Marco Capellacci – Le fobie del guard rail
Attraverso un segno che è volutamente quello secco, “bruto”, diretto del bambino, Marco Capellacci riesce a rappresentare ciò che è stato rimosso dall’età adulta della coscienza, riportando a galla ciò che tendiamo a disconoscere del nostro essere “umani”. Nel fare ciò, l’autore riesce ad interpretare, con una certa dose di ironia, idiosincrasie e paradossi, spingendoli al limite della verosimiglianza.
Comunicato stampa
Mimesi senza fiiltri delle fughe mentali di un bambino, Le fobie del guard rail è un cortometraggio di animazione ideato da Marco Capellacci, inserito tra i progetti selezionati nell'ambito di Animazioni 2. A cura di Paola Bristot e Andrea Martignoni e prodotto dalle associazioni OTTOmani e Vivacomix, quest'ultimo si configura come un'antologia che raccoglie alcuni dei lavori più significativi appartenenti al vivace ma poco conosciuto panorama dell'animazione italiana indipendente degli ultimi dodici anni.
Ospitata ad Elastico dal 23 novembre all'11 dicembre 2012, l'omonima personale di Marco Capellacci, a cura di Paola Bristot, si costruisce attraverso l'esposizione di una parte dei frames originali del cortometraggio, disegni a matita eseguiti dall'autore stesso su soggetto e drammaturgia originali.
Attraverso un segno che è volutamente quello secco, “bruto”, diretto del bambino, Marco Capellacci riesce a rappresentare ciò che è stato rimosso dall'età adulta della coscienza, riportando a galla ciò che tendiamo a disconoscere del nostro essere “umani”. Nel fare ciò, l'autore riesce ad interpretare, con una certa dose di ironia, idiosincrasie e paradossi, spingendoli al limite della verosimiglianza.
In questo, la sua poetica si collega a quella di illustratori contemporanei di primo piano come Anke Feuchtenberger e Amanda Vähämäki: comune sono infatti l'acuta sensibilità e la sottigliezza di introspezione nel cogliere, insieme, la debolezza e la durezza della natura umana e della fragilità dei rapporti, spesso basati su negazioni, fraintendimenti, morbosità. Si definisce in questo modo un'indagine condotta con un rigore assoluto che non si incentra su caratteristiche individuali e troppo personalizzate, ma che procede piuttosto spostando l'asse su un immaginario collettivo che unisce tutti e che tutti comprendiamo, attraverso il linguaggio dei simboli e della scrittura visiva.
L'inaugurazione della mostra sarà preceduta dall’evento “Progetto Visioni Animate 02”, che si terrà durante tutto l’arco della giornata presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Più nello specifico, alle ore 11 l’Aula I-2 del Dipartimento progettazione ospiterà Intorno alle Forme, nel Buio, una selezione di animazioni presentate dal prof. Carlo Mauro a cui seguirà, alle 14.30, una rassegna di cortometraggi contemporanei d’autore (Saul Saguatti/Audrey Coianiz, Michele Bernardi e Marco Capellacci) e la proiezione di un video d’artista (Sissi). Alle 16.30 saranno visibili le animazioni realizzate dagli studenti dell’Accademia nel corso dei laboratori del progetto “Visioni Animate 2012”. Infine, alle 18.00, l’Aula Teatro ospiterà Loop live, performance condotta dall’Associazione Basmati (Saul Saguatti).
Marco Capellacci è nato ad Urbino nel 1988. Nel 2005 ha conseguito il Diploma di Maestro d’Arte nella Sezione di Disegno Animato, presso l’Istituto d’Arte Scuola del Libro di Urbino e nel 2007 il Diploma di Arte Applicata, sezione di Disegno Animato. Collabora con la rivista Lo Straniero di Goffredo Fofi.
Paola Bristol è docente di Linguaggi dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di belle Arti di Bologna. È curatrice di mostre di arti visive e direttrice artistica del Piccolo Festival dell’Animazione.