Marcello Trabucco – Linea di galleggiamento
In esposizione un nutrito gruppo di dipinti nei quali e’ centrale l’universo del mare, la sua essenza, il mito, l’eterno movimento.
Comunicato stampa
La mostra propone una serie di recenti lavori di pittura dove è sicuramente centrale l’universo del mare, la sua essenza, il mito, l’eterno movimento. Le opere cercano una sintonia con la linea di costa della Marina di Latina, che costituisce il panorama su cui si affaccia la lunga sala del Miramare.
I lavori scelti per l’esposizione, che verranno montati sulle pareti della sala fronte mare, hanno tutti come comune denominatore il mare, il movimento delle onde, i riflessi del sole che mutano in continuazione, ma anche l’azione lenta ed erosiva che compie su sassi, sulle conchiglie, su frammenti di ceramica screpolata dai bordi levigati. I pezzi di legno, che la corrente ha spinto sulla spiaggia portano i segni del tempo; rimasti in balia delle correnti, deformati e corrosi dal sole e dalla salsedine, raccontano la loro storia.
Il titolo della rassegna “Linea di galleggiamento” riprende in particolare il nome di un’opera esposta, che insieme alle altre dai titoli evocativi come “La Nave”, “Altare per piccoli reperti”, “Approdati sulla riva”, “La vela”, “Mare Antico”, “Tramonto” e “Osso di Seppia” ricordano non solo il paesaggio marino ma anche i suoi suoni, i colori, i movimenti, le trasformazioni, i materiali che appartengono, anche se spiaggiati, a questo mondo. Le opere, recuperando tali frammenti, cercano di trasmettere non un disegno del mare o del contesto paesaggistico costiero ma l’essenza degli elementi primari, il loro impatto sul nostro essere, le stesse suggestioni da sempre proposte all’uomo.
Così scrive Azzurra Piattella nella presentazione della recente monografia intitolata Marcello Trabucco. Granelli di sabbia: “…In ogni suo cimentarsi con la materia e con lo spazio che la delimita e la contiene, Marcello Trabucco introduce un radicato talento di sperimentatore, una profonda conoscenza dell’arte del passato, ma al tempo stesso un desiderio tutt’altro che epidermico di allentare gli “obblighi” e le regole dettate da una determinata tecnica od orientamento stilistico. (…) Un affrancato gioco di geometrie e di “possibilità materiche” intervalla, in alcune opere, vuoti inaspettati tra cornice e superficie pittorica, ancor più sorprendenti in certe composizioni tridimensionali dove le forme e i volumi si aprono allo spazio circostante quasi a rappresentare la metafora di un vitalismo artistico che filtra sino ad arrivare alle atmosfere del quotidiano…”
Le note musicali di Umberto Palmacci e dei “Blue note in freedom” allieteranno l’atmosfera e accompagneranno la serata mentre la natura offrirà il suo consueto e sempre nuovo spettacolo.
Presenta la mostra il critico Azzurra Piattella, Conservatore dei Beni Culturali.