Maicol Borghetti – Ritorno al disordine
Installazione con proiezione audiovisiva in omaggio alla mostra in corso sul Novecento toscano.
Comunicato stampa
L'artista Maicol Borghetti torna al Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art con un nuovo progetto installativo dal titolo “Ritorno al disordine” in omaggio alla mostra in corso “Storie del Novecento in Toscana. Soffici, Viani, Rosai, Maccari, Marcucci, Venturi: dal ritorno all'ordine alla conquista del disordine”. Dal 16 luglio al 30 agosto 2020 sarà visibile nella Sala Lounge al primo piano del museo lucchese la sua installazione tratta dal progetto Nebula ovvero una proiezione audiovisiva su scultura “Untitled” da Mythos e Protos, ciclo di opere esposte nel Lu.C.C.A. Lounge&Underground lo scorso anno.
“Se per ordine intendiamo un riferirsi alla cultura del passato per ritrovare la nostra identità – evidenzia il direttore del Lu.C.C.A. Maurizio Vanni – e per disordine un ricorrere con sistematicità a soluzioni creative inedite, la proposta di Maicol Borghetti vuole indagare la forza di segni e simboli di un passato remoto violato attraverso l’utilizzo di immagini proiettate e di una regia acustica accattivante, ma improbabile. Borghetti, ispirandosi alle sperimentazioni pittoriche dei primi decenni del Novecento, cerca di indagare volumi e luce attraverso una dimensione temporale non concepita in ordine cronologico. Rendere la materia avulsa dal tempo può significare proiettarla al di fuori dello spazio creando un concetto metafisico che pone il pensiero dell’artista al di fuori di qualunque intento estetico”.
Da sempre la ricerca di Borghetti, che si nutre dell'uso di nuove tecnologie, si focalizza sulle archeologie e sulle forme di vita del futuro. Su questi temi si concentra quindi anche il progetto Nebula, termine che indica la nebulosa ovvero un agglomerato interstellare di polvere, idrogeno e plasma. “Nebula racchiude la mia ricerca sperimentale 'totale' – sottolinea Borghetti –. Nebula è il non avere pregiudizi verso il cambiamento e verso l'ignoto sia quello esterno, sia quello interiore e personale. Il lavoro inizia con effimere sperimentazioni audio digitali, attraversa la fissità della scultura e viene 'distrutto' con la luce in movimento di un video. In Nebula si trovano tutte le potenziali definizioni di una cosa che è in costante divenire: la sperimentazione creativa (il gioco) trova una forma non ancora definita e in costante mutazione e movimento. Nebula non è né contenitore né contenuto, è potenziale genesi di ogni cosa”.
Note biografiche Maicol Borghetti
Nato nel 1976 a Pietrasanta, vive e lavora in Toscana, a Viareggio, dove ha sede lo Studio B19. Fotografia, design 3D, cinema, scultura e sperimentazioni sonore sono le arti che gli consentono un’espressività fuori dagli schemi. Si avvicina fin da giovanissimo alla fotografia e alla computer grafica e, con il progetto fotografico “Immagini Zero”, nel 2005 vince il concorso romano MArteLive. Negli anni seguenti espone i suoi progetti fotografici a Roma, Milano e Parigi. Fin da subito, alla produzione fotografica, si affianca il mondo del video.
Collaborazioni trasversali tra cinema e arte si concretizzano nel mediometraggio Osmosi, realizzato insieme all’artista Mario Francesconi nel 2008. Sempre nello stesso anno realizza il progetto fotografico Alieni, esposto alle Giubbe Rosse a Firenze. All’interno di Alieni per la prima volta si concretizza il concetto di scultura come “fotografia da vedere a tutto tondo”: un personaggio fotografico diventa un’installazione a 360 gradi.
Nel 2009, insieme a Igor Bertolucci e Francesco Basso, fonda lo Studio Sumatra, il primo studio di produzione video in Italia a possedere una cinepresa Red 4K. Nello stesso anno partecipa al Seravezza Teatro Festival con un’installazione di sculture figurative realizzate con materiale di recupero.
Da sempre affascinato dalla fantascienza, nel 2011 dirige e produce Dispenser, cortometraggio tratto da un racconto di Stefano Nicoletti. Negli anni seguenti è direttore della fotografia e supporto tecnico per i videoclip di Franco Battiato, Lorenzo Jovanotti, Laura Pausini, Nesli, Nina Zilli, video prodotti da SugarKane Studio. Realizza inoltre videoclip per gruppi indipendenti di cui cura anche regia e montaggio. Nel 2013 dirige Acronos, cortometraggio che unisce fantascienza e video arte, realizzato e prodotto insieme all’artista Antonino Bove e presentato al Trieste Science+Fiction Festival. Acronos vede Borghetti realizzare regia, montaggio e colonna sonora. Negli anni seguenti con i cortometraggi di fantascienza Ison e The Liw precisa il suo punto di vista sul futuro in chaive tecnologica. Nel 2015 Ison è accolto con successo al Trieste Science+Fiction Festival.
Parallelamente alle realizzazioni video e fotografiche, il know-how di grafico e designer 3D prepara il terreno fertile ad una nuova creazione: Mythos e Protos, progetto di scultura archeologica di fantascienza. Ecco che con l’utilizzo della tecnologia digitale, i mondi creativi esplorati in precedenza si materializzano a 360 gradi.
Nel 2020 continua la produzione di sculture archeologiche di fantascienza e tutte le espressioni artistiche convergono nel progetto Nebula: la musica elettronica sperimentale fa da soundtrack a video che indagano su sculture e mondi alieni, in un corto circuito espressivo unico e inequivocabile.