Marco Bolognesi – Sendai City #2
ABC apre la nuova stagione culturale 2015 con il secondo capitolo dell’esclusiva internazionale di SENDAI CITY. Alla fine del futuro, ultimo progetto di Marco Bolognesi.
Comunicato stampa
ABC apre la nuova stagione culturale 2015 con il secondo capitolo dell’esclusiva internazionale di SENDAI CITY. Alla fine del futuro, ultimo progetto di Marco Bolognesi, allestito per il pubblico dal 17 gennaio al 15 febbraio 2015.
La mostra, fortemente voluta da ABC, è un progetto multi articolato a cura di Valerio Dehò, che animerà il calendario dell’art week bolognese con una serie di eventi collaterali che trasporteranno l’universo postmoderno e cyberpunk dell’artista emiliano, da quindici anni attivo tra Londra e l’Italia, in diversi punti nevralgici della città.
Negli ampi spazi della nuova sede, ABC continua così una programmazione degna di una vera e propria fucina culturale, consolidando il percorso iniziato nel 2013 che si muove dall’arte contemporanea al cinema e alla musica, dalla moda alla letteratura. Durante i giorni della mostra i visitatori entreranno fisicamente in SENDAI CITY, città-mondo cyberpunk, exploit di una ricerca decennale di Bolognesi, che nell’oggettivazione di questa visione distopica vuole interrogare lo spettatore e rilanciare un’ipotesi di orizzonte per l’umanità e per quello che ne rimarrà: se, come diceva il motto cyberpunk, “il futuro è già cominciato”, se è già qui, “cosa ci resta da immaginare per il futuro? Di quale futuro stiamo parlando?”.
Il pubblico entrerà nelle ambientazioni, e incontrerà i personaggi della vita a Sendai in un complesso e interattivo percorso espositivo che va dalla fotografia, al video, dal disegno al collage, dalla performance alla realtà aumentata. Punto centrale della macroinstallazione sarà il grande plastico della città, un’istallazione di 3mx3m costruita utilizzando oggetti di uso comune, materiale di recupero e giocattoli.
Qui reale e virtuale si mescolano e si intersecano grazie all’utilizzo della realtà aumentata, costruendo un doppio piano di immagini: il primo percepibile a occhio nudo, il secondo grazie all’utilizzo di tablet. Due livelli di realtà e percezione che ritroveremo in tutto il racconto del Bomar Universe.
Lungo il percorso si incontrano una nave spaziale – la Skeleton Arcadia, costruita con 300 giocattoli – al cui interno troviamo le immagini panoramiche di Sendai City vista dall’alto, accompagnate dalle musiche di Emanuele De Raymondi, un’installazione di Meccano che proietterà il secondo capitolo del film Blue Unnatural, sculture realizzate con la tecnica del collage e un’estesa e suggestiva serie di disegni a pastelli colorati. Chi governa questo universo? Una serie di fotografie di grandi dimensioni ritraggono i personaggi della Sendai Corporation, esercito, guardiane della city, spie e sacerdotesse; una panoramica tutta al femminile, tra i livelli della piramide di comando della multinazionale Sendai che presenta le tribù e i corpi d’armata che la costituiscono.
Tra gli appuntamenti collaterali alla mostra spiccano il party People of Sendai City, che nella serata di venerdì 23 gennaio scalderà il weekend dell’arte contemporanea con una festa a tema all’insegna del blu, colore dominante e, venerdì 6 febbraio, l’anteprima nazionale, presso la Cineteca di Bologna, dei primi due capitoli di Blue Unnatural, introdotta per l’occasione dall’autore, regista e giornalista Carlo Lucarelli.
Blue Unnatural, insieme di tre capitoli, è il racconto in cui si ritrovano i personaggi di questa produzione: donne, mutanti, robot, e cyborg; ma il vero cuore dell’opera rimane la città, con il suo aspetto fantascientifico e cyberpunk, la sua forma architettonica modulare e la struttura a rete, dove la mescolanza di razze, linguaggi e tipologie di esseri raccontano il potere della tecnologia e dell’informazione, la globalizzazione e il passaggio dalla nozione di post-umano a quella di post-mutante. Per la realizzazione di Blue Unnatural Bolognesi ha tratto ispirazione anche dal maestro di genere Antonio Margheriti.
Quindici anni di ricerca artistica che hanno rappresentato il viaggio di Bolognesi verso Sendai City saranno inoltre oggetto di approfondimento in uno speciale di SKY Arte.
Accompagnerà la mostra un volume NFC edizioni con intervista di Valerio Dehò a Marco Bolognesi e interventi di Massimo Sgroi, Roberto Terrosi, Pierluigi Molteni e Nicola Dusi.
Classe 1974, Marco Bolognesi nasce a Bologna, dove fin da ragazzo entra in contatto con personaggi del mondo dell’arte come Elvio Mainardi, Alberto Sughi, Guido Crepax e Roberto Roversi. Bolognesi si dedica al disegno, poi al cinema, realizzando opere video per la RAI che presenterà al Giffoni Film festival e alla Biennale di Venezia nel 1994 e nel 1996. Il 2002 è l’anno del cambiamento, si trasferisce a Londra, realizza la sua prima personale, Woodland (2005), alla Cyntia Corbett Gallery. E’ un periodo intenso quello di Londra, in cui Bolognesi si ritrova a lavorare ai 3 Mills Studio. Lavora con il collage, il disegno, la fotografia di moda, ma capisce che dove diventare “il migliore in qualche segmento”. Nel 2003 conosce Carlo Lucarelli, al quale dice “ho un mondo da proporti”. Nel 2009 Einaudi pubblica Protocollo, capitoli di un universo a cui Bolognesi inizia a pensare, e su cui Lucarelli scrive un racconto, un mondo cyber-punk in cui “vedi una realtà che non c’è”, una visione che nasce da elementi autobiografici “essendo monocolo vedo in modo diverso dal tuo”. Nel 2011 partecipa alla collettiva londinese What made us famous a fianco di artisti quali Damien Hirst, Helmut Newton, Sarah Lucas. Nel maggio 2012 il Festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia presenta il suo ultimo lavoro Humanescape, in cui si avvale della collaborazione di artisti internazionali come Bruce Sterling e Jasmina Tešanovic. La sua ultima mostra è L'Orlando Furioso: Incantamenti, passioni e follie a cura di Sandro Parmiggiani, presso Palazzo Magnani, a Reggio Emilia.