Mama Africa. La Maternita’ nell’arte africana
Bruno Albertino e Anna Alberghina presentano al Museo d’Arte e Scienza di via Sella a Milano la mostra “Mama Africa, la Maternita’ nell’arte africana”. Un viaggio estetico e antropologico nell’arte africana, alla scoperta della maternità, concetto ispiratore di opere scultoree di grande valore.
Comunicato stampa
Il Museo d’Ar¬te e Scien¬za, situato in via Sella 4, nel cuore di Milano tra Castello Sforzesco e il Duomo, fondato nel 1990 da Gottf¬fied Mat¬thaes, è un laboratorio di ricerca e sviluppo culturale con una vocazione multietnica. Il MAS possiede un sistema scientifico per la datazione di oggetti d’arte.
Per una sua naturale vocazione il Museo ha l’onore di presentare il prossimo 27 settembre alle ore 18 l’inaugurazione della mostra e del libro di Bruno Albertino e Anna Alberghina, ricercatori, viaggiatori e appassionati dell’Africa.
Inoltre, il Prof Alberto D'Atanasio, docente di storia dell'arte, estetica dei linguaggi visivi, teoria della percezione e psicologia della forma, terrà un intervento dal titolo "Il mistero della grande madre".
La mostra, così come il libro Mama Africa, consente di osservare e scoprire i segreti delle sculture femminili e delle bamboline di fertilità, che evocano la donna e la madre
Le origini di questo percorso culturale
In tutte le civiltà l’evento della maternità è sacralizzato, spesso divinizzato fino a diventare metafora della genesi. La ricerca di Bruno Albertino e di Anna Alberghina muove dal tema scultoreo della maternità, conducendo il visitatore in un viaggio esplorativo attraverso l’Africa subsahariana e occidentale, fino alle aree più inaccessibili di quella centro-equatoriale. In rassegna, le opere più geometriche, cubiste dei popoli Dogon e Bamana del Mali e quelle estremamente naturalistiche dei Baoulé, dei Dan e degli Attié della Costa d’Avorio e della Liberia.
La mostra, così come il libro Mama Africa, consente di osservare e scoprire i segreti delle sculture femminili e delle bamboline di fertilità, che evocano la donna e la madre. Troviamo poi descritte figure di coppie mitiche alle origini del lignaggio e immagini di gemelli, oggetto di culti ancestrali. Le sculture possono essere di legno, metallo, avorio, terracotta e pietra. Ognuna riporta tracce di un uso attivo, magico-religioso nel mondo africano. Ognuna di esse non è un mero oggetto di contemplazione, ma soprattutto uno strumento per la comprensione di una cultura profondamente diversa dalla nostra.
Le opere resteranno in mostra fino al 19 ottobre
Bruno Albertino e Anna Alberghina terranno, inoltre, una conferenza dal titolo: “SCARIFICAZIONI E DECORAZIONI CORPOREE NELLA VITA E NELL’ARTE DELL’AFRICA SUBSAHARIANA” il 16 ottobre nell’ambito del ciclo, in collaborazione con Italia-Asia, Tatuaggi e Scarificazioni
Bruno Albertino, medico e viaggiatore, è nato a Carmagnola nel 1960. Si laurea a Torino nel 1985. Viaggia dall’età di diciassette anni. Ha maturato un vivo interesse per le arti primitive e, in particolare, per l’arte africana di cui è collezionista. Ha curato la mostra “Le figure di maternità nell’arte tribale africana” (novembre 2012). Nel 2012, è stato curatore della mostra “Essere ed apparire − volti e sculture dell’Africa tribale” a Torino. Ha curato la mostra “Africa: alle origini della vita e dell’arte” (Carmagnola, 2013). Da novembre 2014 a gennaio 2015, ha curato a Torino la mostra fotografica di arte africana “Vanishing Africa”. Nel 2014 pubblica Maschere d’Africa (Neos). Ha curato la Mostra “African Style” (Cherasco, 2015-16). Ha contribuito alla realizzazione del libro Lo spirito della maschera (2015). Ha visitato i principali musei etnografici del mondo e mantiene relazioni con alcuni grandi protagonisti dello studio e del collezionismo dell’arte africana.
Anna Alberghina, nata nel 1960, vive e lavora come medico a Torino. Affascinata dalle culture lontane, approfondisce lo studio delle lingue straniere e si appassiona al fotoreportage. L’interesse per l’etnografia e le arti primitive la spinge a scegliere destinazioni ove poter studiare tradizioni ancestrali. Il suo stile fotografico è caratterizzato da una predilezione per il ritratto e l’universo femminile. Collabora con svariate riviste e associazioni culturali. Nel 2013 pubblica African beauties (Neos), un libro fotografico che presenta cento immagini di donne appartenenti ai gruppi etnici minacciati dalle trasformazioni sociali. In questa occasione presenta l’omonima mostra presso la Sala del Conte Verde a Rivoli. Dal 2014 al 2015 presenta la personale “Vanishing Africa”. Nel 2014 pubblica il libro Maschere d’Africa (Neos). Nel 2015 partecipa alla stesura del libro Lo spirito della maschera. Ha curato le mostre di arte africana “Essere ed Apparire − volti e sculture dell’Africa tribale” (2012-2013), “Africa: alle origini della vita e dell’arte” (2013), “African Style” (2015-2016).
Le collezioni del Museo d’Arte e Scienza di via Q.Sella, 4 a Milano
Ceramiche da Scavo
Vasi di terracotta e sculture di provenienza greco-romana ed etrusca, ceramiche dalla Cina e dal Sud America, bronzi da scavo sono parte del lascito ricevuto dalla Fondazione Kurau-Matthaes, oggi esposti al Museo. Una collezione definita dal Ministero Italiano per i Beni Culturali e Ambientali, con Decreto del 5.5.1997, come "Collezione di eccezionale interesse storico culturale".
Tappeti e Arazzi
La sala degli Arazzi ospita una collezione di tappeti ed arazzi di pregiata fattura e provenienza tra cui si annoverano un Goblins, nel quale viene rappresentato Giove - tratto dal cartone del pittore Claude Audran III, e una serie di tappeti da preghiera, esemplari unici e fortemente evocativi.
Arte Buddhista
Nel 2010 è stato deciso di dare adeguato spazio e rilievo alla collezione di Arte Buddhista di proprietà della famiglia Matthaes, acquisita nei primi anni ’70 dal fondatore durante i suoi innumerevoli viaggi in Oriente. Da un’accurata selezione dei numerosi e notevoli pezzi provenienti dalla Thailandia, Birmania, Cina e Giappone, è scaturita la mostra permanente dal titolo “L’Arte Buddhista dell’Asia Orientale”, considerata una tra le più belle raccolte italiane di area indocinese.
Arte Africana
Si tratta di una delle maggiori mostre permanenti italiane con oltre 500 oggetti di alto valore storico-artistico provenienti da diverse etnie dell’Africa Nera. Composta da innumerevoli maschere, sculture, reliquari, simboli di autorità, feticci e svariati oggetti d’uso quotidiano, sia in legno che in bronzo, avorio e terracotta, legati alle tradizioni e ai culti originali delle tribù africane.
Leonardo Da Vinci a Milano
A Leonardo Da Vinci è dedicata una specifica mostra didattica, dove è possibile ottenere numerose informazioni sul suo genio universale, sia attraverso la descrizione delle innumerevoli attività da lui svolte durante il soggiorno a Milano, sia attraverso un inedito approfondimento sul suo “Trattato della Pittura”.