Marcello Carrà – Né carne né pesce
Due mondi apparentemente distanti, ma che si uniscono nella nuova mostra di quello che è stato definito “il Leonardo della penna Bic” e lo “sciamano della Bassa”.
Comunicato stampa
Inaugura il 21 gennaio (dalle 18 alle 22) alla MLB home gallery, la casa-galleria di Maria Livia Brunelli in Corso Ercole d’Este 3, la personale di Marcello Carrà “Né carne né pesce”, curata dal noto scrittore Marcello Fois.
Due mondi apparentemente distanti, ma che si uniscono nella nuova mostra di quello che è stato definito “il Leonardo della penna Bic” e lo “sciamano della Bassa”. La mostra inaugura in coincidenza con ArteFiera di Bologna, la fiera d’arte più importante d’Italia, come omaggio al notevole successo di pubblico e di stampa ottenuto dal giovane artista ferrarese in quella stessa manifestazione lo scorso anno nello stand della MLB home gallery (è stato segnalato tra gli artisti giovani su “Il Sole 24 Ore” da Pia Capelli e i suoi “maiali” sono finiti anche su Rai Uno). Per questa esposizione, che segue la recente personale a Bruxelles, Carrà ha dato origine a uno strano ma quanto mai affascinante connubio di creature: tanto leggeri e rapidi i pesci, quanto goffi e pesanti i maiali. Entrambe le specie sono però accomunate da un legame con l’uomo, che li fa inevitabilmente soccombere.
“Non è uno slogan a favore di una dieta vegetariana -spiega l’artista-, bensì la presa di coscienza, tramite lo strumento di una rappresentazione grafica quasi maniacale, dell’opera di sfruttamento che l’uomo sta facendo nei confronti degli animali, siano essi i classici maiali, di cui non si butta nulla, o i pesci e la fauna marina in generale”.
Le opere, su carta e su tavola, sono realizzate interamente a penna biro e nei formati più svariati, “con infinita pazienza -come sottolinea Maria Livia Brunelli-, quasi a riscoprire il valore della lentezza e della riflessione. I disegni di maiali vertono sulla fragilità della vita, sul destino amaro che attende i suini, destinati ad una vita nevrotica e breve, vittime inconsapevoli di un meccanismo di sfruttamento programmato. Ne è un esempio l’enorme disegno di una scrofa con la sua nidiata di otto piccoli maiali (una prole senza futuro), disegno corredato da una lapide con le date di nascita e morte di tutti i soggetti ritratti. Allo stesso tempo l’uomo sta mettendo a repentaglio anche l’universo apparentemente infinito dei mari, la cui ricca biodiversità sarà celebrata in una installazione di cinquanta tavolette raffiguranti pesci diversissimi tra loro”.
Biodiversità ora a rischio a causa dello spopolamento dei fondali dovuto allo stravolgimento del clima, con il conseguente surriscaldamento delle acque, ai fenomeni di inquinamento e ad una pesca incontrollata: una serie di fattori che stanno generando gravi cambiamenti nel comportamento della fauna marina, costretta a spostarsi in acque nuove, mai prima affrontate. Così alcune specie originarie dei mari tropicali si stanno gradualmente stanziando anche nel Mar Mediterraneo, modificandone l’ecosistema e instaurando una “convivenza pericolosa” con le specie autoctone. E’ il caso del pesce falce, dal corpo piatto, occhi grandi e una criniera rossa da 'punk', che sporadicamente viene pescato nel Mediterraneo, segnale evidente degli stravolgimenti in atto.
“Nel mio piccolo ho cercato di esprimere la varietà e la bellezza del mondo marino –afferma l’artista-, accompagnando ogni disegno con una lapide commemorativa, in analogia a quanto già fatto per i maiali: si tratta quindi di un cimitero che si spera un giorno di non dover visitare, ma che oggi serve da monito perché ci rendiamo conto di quanto stiamo rovinando”.
Di contro è presente il disegno di un enorme siluro, che con la complicità dell’uomo ha ampliato la sua terra di conquista e che oggi si aggira quasi indisturbato per il Po: un semplice esempio, a pochi passi da noi, di quanto l’equilibrio della natura sia tanto affascinante quanto fragile. Per sottolineare questo aspetto, alcune opere su carta dedicate al mondo marino sono immerse in contenitori pieni d’acqua, provocando un inquietante sentimento di allarme.
Carrà, ingegnere e artista, presente nel 2011 alla Biennale di Venezia con il disegno di una enorme scrofa, ha esposto i suoi disegni in musei e gallerie private italiane ed estere; dopo la recente personale a Bruxelles, sono in programma sue mostre a Berlino, Barcellona e New York.
Per questa mostra, Silvia Brunelli e Paola Taveggia hanno ideato, in collaborazione con l’artista, un finger food davvero speciale: piccole opere d’arte da mangiare ispirate ai concetti dei lavori in mostra, in modo da far riflettere gli spettatori anche attraverso il cibo. Ogni portata sarà infatti accompagnata anch’essa…dalla sua lapide.