Manfredo Massironi – Omaggio a Manfredo Massironi
Massironi lavora su materie quali il vuoto, la trasparenza, il silenzio, facendo guadagnare progressivamente alle sue opere leggerezza e possibilità di fascinazione estetica, anche con la nuova attenzione dedicata al colore.
Comunicato stampa
Manfredo Massironi Padova 1937-2011, esordendo in campo artistico alla fine degli anni Cinquanta. Dopo una breve esperienza dedicata alla pittura, nel 1959 si segnalò facendo pervenire alla Giuria del Premio San Fedele (Milano) come opera in concorso un "Cartone ondulato", sorta di ready-made costituito dalla giustapposizione di semplici cartoni industriali da imballaggio. Ne nacque una polemica riguardante l'ammissione alla mostra dell'opera (difesa in particolare da Lucio Fontana, parte di quella commissione), che condusse alle dimissioni il presidente della giuria e fece così conoscere il nome del pittore padovano. Nel 1960, assieme ad Alberto Biasi, Edoardo Landi, Toni Costa e Ennio Ludovico Chiggio, Massironi diede vita al Gruppo Enne, una delle prime esperienze creative finalizzate alla realizzazione di opere eseguite e firmate collettivamente, di cui esponente anche dal punto di vista teorico. Il gruppo Enne prende di mira il sistema dell'arte ed i miti legati alla figura dell'artista. Nella mostra itinerante del 1962, presentata da Umberto Eco e svoltasi nei negozi della Olivetti, nacque il termine “Arte programmata”, destinato a riassumere i diversi termini della tendenza, denominati di volta in volta come arte cinetica, ricerca visuale, arte gestaltica. Dopo la partecipazione alla Biennale di Venezia del 1964 e le grandi esposizioni collettive nelle città europee e degli Stati Uniti, l'esperienza del Gruppo Enne si conclude. Massironi si dedicò successivamente al lato scientifico della sua ricerca, indirizzata agli aspetti psicologici della percezione visiva ed iniziò l'attività di docente di Psicologia generale nelle Università di Bologna, Roma e Verona. Nelle opere della maturità si evidenzia nell'arte di Massironi una componente più ludica, ma sempre ugualmente improntata agli studi sulla possibilità di lettura in termini gestaltici, che esamina e nega allo stesso tempo nell'oggetto artistico gli elementi strutturali o di contenuto, come la superficie, la cornice, la possibilità della rappresentazione. Massironi lavora su materie quali il vuoto, la trasparenza, il silenzio, facendo guadagnare progressivamente alle sue opere leggerezza e possibilità di fascinazione estetica, anche con la nuova attenzione dedicata al colore.