Marcello Togni – Songcity
Febo e Dafne presenta i progetti fotografici Songcity di Marcello Togni, Nel Limbo di Iolanda Pazzanese e Sitri di Bitru Sitri, vincitori del concorso organizzato da Fuori Asse e Cooperativa Letteraria.
Comunicato stampa
SONGCITY
Immersa nel silenzio, questa la potenza di Marcello Togni nella sua opera fotografica. Una fotografia realista, Marcello predilige le strade, i locali, gli scorci delle città, l’urbanismo, gli interni percepiti da fuori, le simmetrie strutturali geometriche e naturali della luce, un chiaro richiamo ad Edward Hopper, un grande maestro Americano di forte realismo nella sua pittura, un realismo selettivo. Marcello questo realismo selettivo lo coglie nel movimento musicale della città, fatta di rumori, suoni, vibrazioni energetiche in uno spazio quasi deserto, silenzioso, muto, animato solo da poche figure umane quasi come note musicali in questa partitura orchestrale. Una figura umana nella città, imprigionata in un movimento, camminando per la strada o semplicemente ferma, seduta, assorta in solitudine in un interno fatto di osservazione ed introspezione di emozioni… colta di sorpresa…impreparata ma veritiera.
E qui la direzione dei loro sguardi ti porta quasi ad uscire dal misterioso frame fotografico, come se quegli occhi ti portassero dentro la loro vita in profondità, per aprire un dialogo, uno scambio di comunicazione sottile, mirata…quasi un gioco metafisico di sospensione del sentimento e della realtà catturata. Potere e libertà, quella sensazione di conoscenza perché l’abbiamo già vissuta ed interpretata…la quotidianità di un atteggiamento….così potente. Una realtà contemporanea dove emerge il rapporto uomo-spazio, solitudine e scambio urbano, visibile ed invisibile. Qui complice quella luce tagliente e geometrica che gioca un ruolo molto importante oserei dire quasi drammatico nella percezione di quell’attimo fuggente e discreto dietro l’obiettivo fotografico. Questo contrasto chiaro – scuro - radente fa emergere la forza della city, ma soprattutto la tenacia di chi l’abita…
I colori sono contrastanti, bui e vivaci allo stesso tempo, un tempo ritmico come una nota musicale, un suono velocissimo, un battito del cuore come il colore rosso acceso che simboleggia il sangue e l’energia vitale mentale e fisica che Marcello preferisce e che rende il fotogramma vivo e dinamico nella sua staticità silenziosa. Ma così come il bianco della segnaletica stradale, l’unico colore che comprende tutti quelli dello spettro luminoso, che si scaglia contro il grigio, dei palazzi e l’antracite dell’asfalto, ben disegnato dalle griglie di struttura di esse o il giallo brillante simbolo della luce del sole ma soprattutto della conoscenza nella mura dei locali o della staticità di quelle sedie che fanno da ornamento alla collettività che da via al brio delle anime. Si perché SongCity è un’anima collettiva, un’ unione del suono attraverso il silenzio, un anima che viviamo noi tutti, tutti i giorni, la nostra città condita dalla nostra esistenza.
Marcello scrive della sua Songcity:
“Non guardare l’ora, scruta la luce, il cielo e le nuvole.
Non pensare al giorno o alla notte, senti il vento, il caldo o il freddo. Lasciati bagnare se necessario.
Dimentica la città nella quale ti trovi, dimentica il nome delle sue strade.
Qui conta soltanto il suo ritmo”.
Un chiaro invito a vivere la città nel pieno del se, nella frenesia, nel rumore, nel traffico, nella folla cittadina, nel silenzio, nell’oscurità, nel sogno e nella realtà, ma con un nuovo ordine spazio-temporale, il ritmo dell’anima, anima della città unita all’anima umana. Si perché Marcello attraverso la sua fotografia fa capire che lui la città l’ha esplorata, vissuta, lasciandosi travolgere dal flusso di energia senza farsi troppe domande o cercare troppe risposte.
E’ cresciuto nella città, si è riscoperto. Ha immortalato nel suo scatto il suo autoritratto di uomo.
Un invito il suo ad aver la certezza di essere vivo attraverso l’esperienza nel suo insieme. La città ti da e ti toglie, come una danza a due… la città ti mette a nudo in tutta la tua fragilità, vulnerabilità, sensibilità, difficoltà…lo richiede si, per darti l’opportunità di trasformarti, rinnovarti, potenziarti e ritrovarti.
Ritrovare te stesso. Questo è il segreto di Songcity e di noi che decidiamo di viverla.
Ultima nota di Marcello per la sua Songcity:
“La città non ha storia, né urbanismo né architettura, è soltanto un flusso di energia. Ascoltalo, mettiti al suo passo. È una questione di ritmo, diventa tu stesso questa energia. Allora tutto verrà a te. Non sarai tu che prendi la fotografia, ma un istinto incontrollabile che ti conduce all’atto, che non ti lascia scelta. Esegui, tieni il ritmo, non cadere.
È il tuo dovere, la tua etica e fierezza.
Avrai la certezza di essere vivo”.
Diletta Badeschi
Biografia:
Marcello Togni è nato in Svizzera nel 1973. Vive e lavora a Parigi.
Esposizioni e pubblicazioni:
2018: 1° classificato al concorso Labirinti Fotografia 2018 di Torino.
Esposizione presso la galleria Febo e Dafne durante il Progetto Internazionale di fotografia FO.TO Fotografi a Torino.
Esposizione personale del progetto “Urban Moments” presso Fabrik der Künste di Amburgo.
2017: Esposizione presso Pragmata Design, isola di Paros, Grecia.
Copertina del Cd Jazz “Cheers”.
Pubblicazione sulla rivista Jazz Thing.
2015: Pubblicazione sulla rivista Snatch di “Nel più bel salotto di Parigi”, reportage consacrato ai Taxi privati della capitale francese.
Foto di copertina del Cd jazz “After the rain”.
2014: Foto di copertina di diversi libri e Cd.
2013: Rencontres photographique du 10ème arrondissement, Paris 2013. Vincitore del concorso. Esposizione personale di “La Rosée des fleurs en papiers” presso la Galleria Sestante, Lugano.
2007: Partecipazione al Salone del mobile di Milano, Spazio Rossana Orlandi (Design di mobili ed oggetti per interni).
Esposizione presso la galleria Secondome, Roma.
Filmografia:
2004-2005 – Hôtel Longtemps, 58 min., video – Documentario sul tentativo di reinsersione di due ex-detenuti che si confrontano nuovamente con la libertà. Festival di Soletta 2006. Ritenuto al Festival du Réel di Parigi.
2002-2003 – Tristano et Tabucchi, 52 min., video – Documentario sullo scrittore Antonio Tabucchi durante la stesura del suo libro “Tristano Muore”, pubblicato nel 2004. « Prix littérature » al 27esimo Festival International du Film d’Art et Pédagogique, UNESCO, Parigi.
Selezionato al 56esimo Festival Internazionale del Film di Locarno, Svizzera, e presentato in numerosi altri festivals.
1999-2000 – Un rapport entre art et mort, 23 min, video. Documentario che mette in relazione il lavoro di un gruppo di artisti parigini con alcuni malati terminali.
1998 – IV étage, porte à droite, 8 min., video. Fiction sui preparativi per un incontro fra due persone anziane.