Magdalena Los e Pablo Schlumberger – The Finest Bubble
Yellow presenta The Finest Bubble, un lavoro a quattro mani di Magdalena Los and Pablo Schlumberger.
Comunicato stampa
Yellow presenta The Finest Bubble, un lavoro a quattro mani di Magdalena Los and Pablo Schlumberger. La mostra è a cura di Lisa Klosterkötter, curatrice freelance di mostre e di eventi culturali, nonchè co – fondatrice di Strizzi, un project space con sede a Colonia.
Nel 2018 Yellow era stato ospitato nella sede tedesca con una collettiva di pittori italiani.
L’opera che Magdalena Los e Pablo Schlumberger realizzano in occasione della mostra coinvolge, a partire dalle pareti, l’intero spazio. Gli artisti presentano un murales composto da disegni, dipinti e rilievi.
"The Finest Bubble" è il risultato di un’interazione di forme e immagini, alcune precedentemente realizzate e altre nate durante lo sviluppo e l’allestimento della mostra.
I due artisti, con base ad Amburgo, hanno già lavorato insieme su una vasta serie di cicli.
Recentemente hanno creato una serie di sculture e disegni sul tema del Putto.
Lo studio e l’uso di un’immagine così tradizionale nella storia dell’arte è analizzato da un punto di vista moderno e ironico e gioca un ruolo primario nel lavoro a due mani di Magdalena Los e Pablo
Schlumberger.
Generalmente di supporto alla narrazione, in gruppo, in duo, fluttuante, seduto o sdraiato, il putto spesso funge da elemento ornamentale rispetto al soggetto della scena, come pretesto pittorico e decorativo oppure per enfatizzare il contenuto.
I putti rappresentano i sentimenti dei personaggi adulti principali, raddoppiando o moltiplicando le loro espressioni facciali e i loro movimenti, imitandoli, assumendo i loro stati d’animo o rigettandoli eloquentemente. L’opera “The Finest Bubble” vuole investigare queste atmosfere e relazioni che intercorrono tra le figure.
Durante il vernissage sarà servito al pubblico “Amuse Gueules” – dei piccoli assaggi – realizzati apposta dalla chef berlinese Paula Erstmann e ispirati al tema della mostra.
La mostra è realizzata con il gentile supporto del Dipartimento di Media e Cultura della città di Amburgo.