Marco Baldicchi – Tablet
L’installazione, il cui titolo fa riferimento sia alla scrittura che alla contemporanea visualizzazione del mondo, si presenta come l’accumulazione di una serie di elementi in porcellana, frutto di una possibile proliferazione, anche se qui il loro numero è determinato.
Comunicato stampa
TABLET è l’ultima produzione dell’artista umbro Marco Baldicchi, concepita appositamente per lo spazio della piccola cappella della Madonna del Pozzo a Spoleto. L’installazione, il cui titolo fa riferimento sia alla scrittura che alla contemporanea visualizzazione del mondo, si presenta come l'accumulazione di una serie di elementi in porcellana, frutto di una possibile proliferazione, anche se qui il loro numero è determinato. Su di essi l'artista è intervenuto con la scrittura e con il colore. Sono evocate alcune città, a cominciare da Gerusalemme, che nella storia sono state o sono ancora luogo di scontro religioso, politico, etnico, luoghi ove l'intolleranza si è volta in tragico prendendo la forma dell'eccidio, del genocidio e dove il martirio rimane muto esempio. Mediante l’impiego della tradizionale tecnica di lavorazione della porcellana, Marco Baldicchi realizza un intervento minimale, ma al tempo stesso fortemente determinato, nel quale forma e parola si combinano dando origine ancora una volta a un'opera dal forte senso civile e dal forte impatto emotivo.
Come nelle opere degli ultimi anni, l'artista tifernate si cimenta con le questioni che la Storia, tra passato e presente, pone all'uomo contemporaneo. Egli, proprio in quanto artista, ritiene essere suo primario dovere etico rielaborare la memoria culturale e storica, legata o meno a fatti tragici, per proporre nella forma dell'opera la testimonianza della propria riflessione estetica.
L’installazione TABLET è accompagnata da un catalogo edito da Petruzzi con testi di Aldo Iori e Saverio Verini.
Marco Baldicchi nasce a Città di Castello (Pg) nel 1963. Nei primi anni Ottanta inizia a dipingere partecipando a numerose iniziative locali, entrando in contatto con la vivace scena culturale altotiberina, di cui diviene riconosciuto animatore per i suoi interventi critici a favore dell’arte e della cultura e per essere membro attivo e fondatore di diverse associazioni culturali. La sua prima personale è del 1998 presso il Palazzo del Podestà di Città di Castello. Divenuto amico dell’artista tifernate Nuvolo, inizia con lui una proficua e stretta collaborazione che durerà fino alla morte del maestro, nel 2008. Nel 2005 nasce l’opera a quattro mani, il libro d’artista, Appunti di viaggio e 5 invenzioni di Nuvolo.
Il lavoro di Marco Baldicchi muta in seguito da una pittura materica verso un’espressività di tipo performativo. Nel 2006 presenta Io alle mie comodità non ci rinuncio!, omaggio al poeta Emilio Villa e allo stesso Nuvolo. Nel 2007 realizza l’azione Urlo Muto, con mostra personale presso lo spazio dell’associazione culturale “Il Fondino”, a Città di Castello. Il 31 luglio 2009, a Sansepolcro (Ar), è autore dell’azione L’ultima ombra (con la collaborazione della popolazione del paese): l’artista traccia sul selciato della piazza principale della città la sagoma geometrica col carbone che riporta la forma dell’ombra proiettata dalla Torre di Berta distrutta dalle truppe naziste 65 anni prima. Ne segue una mostra personale a Sansepolcro. Nel 2010, realizza l’installazione Grottalampo, omaggio allo scrittore e poeta Antonio Moresco, ancora presso la sede de “Il Fondino”. Nel 2012 realizza l’installazione Ogni sorriso, presso il Museo Civico di Santa Croce, a Umbertide (Pg), omaggio alle dodici vittime dell’eccidio nazista del giugno 1944 perpetrato a Penetola di Niccone.
Tra i critici che si sono interessati al lavoro dell’artista si ricordano Bruno Corà, Enrico Crispolti, Aldo Iori, Elena La Spina, Massimiliano Marianelli; i cataloghi delle mostre sono editi da Petruzzi. Marco Baldicchi vive e lavora a Città di Castello.
www.marcobaldicchi.com - [email protected]
Il progetto “Opus&Light”, a cura di Franco Troiani e dello STUDIO A’87, prevede interventi di singoli artisti contemporanei nello spazio della chiesetta Madonna del Pozzo (o dei miracoli), di Porta Monterone, ingresso sud della città medievale di Spoleto. Installazioni di opere a confronto con la specificità del luogo, impreziosito da un ciclo di affreschi che racchiude in sé un intero secolo della storia della pittura italiana (1493 - 1600).