Mandragora

Informazioni Evento

Luogo
MIC - MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE
Viale Alfredo Baccarini 19 , Faenza, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al venerdì 10,00-13,30; sabato, domenica e festivi 10,00-17,30

Vernissage
07/10/2011

ore 19

Contatti
Email: alessandra.saviotti@gmail.com
Patrocini

La mostra, patrocinata dal Comune di Faenza e inserita tra gli eventi di Faenza per Ravenna Capitale Europea della Cultura 2019, è stata resa possibile grazie al contributo di: Fondazione del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza; Gigacer (che ha collaborato anche alla produzione di una delle opere quest’esposizione), Salina di Cervia, Gruppo Culturale Civiltà Salinara, Nuova Diatonia e Farmacia Sansoni. Determinante è stata la sponsorizzazione tecnica di Centrale Fies (Dro, Trento).

Artisti
Francesca Grilli, Meris Angioletti, Riccardo Benassi
Curatori
Marianna Liosi, Alessandra Saviotti
Generi
arte contemporanea, collettiva

Mandragora nasce dall’idea della curatrici di entrare all’interno di un percorso espositivo tradizionale e istituzionale, fatto di storia, di matericità e fortemente legato al territorio.

Comunicato stampa

Per il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza quest’anno si prospetta un’occasione importante, quella di essere parte del circuito dell’AMACI (Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani), promotore della prestigiosa Giornata del Contemporaneo, iniziativa giunta ormai con successo alla VII edizione e prevista per l’8 ottobre 2011. Il Museo infatti ospiterà Mandragora, mostra che inaugurerà venerdì 7 ottobre alle ore 19.00, a cura di Marianna Liosi e Alessandra Saviotti, nella quale saranno presentati i lavori di tre fra i più interessanti artisti italiani: Meris Angioletti, Riccardo Benassi e Francesca Grilli, già affermati nel panorama dell’art system internazionale.

Mandragora nasce dall’idea della curatrici di entrare all’interno di un percorso espositivo tradizionale e istituzionale, fatto di storia, di matericità e fortemente legato al territorio. Si propone, da una parte, di rileggere la collezione permanente con uno sguardo nuovo, e si ispira ad una sezione specifica, quella dei vasi da farmacia, per la creazione di un percorso tematico.
Dall’altro lato, la mostra tende alla costruzione di un ponte tra l’antico e il contemporaneo, dal punto di vista concettuale, di tecniche artistiche e di codici.
Sono le decorazioni degli albarelli che hanno ispirato il progetto espositivo: quelle a tema vegetale e religioso.
Traendo ispirazione, dunque, dall’ambiguo intreccio tra scienza-religione-magia, il fulcro tematico attorno a cui ruota la mostra è la con-fusione e la commistione tra gli ambiti. Il dualismo su cui riflettono gli artisti coinvolti è come la componente razionale, tangibile, dimostrabile interseca la sfera dell’inspiegabile, occulto e irrazionale. Fondamentale elemento d’unione tra le due sfere diventa dunque l’individuo, il quale funge da tramite sul piano interpretativo. Il titolo stesso della mostra richiama alla suddetta dicotomia: la mandragora è simbolo dell’eterno intreccio tra bene e male, vita e morte, rimedio e veleno. I lavori di Angioletti, Grilli e Benassi fanno dunque da ponte concettuale e guidano lo spettatore nel percorso espositivo. Elemento comune ai tre artisti è il richiamo alla partecipazione dell’osservatore, che deve prendere parte attivamente al completamento dell’opera attraverso il personale contributo, riempiendo il gap nella consecutio degli eventi o delle deduzioni.

La mostra, patrocinata dal Comune di Faenza e inserita tra gli eventi di Faenza per Ravenna Capitale Europea della Cultura 2019, è stata resa possibile grazie al contributo di: Fondazione del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza; Gigacer (che ha collaborato anche alla produzione di una delle opere quest’esposizione), Salina di Cervia, Gruppo Culturale Civiltà Salinara, Nuova Diatonia e Farmacia Sansoni. Determinante è stata la sponsorizzazione tecnica di Centrale Fies (Dro, Trento).
Il catalogo, in vendita presso il bookshop del museo e prossimamente anche presso le librerie è stato realizzato, invece, grazie al sostegno di Aboca Museum di Sansepolcro (Arezzo).