Marco Casentini – Le cose che cambiano

Informazioni Evento

Luogo
PROGETTO ARTE ELM
Via Mario Fusetti 14, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal Lunedì al Venerdì, 16:00 - 19:00, Fuori orario su appuntamento

Vernissage
24/11/2022

ore 18,30

Artisti
Marco Casentini
Curatori
Andrea Daffra
Generi
arte contemporanea, personale

Con nuovi lavori pittorici realizzati su alluminio e Dibond, tornano in mostra a Milano negli spazi della galleria Progettoarte elm le opere di Marco Casentini.

Comunicato stampa

Con nuovi lavori pittorici realizzati su alluminio e Dibond, tornano in mostra a Milano negli spazi della galleria Progettoarte elm le opere di Marco Casentini.

Nel corso della precedente esposizione del 2013, l’artista aveva inaugurato il fortunato ciclo di opere Rollercoaster e realizzato in galleria un suggestivo wall painting, altra sua caratteristica espressiva.

Dopo avere esposto prevalentemente in America e in Germania negli ultimi anni l'artista, originario di La Spezia e che lavora tra Milano e la California, presenta per questa esposizione un inedito ciclo di opere, alcune delle quali appositamente realizzate così come fece nel 2013.

Ogni interazione con l’ambiente circostante, innesca quel complicato e affascinante processo che porta alla nascita di un’esperienza sensoriale. Con la ricerca pittorica proposta nell’esposizione Le cose che cambiano, Marco Casentini traduce tali sensazioni in elaborate strutture astraenti in grado di restituire la complessità dell’emotività. Rispetto ai lavori precedenti, Casentini abbandona il lessico abituale della sua pittura – sviluppato in forme geometriche stratificate – per abbracciare l’essenza della linearità. Mantenendo la sua tipica palette, espressa per esempio nella nota codifica della realtà del suo vivere quotidiano, ricorre per questa inedita produzione all’intreccio, alla sovrapposizione, o al semplice affiancamento di “strisce” verticali e orizzontali; ogni traccia dipinta sui pannelli di D-bond, il supporto composito individuato per questo ciclo di pitture, non è però da ricondurre a scientifici rapporti cromatici, ma piuttosto a rapporti di necessità, in cui la necessità equivale ad avvicinare colori per ragioni estetiche o “istintive”, come sottolinea lui stesso. Perché il lavoro di Casentini, naturalmente, va ben oltre il semplice accostamento tonale: si configura, infatti, come una riflessione sulla nostra capacità di percepire, di vedere e di porsi nei confronti del vissuto. E sappiamo bene quanto il vissuto sia rilevante nella pittura, ancor più in quella di Casentini. Ma affronta altresì il tema del cambiamento (nelle passioni, nel lavoro, nel modo di essere) con cui periodicamente abbiamo a che fare, talvolta imprevedibilmente. Per chi intende intercettare il messaggio trasmesso dalle opere, dal silenzio della superfice fuoriesce flebile la voce del colore che inviata a immergersi nell’“autoritratto” della grammatica delle emozioni dell’autore. Un autoritratto, certo, perché “nella vita si fa un’opera sola, con i molteplici cambiamenti interni, ragionando, spesso, sulla stessa problematica”, precisa l’artista. Alla luce di queste parole è intrigante pensare che Casentini sia in qualche modo in sintonia con la storia del pittore narrata da Jorge Luis Borges, ossia quel tale che dopo aver dedicato l’intera vita a dipingere la bellezza della natura, tutt’a un tratto, si accorge che l’insieme delle pitture dà vita al suo volto, e, di conseguenza, al percorso della sua vita.