M9/ Transforming the city
Un nuovo museo, un nuovo polo culturale di respiro internazionale, poliedrico ed enciclopedico, policromo e caleidoscopico, duttile ed eclettico, una ‘fabbrica del sapere’ che metterà in scena i ‘fondamentali’ 100 anni che hanno rivoluzionato il mondo.
Comunicato stampa
Un nuovo museo, un nuovo polo culturale di respiro internazionale, poliedrico ed enciclopedico, policromo e caleidoscopico, duttile ed eclettico, una ‘fabbrica del sapere’ che metterà in scena i ‘fondamentali’ 100 anni che hanno rivoluzionato il mondo, le grandi trasformazioni sociali, economiche, demografiche, culturali ed ambientali che hanno caratterizzato il Novecento. E soprattutto un importante progetto di rigenerazione urbana.
Nel 2010, in occasione della 12. Mostra Internazionale di Architettura, la Fondazione di Venezia ha presentato i risultati del concorso internazionale per il progetto M9, vinto dallo studio anglo-berlinese Sauerbruch Hutton.
Quest’anno, con l’avvio dei lavori di costruzione, la Fondazione, nella sede del Palazzo su Rio Novo, (bella costruzione razionalista progettata nel 1952 da Angelo Scattolin) intende presentare il progetto esecutivo che interessa l’area di oltre 9.200 m2, nel cuore di Mestre, città identificata come manifesto del Novecento, terraferma di Venezia, caso di studio esemplare per la sua storia legata a immigrazione ed emigrazione, al polo di Marghera e a una densità imprenditoriale tra le più alte d’Europa.
Introdurrà la mostra una presentazione del contesto urbano, le motivazioni politiche dell’intervento, e un breve excursus sul progetto culturale.
Nella prima sala saranno presentati, il plastico dell’area d’intervento (in scala 1:100), le planimetrie, le sezioni e i prospetti più significativi, i rendering e i disegni che rivelano la qualità del segno architettonico e del concept urbanistico di Sauerbruch Hutton. La presentazione delle diverse parti dell’M9 District modello che abbina produzione culturale, attività museali, servizi e strategie di retail innovativo; in questa sezione sono illustrati i principi progettuali di natura architettonica, strutturale e impiantistica, il retail concept, il disegno urbanistico, le misure adottate per garantire la sostenibilità energetica, i contenuti del museo, i criteri di exhibition e interaction design.
Nella sala successiva un excursus teorico su rapporti tra istituzioni culturali e interventi di rigenerazione urbana e una dettagliata disamina dei più interessanti progetti realizzati in tale ambito dallo studio Sauerbruch Hutton conclude la mostra, contestualizzandone i riferimenti culturali ed evidenziando il carattere internazionale dell’intervento in corso a Mestre.
Il progetto M9, che stabilisce un nuovo livello di eccellenza urbana, configurandosi come catalizzatore della rigenerazione del centro di Mestre, comprende un eterogeneo gruppo di edifici: un nuovo museo, un preesistente convento seicentesco restaurato ed un rinnovato edificio amministrativo edificato negli Anni ’60. Il museo, il primo in Europa interamente dedicato alla storia e alla cultura del Novecento, consta di un fabbricato principale affiancato da uno minore che ospiterà i servizi di back-office. I due edifici si armonizzano con l’ambiente circostante, rispettandone i volumi, le proporzioni, i materiali e i colori. La coerenza cromatica è favorita dal rivestimento, un mosaico di ceramiche policrome ispirato alla texture degli intonaci storici presenti nelle immediate vicinanze, ed è la raffinata cifra stilistica dello studio.
Tra i due corpi del museo sorge una piazza, che funge da punto di raccordo per i visitatori e crocevia degli spazi pedonali, laddove il camminamento principale prosegue all’interno del chiostro dell’antico convento, che ospiterà attività di ristorazione, negozi ed eventi di varia natura, in un nuovo rapporto con la città disegnando nuovi spazi pubblici e accessi per una piena permeabilità e fruizione dell’area.
Nell’edificio principale troveranno sede le funzioni pubbliche del museo: l’esposizione permanente dedicata alla storia del Novecento, uno spazio espositivo per mostre temporanee, un auditorium, aule didattiche, una caffetteria, un bookshop, una mediateca e il foyer. Una scalinata dai volumi generosi raccorda i tre piani espositivi, offrendo al visitatore uno spazio internamente evocativo e tagli panoramici sulla città.
M9 è l’impegnativa scommessa che la Fondazione di Venezia intende vincere: un museo ‘non museo’, di nuova generazione, non di conservazione ma di narrazione, immersivo e interattivo con un patrimonio liquido fatto di immagini e filmati, con allestimenti ad alto contenuto tecnologico in continua evoluzione, anche sensoriali, che istituisca relazioni con ogni visitatore, sia esso virtuale o fisico, affinché tutti si sentano protagonisti di un’esperienza indimenticabile.
Cuore del progetto architettonico sono l’eccellenza del comfort e l’ecosostenibilità degli edifici, cifre progettuali dello studio Sauerbruch Hutton. Grazie a queste scelte M9 sarà uno dei primi musei italiani ad ottenere la certificazione LEED Gold.
M9/Transforming the city è curata da Fabio Achilli, Guido Guerzoni, Louisa Hutton e Matthias Sauerbruch