MAGra/Progetto<1/ Davide Rivalta
Sarà Davide Rivalta l’artista invitato alla 6° edizione del progetto <1, che, come negli anni precedenti, si svolgerà durante il Granara (Teatro) Festival.
Comunicato stampa
DAVIDE RIVALTA
Ghepardo
inaugurazione mercoledì 5 agosto 2015
Siamo lieti di annunciare che sarà Davide Rivalta l’artista invitato alla 6° edizione del progetto <1, che, come negli anni precedenti, si svolgerà durante il Granara (Teatro) Festival. Nel corso di vari anni Rivalta ha prodotto sculture che rappresentano animali: cavalli, lupi, rinoceronti, bufali, asini, aquile, orsi. Queste sculture vengono realizzate in diversi materiali (alluminio, bronzo, acciaio, fibra di vetro), ma sempre a partire da un originale modellato in creta. Ciò che le accomuna ulteriormente è lo stile (un raffinato realismo gestuale, se così si può dire), la scala (circa 1:1 rispetto al soggetto rappresentato) e il fatto di non esibire altro colore che quello “naturale” del materiale in cui sono state fuse. Tornate dalla fonderia nello studio/nido/stalla/ovile dell’artista, queste bestie ne escono una seconda volta per andare a brucare o passeggiare silenziosamente in giardini, parchi, saloni, chiostri. Ovunque si trovino, sembra vi stiano conducendo da lungo tempo una loro vita placida, indifferenti ai visitatori che le avvicinano. Che qualcuno le abbia studiatamente messe lì è cosa presto dimenticata, poiché il loro ingombro, le loro fattezze, pose, accenni di movimento appaiono non meno reali dello spazio che le contorna, e rende del tutto naturale la loro presenza in quel luogo. È una naturalezza che c’entra poco col naturalismo, almeno con quello che insegue pedantemente il dettaglio mimetico nella resa di un’immagine; è una naturalezza artificiale, più simile, semmai, a quella che associamo a una musica. L’opera scelta da Rivalta per quest’occasione è una scultura in bronzo che rappresenta un ghepardo. Un altro Davide, a noi molto vicino e caro, coniò un paio d’anni fa (aveva cinque anni) un neologismo con la naturalezza con cui lo fanno i bambini: pensando di non avere inventato niente. Tra gli animali più veloci al mondo, disse, il suo preferito era il gheopardo. Da quel momento questa parola (tecnicamente, à la Borges, potremmo chiamarla una paronomasia del regno animale) è entrata nel nostro lessico famigliare: denota un animale fantastico molto simile ai suoi cugini felini africani. Ulteriori interpretazioni - come nel caso del ghepardo di Rivalta, che per qualche giorno abiterà silenziosamente, esotico migrante, i prati del villaggio di Granara - non ci sembrano necessarie.