Macchine inutili – Gianni Colombo e Bruno Munari
Doppia personale Macchine Inutili di due maestri storici della seconda metà del novecento italiano come Bruno Munari e Gianni Colombo, accomunati da molti fattori pur appartenendo a generazioni diverse e distanti.
Comunicato stampa
Siamo lieti di presentare la doppia personale Macchine Inutili di due maestri storici della seconda metà del novecento italiano come Bruno Munari e Gianni Colombo, accomunati da molti fattori pur appartenendo a generazioni diverse e distanti.
Le opere esposte, tra le quali Negativo Positivo di Munari e Spazio Elastico di Colombo, hanno l’obiettivo di riprendere le fila di un dialogo aperto tra i due artisti: un dialogo che si aprì già nel 1960 con la prima mostra del Gruppo T (di cui Colombo fa parte), dal titolo Miriorama 1, nella quale Munari viene riconosciuto come un precedente immediato (assieme a Fontana, Tinguely, Manzoni e Baj) e che proseguirà poi nel 1962 quando lo stesso Munari incluse il Gruppo nella mostra miliare Arte Programmata al negozio Olivetti di Milano e tanto voluta da Munari stesso, il quale aveva riconosciuto nel Gruppo T una nuova generazione di artisti portatrice di un messaggio innovativo, quello dell’arte in movimento.
Emancipandosi dai confini stretti di pittura, scultura ed architettura, le opere di Colombo e Munari trovano un terreno comune nell’idea di instabilità percettiva: la percezione dello spettatore è modificata e lo spazio diventa partecipato ed elemento principale dell’opera.