Mad on paper – Maria Antonietta Scarpari
Dopo le fotografie di Alberto Dalla Libera&Marella Montemurro, di Paolo Petrignani, di Marcello Scopelliti, dopo la pittura su carta di Roberta Pugno e le incisioni di Ilaria Margutti, è ora il turno dei photocollage dell’artista anconetana Maria Antonietta Scarpari.
Comunicato stampa
MAD ON PAPER fotografia incisione e pittura “Sulla scala rossa de La Feltrinelli”
Maria Antonietta Scarpari
“Per chi sto viaggiando?”
Da domenica 15 aprile dalle ore 18,00 si svolgerà l’ultimo appuntamento di quest’edizione di MAD ON PAPER fotografia incisione e pittura “Sulla scala rossa de La Feltrinelli”, iniziativa curata da Fabio D’Achille per MAD Rassegna d’Arte Contemporanea, ospitata nella libreria “La Feltrinelli” di Latina. Sulle pareti rosse della scala del locale vengono esposte opere d’arte contemporanea su supporto cartaceo: in linea di continuità con la location che accoglie questa rassegna viene proposto un connubio tra arte e carta, materiale di cui sono fatti i libri, in una visione che abbraccia ed integra diverse forme espressive. Così dopo le fotografie di Alberto Dalla Libera&Marella Montemurro, di Paolo Petrignani, di Marcello Scopelliti, dopo la pittura su carta di Roberta Pugno e le incisioni di Ilaria Margutti, è ora il turno dei photocollage dell’artista anconetana Maria Antonietta Scarpari.
Sulla poetica artistica che ispira questa mostra si riporta il testo critico di Laura Cianfarani:
“Spesso nell’immaginario collettivo la fotografia viene associata a mera testimonianza e documentazione passiva di un momento concluso nel tempo e nello spazio. Maria Antonietta Scarpari tramite il photocollage riscatta il linguaggio fotografico da questa visione limitante per innalzarlo a strumento di espressione artistica. L’artista ha fotografato particolari di stoffe in tessuto semplice, appartenenti al tempo delle nostre nonne, li ha riassemblati creando delle composizioni con prati, fiori, farfalle e mongolfiere e vi ha sovrapposto degli scatti che la rappresentano da bambina. L’effetto provato dallo spettatore è di trovarsi al confine tra sogno e realtà, ci si muove in un mondo fiabesco, onirico, ma quale strumento, se non quello fotografico, potrebbe rendere più viva e reale una dimensione interiore, nascosta, legata al passato, il quale, grazie alla sensibilità dell’artista, viene riattualizzato? La fantasia viene così calata nella realtà, creando una metafora di quell’opera magica che è la vita”.
Il vernissage sarà accompagnato dalla degustazione del vino “Campo Libero”, offerto dalla cooperativa “Il Gabbiano”.