Macrocosmi. Ordnungen anderer Art. Organismi fuori centro
Adiacenze partecipa a Macrocosmi, Ordnungen anderer Art, Organismi fuori centro, a cura di Martina Cavallarin e Pascual Jordan. Si tratta di un progetto a più voci che si muove nello spazio internazionale dell’Arte Contemporanea, lungo un asse di creatività e congiunzione che va da Bologna a Berlino e da Berlino a Bologna, in concomitanza con la 39ma edizione di Arte Fiera e, a settembre 2015, in occasione della Berlin Art Week.
Comunicato stampa
Adiacenze partecipa a MACROCOSMI, Ordnungen anderer Art, Organismi fuori centro, a cura di Martina Cavallarin e Pascual Jordan. Si tratta di un progetto a più voci che si muove nello spazio internazionale dell’Arte Contemporanea, lungo un asse di creatività e congiunzione che va da Bologna a Berlino e da Berlino a Bologna, in concomitanza con la 39ma edizione di Arte Fiera e, a settembre 2015, in occasione della Berlin Art Week.
Per questa occasione Adiacenze inaugura mercoledì 21 gennaio alle ore 19:30 una mostra che vede coinvolti l’artista berlinese della Werkstattgalerie, Rainer Splitt, dialogare attraverso le sue opere con Elsa Salonen, giovane artista finlandese che collabora con Adiacenze da più di un anno. Si tratta di un confronto improntato sui colori e l’assenza, la negazione o la cancellazione di questi dai corpi naturali e dalle stesse opere d’arte.
L’artista concettuale Rainer Splitt, conosciuto soprattutto per i suoi Paint-lakes e Pouring poxes, ad Adiacenze presenta una serie di recenti Paperpools muovendo inconsciamente diversi interrogativi: possono i colori sostituire le immagini? E possono le immagini essere il luogo di una doppia negazione? Oggettività e soggettività sono in grado di convivere simultaneamente?
I Paperpools sono scatole foderate con grandi fogli che vengono riempite e poi svuotate di vernice per essere poi sfoderate nuovamente. Strati di vernice si “cancellano” vicendevolmente dando vita, grazie alla negazione del pigmento, a forme sorprendentemente precise: la simultanea assenza dà luogo a forme costituite da colore e pittura.
Se Rainer Splitt plasma forme di colore precise, diversamente Elsa Salonen parla di colore e di vita attraverso le sue creazioni costruite site specific. La ricerca artistica della Salonen si focalizza sull'indagine alchemica della vita e della morte, del colore contrapposto al bianco, al trasparente e al suo significato più alto. Proprio come un’alchimista Salonen indaga la vita di organismi attraverso i loro colori e la perdita di questi: l’appassimento delle piante, la combustione della materia e l’interpretazione visiva della perdita del colore stesso con il procedere della vita fino al momento estremo della morte, sono il punto di partenza della sua indagine tesa a collegare la visione del mondo spirituale alle verità biologiche che sono alla base della vita stessa della Terra.