Marco Bolognesi – Corpi estranei
Un nuovo progetto artistico sull’immigrazione.
Comunicato stampa
Interattiva e multimediale, “Corpi Estranei” è la performance di Marco Bolognesi ideata per il MACRO ASILO che si terrà a Roma dal 3 al 17 marzo 2019.
Il progetto, a cura di Elena Paloscia, si incentra sul fenomeno dell’immigrazione con un linguaggio inedito e pervasivo.
Ideato come un viaggio nella conoscenza, il lavoro di Bolognesi vuole creare nello spettatore uno sguardo consapevole su questo fenomeno, attraverso un accurato lavoro di selezione, decontestualizzazione e ricomposizione della pluralità di voci che, nel contesto attuale, tentano di darne una definizione.
L’artista, quindi presenta al MACRO ASILO una documentazione raccolta negli ultimi anni, che è fatta di studi e letture su quotidiani, testi di antropologia e psicologia nonché dell’ascolto di persone che quotidianamente lavorano con i rifugiati. Tale raccolta è arricchita da un tappeto sonoro di testimonianze di immigrati, in un intrecciarsi di racconti, suoni evocativi e ambientali del loro viaggio, e realizzato in collaborazione con il sound artist Marco Stefanelli.
Durante i quindici giorni di permanenza al MACRO ASILO, l’artista interverrà su queste mappe tematiche per rielaborarle personalmente attraverso il disegno con la tecnica istintuale a lui cara del gessetto.
Le pareti della stanza diventeranno così un «raccoglitore» di idee e della creatività dell’artista, una sorta di «lavagna», in cui seguire il flusso dei suoi pensieri, in un nuovo codice visivo concettuale, plurale e aperto alla relazione con il visitatore. Un work in progress a cui i visitatori, a loro volta, saranno liberi di dare un proprio prezioso contributo scrivendo o disegnando le proprie reazioni con il pennarello nero.
“Corpi estranei” è un progetto sperimentale e inclusivo che recepisce lo spirito di MACRO ASILO come Museo ospitale, in linea con l’idea concepita dal Direttore Giorgio de Finis.
MARCO BOLOGNESI
Nato nel 1974 a Bologna, europeo transculturale di fatto, ha vissuto tra Londra, Vienna e Roma, per poi stabilirsi a Bologna. Fin dall’inizio della sua carriera, ha focalizzato la sua ricerca artistica sulla creazione di un mondo parallelo virtuale.
Trasferitosi a Londra, nel 2002 vince “The Artist in Residence Award” all’Istituto Culturale Italiano, grazie al quale l’anno successivo realizza la mostra “Woodland”, un progetto espositivo incentrato sulla tematica degli organismi geneticamente modificati. Inizia a collaborare con la stilista Vivienne Westwood, icona dell’estetica punk, di cui assimila estetica e contestazione punk. Nel 2008 il suo cortometraggio “Black Hole”, attento al tema dell’ibridazione e dei cyborg, vince l’“Indie Short Film Competition” in Florida e nello stesso anno, Lorenzo Canova, inserisce il suo lavoro all’interno della Collezione Farnesina Experimenta. Nel 2009, pubblica con Einaudi, “Protocollo”, una graphic novel cyberpunk scritta a quattro mani con lo scrittore Carlo Lucarelli.
Nel 2012 al Festival Fotografia Europea presenta “Humanescape”, progetto artistico curato da Walter Guadagnini, con presentazione di Bruce Sterling e di Jasmina Tešanović.
Nel 2014 Sandro Parmiggiani lo seleziona per la mostra organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia per la celebrazione dell’anniversario di nascita di Ludovico Ariosto. Nello stesso anno Valerio Dehò, organizza la prima retrospettiva del lavoro dell’artista “Sendai City”. Il curatore sviluppa in tre mostre personali il progetto - tra la fine del 2014 e la prima metà del 2015 - presso il Kunst Meran, Abc a Bologna e il PAN di Napoli.
Sempre nel 2015 Massimo Scaringella lo seleziona per il padiglione “Perspectivas Italianas della Bienal del Fin del Mundo in Cile e in Argentina”, seguiranno un tour di mostre nel sud America: “Bienal De Curitiba” con la mostra “Sendai city: the Truth”, curata nel 2017 da Massimo Scaringella. Museo Oscar Niemeyer – MON. Nel 2018 partecipa alla collettiva itinerante “Enigma da Visão” (Galeria Municipal de Arte de Balneário Camboriú, Fundação Cultural de Blumenau e Museu de Arte, Blumenau; MAC - Museu de Arte Cascavel, Cascavel) e alla collettiva “Unspoken Deals” per i 25 anni della Biennale di Curitiba, Museo Oscar Niemeyer – MON.
Nel 2016 partecipa alla Plastik Factory di Pechino, in occasione della Biennale Italia-Cina.
Nel 2017 fonda la Bomar Studio, votata alla produzione di cinema sperimentale e video installazioni. Partecipa alla collettiva “Our Place in Space” a Palazzo Cavalli Franchetti (Venezia), a cura di Antonella Nota e Anna Caterina Bellati, in collaborazione con ESA -European Space Agency e NASA, con l’opera Mock-up.
Nel 2018 partecipa ad altre esposizioni internazionali: “Our Place in space”, al Visitor Centre di Garching, e a Monaco di Baviera. E in Italia, come invitato a “Re.Use Scarti, oggetti, ecologia nell’arte contemporanea”, Museo Santa Caterina Treviso.