Maceo Casadei – Natura e Sentimento
In mostra una serie di importanti opere dal 1920 agli anni ’60 della grande donazione del pittore Maceo Casadei alla città di Forlì.
Comunicato stampa
Nel presentare oggi al pubblico questa formidabile selezione di opere d’un maestro del ‘900 come Maceo Casadei, si sottolinea il fatto che già altre volte dallo straordinario scrigno novecentesco della Pinacoteca civica di Forlì sono pervenute in mostra a Fusignano opere d’arte di straordinario valore.
E’ la prova di un’intesa, di una proficua collaborazione fra i due Comuni, Forlì e Fusignano, che si rinnovano e si rafforzano nel quadro di una rete relazionale fra istituzioni diverse alla cui costruzione si sta fattivamente adoperando l’Istituto regionale per i beni culturali.
Per questa mostra, che vuol essere un “omaggio” reso al forlivese Casadei dalla terra ravennate, è dunque possibile presentare una rassegna davvero speciale di quelli che potremmo definire i “Maceo di Maceo”, ovvero di dipinti facenti parte del “corpus” di oltre 150 esemplari donati dall’artista alla comunità forlivese nel lontano 1968.
Attraverso opere scelte è dunque possibile al visitatore fare la conoscenza diretta di un artista che può essere considerato oggi tra i grandi ‘traghettatori’ in Italia dell’ultimo Ottocento nel ventesimo secolo.
Nutrito di linfa francese, cresciuto a contatto con la tradizione della pittura paesistica lionese, Maceo resterà per tutta la vita fedele alle ragioni di una ‘buona pittura’ ispirata dalla natura e filtrata dal sentimento, passando dagli effetti bozzettistici dell’ en plein air al più robusto verismo delle composizioni d’interno, delle nature morte e dei ritratti. Così si può dire di Maceo Casadei che è stato un “maestro” del Novecento: se stesso sempre, nel succedersi delle mode e degli “ismi” lungo il secolo artisticamente più tormentato.
Maceo Casadei nasce a Forlì nel 1899. Inizia a dipingere giovanissimo con Giovanni Marchini. Nel 1912 emigra con la famiglia a Lione, dove svolge studi artistici. E’ chiamato alle armi nel 1917 nel Trentino come mitragliere reggimentale. Al ritorno del fronte soggiorna ancora per qualche tempo in Francia, rientrando poi nella città natale. Qui, durante gli anni Venti, partecipa attivamente alle iniziative del Cenacolo Forlive se e opera prevalentemente come esecutore di scene teatrali e come decoratore. Nel 1934 è assunto all’Istituto Luce di Roma nel reparto trucchi cinematografici e nel ’41 riceve l’incarico di reporter al fronte nel “Reparto Guerra”. Durante il servizio esegue migliaia di fotografie ed “impressioni” pittoriche, alcune delle quali sono esposte alla galleria Il Milione di Milano nel ’42.
A guerra terminata, Maceo soggiorna per qualche tempo a Venezia, prima del definitivo ritorno a Forlì dove rappresenta ben presto la figura di maggior spicco nella vita artistica della città, anche come promotore di eventi culturali. Fino a tarda età svolge intensa attività artistica, con una vastissima produzione pittorica e grafica. Dopo la scomparsa, nel 1992, gli vengono dedicate numerose mostre antologiche in ambito forlivese e romagnolo, cataloghi e pubblicazioni monografiche.
La mostra “Maceo Casadei-Natura e Sentimento” è curata da Paolo Trioschi e Orlando Piraccini.