Marco Ansaloni – Imago. Il Viaggio della Sindone

Informazioni Evento

Luogo
TEATRO PAESANA
Via Bligny 2 , Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

10 – 12 e 15 -19 (Chiuso Lunedì)

Vernissage
27/05/2015

ore 18,30

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Marco Ansaloni
Generi
fotografia, personale

I ventisette scatti che compongono la mostra IMAGO nascono dalla volontà di raccontare un viaggio ideale, attraversando il tempo e la storia, guidati da un’unica immagine: la Sindone.

Comunicato stampa

I ventisette scatti che compongono la mostra IMAGO nascono dalla volontà di raccontare un viaggio ideale, attraversando il tempo e la storia, guidati da un’unica immagine: la Sindone.

IMAGO si colloca al di fuori dei dibattiti tra religione e scienza, descrivendo attraverso la fotografia quei luoghi, documentati e ipotetici, che hanno visto il passaggio di una delle reliquie più importanti per la cristianità.

La storia documentata della Sindone inizia in Francia, con la sua apparizione nel 1353 a Lirey. Le ipotesi e le ricostruzioni dei suoi spostamenti anteriori s’intrecciano con documenti, tradizione e leggenda. Proprio per questo però mantengono intatto il mito.

Marco Ansaloni ha ripercorso con il suo obiettivo le orme di questa celebre icona. Il viaggio inizia a Gerusalemme, per poi risalire verso la Turchia, ad Antakya (Antiochia di Siria) a Sanliurfa (Edessa) e Istanbul (Costantinopoli). Da lì, dopo il saccheggio crociato del 1204, le tracce, già deboli, si perdono per circa 150 anni. Ha continuato in Grecia, sulle tracce di Ottone de la Roche, nobile francese custode del Ducato di Grecia in quel periodo, per poi seguirlo nei suoi possedimenti in Francia sul fiume Saone. E’ passato da Besançon, Lirey, per scendere a Chambery. Da lì a Torino attraverso alcuni dei possibili percorsi dei suoi diversi spostamenti fino al suo trasporto definitivo a Torino, sede attuale del sacro lino.

L’acquisto della Sindone da parte dei Duchi di Savoia, e i successivi passaggi da Chambery alle Alpi fino a Torino sono solo l’epilogo di una lunga e intensa storia, di un viaggio ideale iniziato in Oriente, sostenuto anche dagli uomini che l’hanno accompagnata.

MARCO ANSALONI

Marco Ansaloni è un fotografo professionista torinese, residente a Barcellona, in Spagna, base che gli serve per sviluppare documentari fotografici legati alla Storia, alle Religioni e alla Cultura. I suoi progetti sono stati pubblicati da diversi media internazionali, tra i quali National Geographic, Geo Magazine, Archaeology Magazine, Gruppo Espresso, El Periodico, MO Magazine, Focus, Touring Club, Yo Dona, Le Point.

Ex Teatro di Palazzo Saluzzo Paesana

Il Teatro Paesana nasce a metà del ‘700 negli spazi originariamente concepiti come secondo androne di Palazzo Saluzzo Paesana, in asse con l’ingresso principale del sontuoso edificio posto su via della Consolata e fatto chiudere per disposizione del Re Vittorio Amedeo II pochi anni dopo la costruzione, in quanto la presenza di un doppio ingresso era considerato un privilegio eccessivo. L’atrio, adattato a teatro e utilizzato per spettacoli popolari e commedie, appare in una pianta della città del 1790 con il nome di Teatro Guglielmone, dal nome di chi ne era proprietario. Presente ancora nella mappa catastale del 1822, il teatro verrà poi chiuso e trasferito in via Principe Amedeo nella sede del Teatro D’Angennes, oggi conosciuto come Teatro Gianduja. Lo spazio, sopravvissuto alle trasformazioni e ai frazionamenti, in seguito a un lungo periodo di abbandono e usi impropri è ora oggetto di un importante intervento di recupero, volto a restituirne l’originaria vocazione e funzione di pubblico spettacolo, oltre a ricollegarlo al Piano Nobile del Palazzo attraverso l’imponente Cortille d’Onore.

Palazzo Saluzzo Paesana

Il Palazzo dei Marchesi Saluzzo di Paesana fu realizzato da Gian Giacomo Plantery fra il 1715 e il 1722 per volere di Baldassarre Saluzzo di Paesana ed è il più vasto ed articolato palazzo Nobiliare della città di Torino. In esso sono integrate esigenze di decoro, funzioni di rappresentanza e sfruttamento razionale delle parti d’affitto. L’Appartamento Padronale dei Saluzzo, che conserva ancora oggi arredi e decori settecenteschi tra cui spiccano le volte affrescate e le sovrapporte di Domenico Guidobono, è stato destinato dall'attuale Proprietà a spazio a disposizione per eventi culturali, privati e aziendali, nello stesso spirito della famiglia dei Saluzzo di Paesana, che già all’epoca esplorava le avanguardie artistiche al di fuori dai codici morali imposti dall’etichetta nobiliare settecentesca.

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La mostra è stata realizzata grazie al contributo di Sadem, Focacceria Sant’Agostino, Daichi, Il Nostro Tempo, in collaborazione con La Compagnia del Relax, ColorLife, Capta, National Geographic Italia, Palazzo Saluzzo Paesana e con il Patrocino del Comitato Solenne Ostensione 2015, a cura di Enrico Debandi e con l’organizzazione di RMF Ideas Factory.