esposto in diversi spazi pubblici in Italia, e Song to the Siren (2008), realizzato in collaborazione con il regista Walter Malosti alla Fondazione Merz di Torino nell’ambito della rassegna “Meteorite in Giardino”. Nel 2014, a Torino, ha presentato diversi lavori fotografici di raffinata suggestione nel solo show “Strutture e fughe”. Più recentemente, a Verona, nella mostra personale “Utopie periferiche”, lo sguardo dell’artista sul rapporto tra Uomo e Natura si focalizza sull’ambiente urbano, rappresentato come una sorta di concrezione organica e germinante in una installazione diffusa di video e sculture in legno.
Pur impegnata nella sua personale ricerca artistica, presso la facoltà di Architettura dell’Università di Torino Luisa Raffaelli ha tenuto workshop sull’intervento di gruppo nell’ambiente costruito. Alcuni dei suoi lavori fotografici sono stati scelti per la copertina di libri pubblicati dalla casa editrice Einaudi, e per altre pubblicazioni di carattere storico o incentrate sugli studi di genere.
Informazioni stampa: Alessandra Valsecchi cell. 340 3405184