MAD Al Colonial – Aldamaria Gnaccarini
Nuovo appuntamento di MAD Al Colonial, Rassegna d’Arte Contemporanea curata da Fabio D’Achille e ospitata nel Risto Wine Bar di Via Terenzio, che per la disposizione degli spazi e delle luci ben si presta ad accogliere esposizioni artistiche.
Comunicato stampa
MAD Al Colonial – Aldamaria Gnaccarini
Poesie senza titolo in rime trasparenti
Venerdì 7 dicembre alle ore 19,00 nuovo appuntamento di MAD Al Colonial, Rassegna d’Arte Contemporanea curata da Fabio D’Achille e ospitata nel Risto Wine Bar di Via Terenzio, che per la disposizione degli spazi e delle luci ben si presta ad accogliere esposizioni artistiche. Dopo la mostra di Davide De Filippo e Paolo Petrignani sarà inaugurata la personale di Aldamaria Gnaccarini, intitolata “Poesie senza titolo in rime trasparenti”. Aldamaria Gnaccarini, parente del pittore metafisico Giorgio Morandi, uno dei massimi esponenti dell’arte italiana del XX secolo, ha già collaborato con MAD: ha infatti partecipato all’edizione 2011/12 della collettiva ArtiGiàNATALE, ha inaugurato la stagione 2012 della rassegna MAD Lillabox. Partecipa ancora con MAD nella rassegna sinestetica EnoArte nel febbraio 2012. Questa estate si è cimentata nella public art realizzando un intevento artistico sulle panchine del lungomare di Latina a Piazzale Loffredo partecipando al progetto di MAD’12 Artisti in panchina in collaborazione con il Comune di Latina.
Il percorso creativo di Aldamaria può essere suddiviso in due fasi distinte: nella prima parte della sua ricerca artistica, legata alla formazione nel Liceo Artistico Sperimentale di Latina, prevale una linea netta, dura, a tratti spigolosa, che in un secondo tempo lascia spazio al colore, protagonista delle sue ultime opere, steso in maniera sfumata e caratterizzato da tonalità tenui, lontano da un cromatismo acceso e squillante. Sulla poetica dell’artista si riporta l’interpretazione critica di Laura Cianfarani:
“Non ho mai dato un titolo alle mie "opere", mi piace la libertà e mi piace che ciascuno veda in ciò che faccio ciò che vuole” (…). Da quest’affermazione di Aldamaria Gnaccarini traspare la sua riluttanza a scadere nell’autocompiacimento: l’artista rifugge da accattivanti leziosità e decorativismi, mostra la sua parte più intima e autentica, utilizza un linguaggio essenziale basato su una meticolosa progettualità e un attento studio, ma nel prodotto artistico che ne risulta scompare ogni traccia di fatica, non c’è ostentazione né affettazione, ma un desiderio di rendere accessibile ciò che è complesso, una volontà di risparmiare all’osservatore tutta la fase di elaborazione progettuale. Le sue opere sono il risultato di vari tentativi e sperimentazioni volte a indagare i diversi lati di se stessa, a proseguire il proprio “discorso interiore”; Aldamaria ha percorso sì varie strade ma restando sempre coerente, è passata da una modalità espressiva fondata su delicate trasparenze di colore a un’altra dove le stesse si fondono con la matericità della tela di sacco sgranata, come se le strisce cromatiche tentassero di “proteggere” il supporto. Quest’ultimo riveste un’importanza fondamentale per l’artista, la quale si approccia alla tela con rispetto, quasi avesse timore di corromperla; per questo l’abbandono della linea nera presente in fondo a molti suoi lavori è funzionale a “prendere confidenza” con il supporto, il che rivela un coraggio, una volontà di mettersi in discussione e una capacità di interrogarsi degna delle personalità più ricche e delle mentalità più aperte”.