M M M M M M M – storie dell’arte contemporanea

Informazioni Evento

Luogo
CASTELLO DEL MALCONSIGLIO
Via Dante, 12 , Miglionico , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

tutti i giorni 18.00>21:30

Vernissage
28/07/2012

ore 19

Contatti
Email: press@southeritage.it
Sito web: http://www.southeritage.it
Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Progetto realizzato con il sostegno di : Regione Basilicata Dip. Cultura, Comune di Miglionico, APT Basilicata - programma FESR 2007/2013

Artisti
John Bock, Urs Luthi, Dora Garcia, Thomas Hirschhorn, Marisa Merz, Robert Pettena, Mario Airò, Nicola Carrino, Michelangelo Consani, Mat Collishaw, Emilio Prini, Cima da Conegliano
Curatori
Angelo Bianco
Generi
arte contemporanea, collettiva

La Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea, impegnata nell’organizzazione di progetti di design culturale volti alla rivitalizzazione di inediti scenari del patrimonio culturale lucano, solitamente non deputati all’arte contemporanea, presenta il progetto espositivo M M M M M M M, che prende vita nella cornice d’eccezione degli spazi del Castello del Malconsiglio di Miglionico, pronti, dopo un accurato restauro conservativo, ad accogliere le opere di una rosa di artisti che rappresentano una concreta evoluzione del linguaggio estetico contemporaneo.

Comunicato stampa

La Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea, impegnata nell’organizzazione di progetti di design culturale volti alla rivitalizzazione di inediti scenari del patrimonio culturale lucano, solitamente non deputati all’arte contemporanea, presenta il progetto espositivo M M M M M M M, che prende vita nella cornice d'eccezione degli spazi del Castello del Malconsiglio di Miglionico, pronti, dopo un accurato restauro conservativo, ad accogliere le opere di una rosa di artisti che rappresentano una concreta evoluzione del linguaggio estetico contemporaneo.

La città di Miglionico, centro a pochi chilometri dalla città di Matera, custode di uno dei capolavori del Rinascimento italiano (il polittico firmato e datato da Cima da Conegliano nel 1499), diventa così cornice ideale di un progetto innovativo curato da Angelo Bianco, in cui il territorio e l’architettura non sono più semplicemente località geografica e contesto espositivo, ma diventano essi stessi medium.

In quest’ottica l’esposizione pone al centro dell’esperienza culturale non solo le opere di arte contemporanea che trasformano i volumi dell’architettura storica in spazi sensibili e in contenitori di esperienze collettive, ma anche il valore simbolico di avvenimenti storici, in un allestimento museale che sposta l’esperienza culturale verso codici più aderenti alla sensibilità del nostro tempo, in una commistione di linguaggi fra arti visive contemporanee e museografia avanzata.

Attraverso le straordinarie stanze, i camminamenti e le postazioni del castello, i visitatori intraprendono un percorso in cui sfilano i vari progetti artistici e le opere in situ che animano le diverse sale, dialogando con l’ambiente ed espandendo l’architettura degli spazi in un ipertesto ricco di suggestioni che documentano un connubio tra storia e contemporaneità attraverso la molteplicità di codici espressivi: dalla foto all’installazione passando per la pittura, il disegno, la scultura e il video, evidenziando la continuità di due mondi, contemporaneo e storico, volutamente riuniti senza limiti temporali in un’unica area espositiva.

Il comune denominatore delle opere esposte diventa dunque il legame con lo spazio (in base a criteri di concordanza formale con la spazialità architettonica dei luoghi), e la storia degli stessi, in un allestimento che alterna volutamente aree chiuse e aperte, interne e esterne in cui, come contrappunto alla ricerca contemporanea, si insinuano in mostra alcune rarità storiche che accompagnano, commentano o contraddicono i lavori in mostra di: Mario Airò, John Bock, Nicola Carrino, Cima da Conegliano (Giovanni Battista Cima, detto il), Mat Collishaw, Michelangelo Consani, Dora Garcia, Thomas Hirschhorn, Urs Lüthi, Marisa Merz, Carsten Nicolai, Robert Pettena, Emilio Prini, Padraig Timoney, Xavier Veilhan, Sislej Xhafa.

La mostra è anche una combinazione, un montaggio e un dialogo tra due iniziative presentate in un unica location, infatti, a latere dell’evento espositivo il progetto Focus rappresenta una speciale sezione della mostra volta a riscoprire e portare l’attenzione del pubblico artisti storici attivi in regione dagli anni ’60 e ’70, il cui lavoro è oggi ancora particolarmente significativo per una certa affinità con le pratiche artistiche più contemporanee; in questo quadro curatoriale i lavori di Franco Di Pede, appartenenti a ricerche estetiche diverse, si confrontano con le opere realizzate dagli artisti esposti in mostra; un progetto che mette in comunicazione vari mondi artistici a saggiarne la validità concettuale e operativa.