Manu Brabo / Nico Mingozzi – The inner war
L’esposizione The Inner War, a cura di Clelia Patella, nasce dalla collaborazione tra la giornalista con la galleria Raffaella De Chirico (Torino/Milano) e lo sponsor tecnico Valuart (Lugano).
Comunicato stampa
THE INNER WAR – Manu Brabo e Nico Mingozzi
A cura di Clelia Patella
In collaborazione con Raffaella De Chirico Arte Contemporanea
Opening:
26 ottobre 17-21
27 ottobre 10-17
Sede espositiva: Valuart, Via delle Scuole 8, 6900 Paradiso, Svizzera
L’esposizione The Inner War, a cura di Clelia Patella, nasce dalla collaborazione tra la giornalista con la galleria Raffaella De Chirico (Torino/Milano) e lo sponsor tecnico Valuart (Lugano) che fornisce la sede espositiva e le competenze tecniche per la parte digitale, proponendosi di supportare economicamente Medici Senza Frontiere, la ONLUS che ogni giorno cura migliaia di persone in tutto il mondo colpite da conflitti, epidemie, catastrofi naturali o escluse dall’assistenza sanitaria; i proventi della vendita della produzione sia fisica che NFT saranno infatti totalmente devoluti a MSF.
La piattaforma su cui sarà possibile acquistare è objkt.com.
Lavorando sugli scatti di reportage realizzati da Manu Brabo (Saragoza, 1982), fotografo spagnolo vincitore del Premio Pulitzer nel 2013, l’artista italiano Nico Mingozzi (Portomaggiore, 1976) decostruisce e ricostruisce il concetto di crisi e di conflitto sia dal punto di vista oggettivo e formale del territorio geograficamente devastato che dal punto di vista traslato e simbolico degli attori coinvolti.
La scelta delle immagini è frutto della collaborazione di Brabo e Mingozzi e prende in considerazione Egitto, El Salvador, Libia e Iraq con una selezione chirurgica che non può non coinvolgere anche Siria e Ucraina, territori abbandonati all’oblio prima di un rigurgito di interesse a causa del recente terremoto e dell’invasione russa. Il racconto passa anche attraverso l’arte digitale, interessando dunque un pubblico relativamente nuovo e potenzialmente più giovane rispetto a quello dell’editoria e dell’arte visiva.
Spostando l’asse semanticamente dal termine guerra al più inclusivo conflitto allora è possibile per Mingozzi applicare un blow-up al contrario: se nel film di Antonioni il fotografo Thomas attraverso gli ingrandimenti delle sue foto svela la presenza di un cadavere dietro un cespuglio, Mingozzi lavora già palesemente sulla morte, scrivendo altre storie, di intimità e di smarrimento. La narrazione dunque cambia: qual è lo stato d’animo delle persone coinvolte in una guerra? Che si tratti dei civili, sfollati, rifugiati come dei militari, che siano dentro la guerra o che la guerra sia loro attorno, che ne siano parte attiva o passiva, in ogni caso c’è un’ulteriore guerra che si scatena in ognuno dei soggetti coinvolti: è una guerra interiore. La contraddizione insita nella natura stessa di una guerra, quella tra la componente bestiale e quella morale tipiche dell’animale umano, tra la ferocia e la pietà, tra l’etica professionale e quella civile, tra la rassegnazione e la speranza fanno sì che in ognuno dei soggetti coinvolti in un conflitto, quasi sempre, la crasi tra quello che viene vissuto nella quotidianità e a livello interiore sia totale.
Il soldato è coraggioso o terrorizzato? Spietato o caritatevole? Ama combattere, o anela alla pace? E i civili, nelle loro dimostrazioni di dignità, nel loro tentativo di stare uniti e vivere nonostante tutto “normalmente”, nelle loro proteste e nei gesti eroici e resilienti, vivono realmente tutto questo con una forza interiore quasi sovrumana, o celano uno strazio più grande di quanto si possa anche solo immaginare?
I due artisti non possono dare delle risposte certe ma il risultato della loro collaborazione non può lasciare indifferenti; viene messo a confronto ciò che appare all’occhio del reporter che sa cogliere e immortalare l’istante perfetto con ciò che traspare, tramite l’occhio dell’artista che propone una sua personale ipotesi di lettura interiore attraverso
le immagini. La realtà passa al vaglio della surrealtà, che forse saprà donarle una visione apparentemente meno reale, ma simbolicamente più vera.
Clelia Patella
Biografie artisti
Manu Brabo
1982, Saragozza, Spagna
Vive e lavora a Gijon
Pluripremiato fotoreporter e vincitore di numerosi premi, tra cui il Premio Pulitzer nel 2013, Manu Brabo incentra principalmente il suo lavoro sui conflitti sociali in tutto il mondo. Dal 2007 si occupa dell'impatto dei disastri naturali, dei cambiamenti politici, delle rivolte, delle rivoluzioni e delle guerre in paesi come Honduras, El Salvador, Haiti, Bolivia, Kosovo, Libia, Egitto, Siria, Ucraina. Negli ultimi anni ha lavorato per diverse ONG, ha insegnato in università e scuole di fotogiornalismo in Spagna e ha condotto studi di fotogiornalismo in diversi paesi dell'America Latina.
Nico Mingozzi
1976, Portomaggiore (Fe), Italia
Vive e lavora a Borghi
Diplomatosi come maestro d’Arte presso l’Istituto d’arte Dosso Dossi, Nico Mingozzi ha scelto come fondamento del suo lavoro il collezionismo fotografico, la raccolta di immagini, perlopiù in bianco e nero, colte dall’universo borghese del secolo scorso al suo nascere. Su quelle foto egli poi lavora con china, acrilico, graffio e inserti metallici, creando immagini melanconiche con un forte tono patetico.