MADeINLatina – Milena Fantinel
L’esposizione si compone di una serie di scatti che, in linea di continuità con l’intento che anima la rassegna, ossia, secondo il curatore Fabio D’Achille, pensare a “un’arte a chilometri zero realizzata con le stesse finalità enogastronomiche del rinnovato bar del centro storico.
Comunicato stampa
Milena Fantinel – Due passi tra Littoria e Latina
MADeINLatina
Prosegue il progetto espositivo MADeINLatina, a cura di Fabio D’Achille, prevede una serie di esposizioni d’arte contemporanea che si esprimono attraverso le immagini della città. L’evento ha il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Latina.
Il secondo intervento artistico vede protagonista la fotografa Milena Fantinel con la sua mostra Due passi tra Littoria e Latina, già ospitata presso l’ex Garage Ruspi in occasione dell’evento “Luce su Littoria”.
L’esposizione si compone di una serie di scatti che, in linea di continuità con l’intento che anima la rassegna, ossia, secondo il curatore Fabio D’Achille, pensare a “un’arte a chilometri zero realizzata con le stesse finalità enogastronomiche del rinnovato bar del centro storico. Il nuovo progetto al Caffè Poeta, MADe IN Latina, parte dal presupposto che gli artisti “sfruttino” immagini “nostrane” per produrre un’arte che insegua gli obiettivi enogastronomici di questo rinato caffé del centro storico”. E le istantanee di Milena hanno come soggetti le architetture razionaliste di Latina, raffigurate sia a colori che in bianco e nero, dove in queste ultime le ombre sono adottate “come testimoni di un’assenza che non tornerà più alla luce” (cit. Marilena Di Prospero). Ma non siamo di fronte ad una visione nostalgica del passato né ad una netta contrapposizione tra questo e il presente, piuttosto alla presa di coscienza dell’importanza della conoscenza di ciò che è stato per prendere consapevolezza del nostro presente, per acquistare, definire e mantenere un senso di appartenenza alla nostra città, per sentirci cittadini portatori di un’identità collettiva: “Tra il passato nostro e il nostro presente non esiste incompatibilità. Noi non vogliamo rompere con la tradizione: è la tradizione che si trasforma, assume aspetti nuovi, sotto i quali pochi la riconoscono”. (Questa affermazione del 1926 riassume il linguaggio costruttivo e materico de “Il gruppo dei 7”, movimento artistico razionalista costituito dagli architetti Luigi Figini, Guido Frette, Sebastiano Larco, Gino Pollini, Carlo Enrico Lava, Giuseppe Terragni e Ubaldo Castagnola). Tradizione come elemento imprescindibile per l’innovazione.
La mostra è stata visitata da Vittorio Sgarbi che ne è rimasto entusiasta a tal punto dal prendere una delle fotografie.