Marcello Oltrana Bianchi – Case e altri inventari
Il tema della casa allungata attraversa l’intera traiettoria dell’artista italiano scomparso nel 2018, in un dialogo costante con la vasta gamma di tecniche affrontate dall’artista.
Comunicato stampa
Rosy Boa prosegue la sua indagine sulla creatività attraverso le opere dell'artista italiano Marcello Oltrana Bianchi. Il tema della casa allungata attraversa l’intera traiettoria dell’artista italiano scomparso nel 2018, in un dialogo costante con la vasta gamma di tecniche affrontate dall’artista.
Rosy Boa è lieta di invitarvi sabato 29 ottobre alla mostra personale dell’artista Marcello Oltrana Bianchi dal titolo “Case e altri inventari”. La mostra è concepita come una vera e propria antologica o album della memoria che mette insieme opere e pensieri, al fine di ricostruire visivamente la storia creativa dell’artista tramite cinque tappe. Curata da Matilde Puleo, la mostra prevede un percorso espositivo che si apre con l’opera “Casa allungata” (2014) trattata come una sorta di manifesto di questo che è il primo di 5 inventari emozionali presentati nella mostra. A seguire ci saranno la serie “forme sporgenti”, “incisioni e stampe “, “figure digitali”, “figure al femminile” e “case allungate” appunto, per un totale di circa 80 opere.
In oltre 40 anni di carriera, Marcello Bianchi è stato capace di raccontare, attraverso i linguaggi propri della Transavanguardia, i legami, le relazioni e i sentimenti che accomunano gli esseri umani. L'esposizione si articola nelle stanze di Rosy Boa presentando nella prima e seconda sala il primo inventario delle case allungate che aprono idealmente il percorso (con opere che vanno dai primi anni Duemila al 2017), la seconda sezione presenta il ciclo delle incisioni (opere comprese tra la seconda metà degli anni Ottanta e il 2010), nella quale è possibile vedere preziose lastre di zinco e di rame inchiostrate, lavorate con processi di acidificazione e ossidazione, acqueforti e calcografie che rendono evidente la qualità del lavoro effettuato sulle carte. La terza sezione “forme sporgenti” sarà dedicata al lavoro su argilla, ottone, pietra e marmo, mentre un’intera stanza sarà dedicata alle opere digitali, realizzate dal 2010 al 2013 Conclude il percorso l’ultima sezione/inventario “Figure al femminile” dove la mostra presenta ciò che l’artista ha raccolto nelle tracce del tempo, dai suoi pensieri e dalle sue esperienze.
La mostra presenta quindi dipinti, sculture, opere su carta, incisioni, fotografie e opere digitali che rilevano o più semplicemente rendono in successione e descrivono una parte del grande catalogo delle opere di Marcello Bianchi. Sarà allora un inventario emozionale che rende visibile una sorta di diario di bordo e la varietà di tecniche affrontate dall’artista. Raccolta di cose non materiali e patrimonio emozionale di atti creativi in attesa degli altri che vedremo in futuro. Mai come in questo caso infatti, l’inventario è un processo, una successione di cose dove l’istinto e l’osservazione del pubblico costruiranno un percorso da seguire passo passo, alla scoperta continua di forme ipnotiche e colori misteriosi negli occhi di chi guarderà la mostra.
Conclude la mostra il workshop intensivo di 2 giorni (19 e 20 novembre 2022) nel quale Rosy Boa in collaborazione con «Marcello Oltrana scuola d’arte e pensiero» propone un corso intensivo sulla tecnica di stampa in monotipo aperto a tutti.
Marcello Bianchi (1954 - 2018) nasce ad Arezzo e studia a Firenze, dove frequenta il Liceo Artistico e realizza il primo manifesto in serigrafia “Firenze non restaura”, murales di grandi dimensioni. Realizza contemporaneamente disegni d’oreficeria per la UnoaErre e si occupa della grafica per loghi di varie attività commerciali. Dopo varie esperienze di esposizioni, performance, collocazioni, legate a una pittura di nuova figurazione, gli anni Ottanta orientano la sua indagine verso il settore dell’incisione calcografica. È il “mondo nuovo”, una ricerca vitale che muove entro tre elementi fissi: forma -materia – superficie che diventano vere e proprie strutture dialoganti. Nel 1980 conduce il corso di Grafica e Incisione col patrocinio della Provincia e della Regione Toscana (Assessorato istruzione e Cultura) e collabora alla realizzazione dei libretti promozionali Films d’Essai col Cinema Arsenale presso La Spezia. Nel 2006 insegna ancora incisione calcografica presso la Sezione Orafi dell’Istituto Margaritone e progetta un laboratorio di stampa su stoffa per ragazzi con handicap cognitivo e vari laboratori di educazione all’immagine per i ragazzi con sindrome di down o diversamente abili. La sua esperienza artistica conclusa prematuramente, interrompe un momento nel quale la pittura riaffiora prepotentemente.
Rosy Boa è un centro d’arte che nasce con l’intento di essere il contenitore di una proposta artistica trasversale nella quale l’arte è caratterizzata da una forte sperimentazione, intesa come oggetto di trasformazione personale e sociale. I lavori esposti restituiranno riflessioni sul presente e sulla società, lavorando sull’idea di opera d’arte e innescando dialoghi tra le diverse forme espressive. Accanto a un fitto programma di mostre, sono previsti la realizzazione di attività formative ai più diversi livelli, incontri pubblici, interventi documentari, la nascita di un’agenzia/incubatore creativo e l’apertura di un bookshop dedicato all’arte contemporanea. Avvalendosi del contributo di artisti di varie discipline Rosy Boa organizza ciclicamente dei workshop di vari livelli, perché nel contesto formativo Rosy Boa funziona come un laboratorio basato su un approccio che mette l’accento sul processo creativo piuttosto che sull’oggetto finale.