Marcello Morandini – Fiere forme silenti
Un percorso tra arte, architettura e design, per un totale di 23 opere in esposizione tra sculture e strutture da parete, più tre pezzi della collezione di mobili “Graphic Design” ideata dall’artista.
Comunicato stampa
Sabato 10 dicembre 2016, alle ore 18.30, Arena Studio d’Arte – galleria d’arte veronese in Via Oberdan 11 e punto di ritrovo per collezionisti, studiosi e appassionati d’arte moderna e contemporanea – inaugura “FIERE FORME SILENTI”, personale dell’artista e designer Marcello Morandini a cura di Marco Meneguzzo, in mostra fino al 10 febbraio 2017.
Un percorso tra arte, architettura e design, per un totale di 23 opere in esposizione tra sculture e strutture da parete, più tre pezzi della collezione di mobili “Graphic Design” ideata dall’artista. Tutte le opere sono realizzate in plexiglas e legno laccato rigorosamente in bianco e nero, e presentano un tracciato artistico segnato da una ricerca meticolosa, dove la pulizia delle forme geometriche e la precisione della matematica si sposano al senso estetico. In ogni pezzo è visibile il punto di vista d’artista di Morandini, che da sempre indaga diversi tipi di temi e di movimento nello spazio – come la torsione, la tensione, l’espansione, la sovrapposizione – e traduce le sue osservazioni nel mondo rigoroso della geometria, coniugandolo nel linguaggio bidimensionale e tridimensionale.
Mantovano di nascita e varesino d’adozione, Marcello Morandini è uno dei maggiori rappresentanti dell’Arte Concreta e del Design in Europa. Partendo da un’elaborazione dell’idea base, Morandini affida lo sviluppo dell’opera alla certezza della matematica, all’equilibrio di rapporti formali scientificamente controllabili. Ritmi e volumi, una geniale alternanza di bianco e nero, propongono una moltiplicazione senza limiti di opere, con al proprio interno la chiave stessa della loro estensione.
La natura poliedrica di Morandini conduce la sua maestria tecnica e formale in diversi campi delle arti visive: la sua è un’opera di pittura e scultura in grado di diventare opera spaziale di architettura, opera oggettuale di design, arte applicata e opera di comunicazione visiva. La base concettuale imprescindibile per Morandini è che tutto ciò che ci circonda possa essere inteso come “vivibile”. Ogni progetto, anche il più piccolo, è teso costantemente a capire e conoscere quello che non sempre si vede.
Il suo metodo sistematico fa di lui l’artefice di spazi architettonici ed urbani: usa l’illusione prospettica per creare effetti spaziali nella realizzazione di facciate bidimensionali, disegna piazze e cortili interni a gradini che invitano alla comunicazione ispirandosi alle proprie sculture. La sua idea di uno spazio vitale e razionale per l’uomo si può leggere in tutti i suoi progetti.
Questa triplice realtà di artista, designer e “architetto” è una condizione logica per la natura della sua ricerca artistica legata alla conoscenza e allo studio delle forme, in relazione alla loro possibilità di evolversi, mutare ed essere abitabili.
In arte utilizza semplicemente i colori bianco e nero, come una grafia su di un foglio, dove per leggere e capire non è necessario nessun altro valore cromatico aggiunto e la forma ha modo di raccontare unicamente la sua bellezza. Utilizza eccezionalmente il colore grigio come mezzo di dialogo tra il bianco e il nero.