Maeve Brennan / Sophie Jung
School for Curatorial Studies Venice è lieta di annunciare l’apertura della mostra bi personale di Maeve Brennan e Sophie Jung, progetto curato dagli studenti della Summer School 2023 a conclusione del loro percorso di studio e ricerca a Venezia.
Comunicato stampa
School for Curatorial Studies Venice è lieta di annunciare l'apertura della mostra bi personale di Maeve Brennan e Sophie Jung, progetto curato dagli studenti della Summer School 2023 a conclusione del loro percorso di studio e ricerca a Venezia.
La mostra è il risultato di un dialogo tra le due artiste, accomunate da una ricerca che si propone di svelare i meccanismi e i significati che spesso gli oggetti nascondono. Un’indagine che si sviluppa attraverso l’analisi delle loro funzioni sociali, in relazione al loro utilizzo, alla loro manipolazione e al valore monetario, simbolico e storico che gli assegniamo.
Maeve Brennan, costruisce una narrazione attraverso il dialogo con geologi, archeologi e conservatori, presentando i diversi livelli strutturali e narrativi degli oggetti che definiscono l’ambiente in cui viviamo. Un approccio che indaga l’importanza politica e storica del materiale aprendo a delle letture diverse atte a riparare determinate convinzioni e visioni storiche predefinite.
Sophie Jung combina invece le diverse qualità degli oggetti in sculture, testi e performance che ne rivelano interpretazioni marginali o trascurate. Nelle sue opere, oggetti trovati, spesso rifiutati o abbandonati, diventano corpi frammentati, narrazioni che amplificano una critica del potere già insita nella loro produzione.La mostra è un invito a destrutturare e ripensare quelle prospettive e visioni che nutriamo nei confronti degli oggetti attraverso un’inedita archeologia delle "cose" comune a entrambe le ricerche delle artiste.
Sophie Jung combina invece le diverse qualità degli oggetti in sculture, testi e performance che ne rivelano interpretazioni marginali o trascurate. Nelle sue opere, oggetti trovati, spesso rifiutati o abbandonati, diventano corpi frammentati, narrazioni che amplificano una critica del potere già insita nella loro produzione.La mostra è un invito a destrutturare e ripensare quelle prospettive e visioni che nutriamo nei confronti degli oggetti attraverso un’inedita archeologia delle "cose" comune a entrambe le ricerche delle artiste.
Maeve Brennan (1990, Regno Unito) è un'artista e regista con sede a Londra. Lavora con l'immagine in movimento, installazione, scultura e stampa. Nei suoi lavori esplora le ripercussioni politiche e storiche che determinati manufatti e luoghi possono avere. L’opera si declina attraverso ampie indagini che l’artista sviluppa con incontri personali, in cui la competenza dei singoli individui (come geologi, archeologi, architetti, conservatori) evidenzia la necessità di apportare delle riparazioni.
Tra le mostre personali più recenti figurano Horses and Angels, Galerie fur Gegenwartskunst, E-WERK Freiburg; An Excavation, Stanley Picker Gallery, Londra; Listening in the Dark, Mother's Tankstation, Dublino; The Drift, Chisenhale Gallery, Londra; The Drift, Spike Island, Bristol; The Goods, Kunsthaus Bregenz, Austria.
Il lavoro di Brennan è stato presentato nel British Art Show 9 (2021-22) e i suoi film sono stati proiettati in tutto il mondo. Ha ricevuto il Jerwood/FVU Award (2018), il Paul Hamlyn Award for Artists (2021) ed è stata Stanley Picker Fine Art Fellow (2019-22). Ha ottenuto una borsa di studio Sainsbury presso la British School at Rome (2023) e attualmente è in residenza presso i Somerset House Studios di Londra. È docente associata al Royal College of Art e visiting lecturer al Goldsmiths.
Sophie Jung lavora con il testo, la scultura e la performance. Le sue opere sono costituite da corpi composti da oggetti trovati, in cui spesso viene rinnegata la sua funzione iniziale. Nel suo lavoro, mette in relazione le loro diverse qualità - siano esse fonetiche, etimologiche, materiali, formali, aneddotiche, storiche o personali - per produrre sia assemblaggi sia testi performabili. L’opera è frutto di una combinazione di corpi frammentati che sfociano in narrazioni che amplificano una critica del potere, per altro già insita nel loro processo produttivo e nella loro semplice esistenza.
Jung ha conseguito un BFA presso la Rietveld Academy di Amsterdam e un MFA presso la Goldsmiths di Londra. Tra le mostre personali recenti figurano Sanetroyem, E.A.Shared Space, They Might Stay The Night al Casino Luxembourg; Unsetting all'Istituto Svizzero di Milano; Taxpayer's Money per Frieze LIVE, Dramatis Personae al JOAN di Los Angeles; The Bigger Sleep al Kunstmuseum di Basilea; Come Fresh Hell or Fresh High Water al Blain Southern di Londra; Producing My Credentials al Kunstraum di Londra; Paramount VS Tantamount alla Kunsthalle di Basilea e Äppärät alla Ballroom Marfa. Nel 2016 e nel 2019 Sophie Jung ha ricevuto il Swiss Art Awards e nel 2018 il Manor Kunstpreis. Dal 2016 al 2019 ha fatto parte della giuria dello Swiss Performance Art Award ed è un nuovo membro del consiglio di amministrazione della Kunsthalle Basel.
La mostra inaugura il 31 agosto alle ore 18.00 presso la galleria A plus A di Venezia. La galleria A plus A ospita School for Curatorial Studies, composta da 10 studenti internazionali che collaborano alla cura e alla gestione della mostra.