Mapping. Ridisegnare luoghi
Immagini dipinte o plastiche, oggetti e strutture articolate nello spazio o in stretta interazione con esso, costituiscono l’ampio corpus di opere che delineano la varietà di una geografia visiva tesa a rintracciare il senso della vita umana, a svelare le dinamiche del mondo naturale e biologico e a ricercare un habitat ideale, inteso anche come spazio storico e culturale, in cui far convergere differenti visioni.
Comunicato stampa
L'Associazione Culturale IL FRANTOIO - Capalbio di Maria Concetta Monaci
è lieta di presentare MAPPING. Ridisegnare luoghi. Uomo | Natura | Habitat.
“Tracciare il quotidiano, significa riflettere sul passato per rileggere in modo critico
le scelte fatte ed è allo stesso tempo un incentivo ad agire con consapevolezza e
lungimiranza”.(M.C. Monaci)
Il progetto nasce a partire dalla traslazione in senso più ampio del significato del
verbo “Mappare” inteso come “rilevare dati relativi a fenomeni e redigerne una
rappresentazione”.
È possibile fare una mappatura dei dati geografici per redigere una cartografia, una
mappatura del Dna, dei processi chimici, biologici e fisici, del tempo che trascorre o
di una misurazione, di un programma di lavoro o di vita, il mapping di un ambiente
o di un corpo.
Tale prassi, sul piano artistico, diventa parte integrante del processo creativo e mira
a ridisegnare la realtà, reinventandone i ritmi e i luoghi, nuovi percorsi e possibilità
di lettura, attraverso differenti modalità operative derivate dalla varietà dei
linguaggi e dalle specificità poetiche e di ricerca di ogni singolo artista.
Ripartire da una ridefinizione dalla propria identità, dall'uomo nel complesso
bagaglio dei suoi valori, delle sue attitudini, della propria quotidianità anche in
relazione al proprio habitat e al proprio ambiente diventa pur sempre un confronto
con il luogo e con lo spazio, sempre meno spazio architettonico e sempre più
spazio culturale amplissimo in tutte le sue valenze e possibilità di definizione e di ridefinizione.
Immagini dipinte o plastiche, oggetti e strutture articolate nello spazio o in stretta
interazione con esso, costituiscono l'ampio corpus di opere che delineano la
varietà di una geografia visiva tesa a rintracciare il senso della vita umana, a
svelare le dinamiche del mondo naturale e biologico e a ricercare un habitat ideale,
inteso anche come spazio storico e culturale, in cui far convergere differenti visioni.
Nel parterre degli artisti invitati si trovano nomi affermati e di risonanza
internazionale accanto a nomi più giovani o meno conosciuti fra i quali Gabriele
Bonato, Giuseppe Capitano, Izumi Chiaraluce, Alberto Di Fabio, Marco
Grimaldi, Asako Hishiki, Susanne Kessler, Thomas Lange, Christian
Leperino, Vincenzo Marsiglia, Hidetoshi Nagasawa, Panamarenko,
Giulio Paolini, Perino e Vele, Cristiano Pintaldi, Piero Pizzi Cannella,
Pietro Ruffo, Orsina Sforza, Antonella Zazzera.