Madì. Oltre lo spazio
Il movimento Madì Internazionale per la prima volta a Palermo. Si potranno ammirare le opere più rappresentative di un movimento che coinvolge oltre cento artisti, organizzati in gruppi presenti in Argentina, Belgio, Francia, Germania, Giappone, Italia, Slovacchia, Stati Uniti, Ungheria e Uruguay.
Comunicato stampa
La Galleria Monteleone apre gli spazi al Movimento Madi Internazionale, presentando al pubblico la collettiva “Madi. Oltre lo spazio”.
Dal 23 marzo al 21 aprile 2012, per la prima volta a Palermo, si potranno ammirare le opere più rappresentative di un movimento che coinvolge oltre cento artisti, organizzati in gruppi presenti in Argentina, Belgio, Francia, Germania, Giappone, Italia, Slovacchia, Stati Uniti, Ungheria e Uruguay.
Il Madi (da Materialismo Dialettico) nasce nel 1946 a Buenos Aires, in pieno periodo peronista, ad opera di Carmelo Arden Quin e di altri artisti, spinti dal desiderio di modificare la tradizionale concezione del quadro.
Subito si impone come officina di libera creazione e sperimentazione, attraverso tratti che segnano un’autentica rottura con il passato: l’introduzione della poligonalità, l’abolizione della cornice, la distruzione di tutti i condizionamenti e limiti imposti dalla tradizione geometrica, l’uso di materiali non convenzionali.
Si tratta dell’avanzato traguardo raggiunto dall’arte aniconica dopo il Concretismo ed il Costruttivismo, che inizialmente ha coinvolto gli artisti latino-americani e, negli anni cinquanta, con l’avvenuto trasferimento a Parigi del suo fondatore, un folto numero di europei.
Un rifiuto all’imitazione e alla verosimiglianza, a questo i Madisti si ispirano, attraverso la realizzazione di opere che non intendono “rappresentare”, “simboleggiare”, “esprimere” ma semplicemente “esistere”, permettendo allo spettatore di essere esclusivo creatore e detentore di quelle emozioni scaturite dalla sola visione delle stesse.
Giochi di luce, sinergia di forme, movimento, sperimentazione, magia di colori, queste alcune delle prerogative delle opere Madi, che appaiono libere nel tempo e nello spazio, perché immerse in una temporalità senza limiti e in una spazialità che si fa pluridirezionale.
Gli artisti, attraverso le loro creazioni innovative, dal punto di vista di materiali, tecniche, colori, forme, danno un’attuale e originale testimonianza di come il Madi sia una vera e propria filosofia di vita, fatta di ricerca, invenzione, rielaborazione, flusso continuo di coscienza e conoscenza.
Per queste ragioni il Madi, ancora oggi, appassiona il pubblico e la critica raccogliendo consensi in più parti del mondo.