Madrigale appena narrabile
Chiara Guidi con lo spettacolo-concerto Madrigale appena narrabile sperimenta un nuovo tipo di madrigale, profondamente radicato nella realtà contemporanea.
Comunicato stampa
16 e 17 MARZO ORE 21
MADRIGALE APPENA NARRABILE
per voce e violoncello
di Chiara Guidi e Scott Gibbons
testi di Claudia Castellucci
fonica di Marco Canali
sartoria Carmen Castellucci
collaborazione musicale di Eugenio Resta e Sara Masotti
Con le voci dei partecipanti al Laboratorio condotto da Chiara Guidi presso il Centro Culturale Il Funaro, Pistoia(2/8 marzo 2012):
Stella Addario, Samuela Bacchereti, Alessandra Battaglia, Alice Bologna, Guia Camarri, Marialuisa Capurso, Chiara Causa, Agnese Donati, Massimo Finelli, Fabrizia Frizzo, Alice Keller, Lucia Mazzoncini, Alema Morelli, Pius Moser, Anna Unterberger
e con Alessandro Cafiso e Loredana Scianna
Socìetas Raffaello Sanzio – Emilia Romagna Teatro Produzione
Il madrigale è un genere di composizione musicale dalla forte componente lirica che è nato in Italia tra il Rinascimento e il Barocco e che si è sviluppato nel corso del tempo secondo diverse linee estetiche. Chiara Guidi con lo spettacolo-concerto Madrigale appena narrabile sperimenta un nuovo tipo di madrigale, profondamente radicato nella realtà contemporanea.
La parola non è usata come sostegno per portare in primo piano il suono, ma fa deflagrare il suo significato, celato dall’apparenza dimessa e inerme dei nomi.
Il testo si manifesta come un qualcosa di appena narrabile, perché posizionato poco prima o poco dopo il silenzio e sviluppa il tema dell’incontro fortuito con un cane. La narrazione avviene attraverso una partitura musicale in cui il fraseggio sincopato trasforma i suoni in un singulto fatto di frasi mozzate il cui senso integrale viene restituito dall'insieme sinfonico.
Con questa produzione, Chiara Guidi prosegue la sua ricerca di una tecnica vocale basata sull’imitazione di tutto quello che è possibile udire con orecchio umano‚ senza distinzioni. Tale tecnica è stata definita “molecolare” (un termine tratto ancora una volta dalla microbiologia, disciplina cara alla Socìetas fin dai tempi della Tragedia Endogonidia), perché solo un approccio microscopico consente di delimitare il profilo sonoro degli elementi presi in esame.
La messinscena costituisce un tentativo di fondare un nuovo tipo di spettacolo basato sulla corretta fusione tra il teatro visivo e plastico, caratteristico delle produzioni della compagnia, e il senso dell'udito. Le musiche per violoncello sono state create da Scott Gibbons, compositore americano che collabora con la Socìetas Raffaello Sanzio fin dai tempi di Genesi. From the museum of sleep (1998), a partire da una partitura vocale nata nel 2007 all’interno di un corso condotto da Chiara Guidi presso ERT e ripresa successivamente in un laboratorio che si è tenuto al Teatro Franco Parenti di Milano. Lo spettacolo in scena a Casalecchio ospita sul palco i partecipanti di un secondo laboratorio condotto da Chiara Guidi a inizio marzo presso il Centro Culturale Il Funaro di Pistoia.
Sabato 17 marzo ore 17
DOM – La cupola del Pilastro
Incontro con Chiara Guidi di Socìetas Raffaello Sanzio
In occasione di MADRIGALE APPENA NARRABILE
Intervengono Lucia Amara (redazione di “Culture Teatrali”) e Enrico Pitozzi (redazione di “Culture Teatrali”)
Voce: la materia organica del suono
La ricerca vocale e attoriale di Chiara Guidi si sviluppa da un nucleo essenziale e irriducibile che poggia su una concezione del suono inteso come materia, sfondo da cui prende avvio ogni sperimentazione intorno alla “molecolarizzazione della voce”. Dalla data di fondazione della Socìetas Raffaello Sanzio, 1981, il ruolo di Chiara Guidi all’interno del gruppo è stato volto essenzialmente all’indagine della sostanza sonora della creazione su due piani distinti, quello attoriale e quello architettonico, cioè di costruzione della vocalità degli attori in scena. L'interesse verso la dimensione organica del suono trova un nuovo slancio dal 1999 nella collaborazione con il musicista statunitense Scott Gibbons, con il quale compone lo spettacolo/concerto The Cryonic Chants (2004) a partire dal materiale sonoro e vocale elaborato per il ciclo di lavori della Tragedia Endogonidia (2002-2004).
L’indagine sulla dimensione molecolare della voce si manifesta come un vero e proprio mezzo per esplorarne le potenzialità, marcando così una fase di esplorazione del suono vocale a-significante, che si sviluppa fino alla recente versione di Madrigale appena narrabile. Accanto a questa prima direttrice di lavoro, se ne evidenziarne una seconda – quella attuale ed espressa con i lavori L’ultima volta che vidi mio padre (2010) e Ingiuria (2010), – che segna, invece, il passaggio a una dimensione nella quale il significato delle parole è reintrodotto (e amplificato) a partire da una indagine sul loro tessuto sonoro.