Madre in Italy
Una piccola ma significativa mostra che affronta in modo inter-disciplinare il tema della maternità e che rivela una espressiva raffinatezza culturale.
Comunicato stampa
"MADRE in Italy" 9 Febbraio-8 marzo 2013
MOSTRA DI FOTOGRAFIA, DISEGNO E PITTURA di Monica Frisone e Debora Gatti
Atelier Sarah Gismondi, via S.Vincenzo 26/1A, 1° piano, Genova
Sabato 9 febbraio si inaugurerà, ospitata negli spazi dell'atelier Sarah Gismondi a Genova, una piccola ma significativa mostra che affronta in modo inter-disciplinare il tema della maternità e che rivela una espressiva raffinatezza culturale. Due donne, Monica Frisone (pittrice) e Debora Gatti (fotografa), raccontano la gravidanza, esaltando l'incanto di un mistero incredibile che da millenni "sfida" gli artisti, a cui mai interessa aprire porte già aperte. Il tema tocca la nostra ancestrale intimità, esalta l’incanto della maternità. Resta il dubbio da svelare se la volontà delle due artiste fosse quello di far passare il messaggio di una maternità patinata o se invece l'intenzione fosse, al contrario, di mettere in discussione tale conformismo e, con un velato sarcasmo, attirare l'attenzione dell'osservatore anche su alcuni aspetti "scomodi" della maternità nella società contemporanea. Maternità lesbica, donne giovani e sposate che continuano ad essere discriminate nelle assunzioni perché nessun datore di lavoro vuole rischiare di doverle mantenere durante un’eventuale maternità, e via di seguito. Attraverso il percorso composto da una ventina di opere, ci si interroga quindi anche sui ruoli sociali da definire e riscrivere, ma soprattutto si vuole omaggiare ed indagare l’inesauribile meraviglia per il mistero della vita, fonte di stupore ed ispirazione. E' interessante riflettere su come il termine "parto" possa riferirsi al contempo all'esperienza della gravidanza e al viaggio, come a sottolineare che la gravidanza non sia altro che una partenza verso un'ignota nuova esperienza di vita. La maternità è il luogo concreto della responsabilità poiché non esiste maggiore responsabilità del contenere in sé ciò che è "altro da noi", pur tenendo presente che non tutte le donne possiedono un istintivo legame con le parti più primitive del proprio essere, ingrediente necessario per poter accogliere l'altro dentro di sé. Con il parto, la simbiosi della gravidanza, il contenere, apparentemente si spezza. Ma quella è un'altra storia.
Una mostra che si articola tra le fotografie di Debora Gatti e i dipinti e i disegni di Monica Frisone, tutte le venti opere esposte essendo di e in egual misura, una scelta espositiva studiata al fine di poter avvicinare le due diverse espressività e favorire nell'osservatore una sensazione di omogeneità visiva. La scelta di esporre un numero limitato di lavori in una location intima e raccolta come l'atelier che li ospita è indicativa della volontà di mettere a stretto contatto il pubblico e le opere, così da richiamare l'idea di un grembo materno che accoglie in sé i visitatori, il tutto senza il bisogno di "urlare" il proprio messaggio, tipico del gigantismo artistico.