Manzù. Dialoghi sulla spiritualità con Lucio Fontana
Si inaugura nelle due sedi del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma e del Museo Giacomo Manzù di Ardea la mostra Manzù. Dialoghi sulla spiritualità, con Lucio Fontana.
Comunicato stampa
Il 7 dicembre 2016 alle 18 si inaugura nelle due sedi del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma e del Museo Giacomo Manzù di Ardea la mostra Manzù. Dialoghi sulla spiritualità, con Lucio Fontana.
La mostra è organizzata dal Polo Museale del Lazio con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura e in collaborazione con il Comune di Ardea e la Fondazione Giacomo Manzù. Hanno inoltre collaborato ‘Sapienza’ Università di Roma, Dipartimento di Architettura e Progetto e lo CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma.
La cura scientifica della mostra è di Barbara Cinelli (Università di Roma Tre) con Davide Colombo (Università di Parma). Gli altri componenti del comitato scientifico sono Penelope Curtis (Fondazione Calouste Gulbenkian Lisbona), Maria Giuseppina di Monte (direttrice del Museo Giacomo Manzù di Ardea), Flavio Fergonzi (Scuola Normale Superiore di Pisa), Micol Forti (curatore delle Collezioni d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani) e Daniele Menozzi (Scuola Normale Superiore di Pisa). Il catalogo è pubblicato dalla casa editrice Electa.
All’indomani del secondo dopoguerra il tema dell’arte sacra appare tanto ampio quanto spesso venato di ambiguità. Giacomo Manzù (Bergamo, 1908 – Roma, 1991) rappresenta in tale contesto un punto fermo. Specie in questo periodo egli prova difatti a stabilire un dialogo vivo e fruttuoso con l’arte contemporanea, fra l’altro prendendo parte, nel 1949, al concorso per la porta di San Pietro in Vaticano. Nello stesso periodo un secondo, grande maestro, Lucio Fontana (Rosario, 1899 – Comabbio, 1968) tenta di rispondere a interrogativi molto simili, ad esempio partecipando al concorso per le porte del Duomo di Milano del 1950. Stabilire un ponte, un dialogo fra Manzù e Fontana significa dunque riportare alla luce una linea essenziale dell’arte – italiana e non solo – fra gli anni cinquanta e sessanta del novecento.