Marco Cingolani – Articolate evoluzioni

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO HAJECH - LICEO ARTISTICO DI BRERA
Via Camillo Hajech 27, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Da lunedì a venerdì ore 9.30-14.30/15.30-17.30
Sabato ore 9.30-12.30

Vernissage
16/02/2012

ore 18

Patrocini

Mostra promossa dal Liceo Artistico di Brera di Milano, dal Dirigente Scolastico Prof.ssa Carla Maria Arienti, dal Presidente del Consiglio d'Istituto Nicola Licci, dalla Commissione Spazio Hajech

Artisti
Marco Cingolani
Curatori
Francesca Pensa
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra dell’artista italiano pone un’attenzione particolare al valore e alla funzione del disegno e del colore, da intendere come poli opposti e tuttavia inscindibili sui quali si è articolata la rappresentazione pittorica del nostro passato e le possibilità espressive dell’arte contemporanea.

Comunicato stampa

Scrive Francesca Pensa:
La presentazione dell'opera di Marco Cingolani nello Spazio Hajech del Liceo Artistico di Brera offre un'interessante opportunità per gli studenti della scuola. La selezione dei lavori esposti potrà infatti proporsi come significativo ed esemplificativo affondo nell'arte della contemporaneità, la cui conoscenza deve essere fondamentale nella preparazione di studenti che intendono costruirsi una personale visione artistica in vista di una propria e individuale produzione creativa. Molti sono infatti gli spunti che emergono dalla pittura dell'artista, sui quali un allievo interessato alle vicende dell'arte può riflettere. L'itinerario espressivo fin qui percorso da Cingolani, nelle sue diverse e articolate evoluzioni, mostra infatti caratteri peculiari che toccano questioni sostanziali riguardanti la pittura del tempo attuale, quali il rapporto con il reale, con i suoi fatti di storia e di cronaca, e il riferimento al tema della religiosità, nelle particolari sfumature che la rappresentazione della spiritualità può assumere nel presente. L'opera dell'artista risulta inoltre utile per una riflessione sugli strumenti strettamente tecnici, che vediamo appunto impiegati nello sviluppo della pittura di Cingolani: un'attenzione particolare può infatti essere rivolta al valore e alla funzione del disegno e del colore, da intendere come poli opposti e tuttavia inscindibili sui quali si è articolata la rappresentazione pittorica del nostro passato, dei quali si indagano e si analizzano, proprio attraverso le opere esposte in questa mostra, le possibilità espressive nel mondo dell'arte contemporanea.

Scrive Marco Cingolani:
In questi anni mi sono sempre fatto vanto di essere nato a Como e d´essere cresciuto sul confine della Svizzera, a Maslianico, paese dal nome sdrucciolo e seducente. Orgoglioso non solo per l´innegabile richiamo turistico del luoghi, ma per il desiderio di sottolineare la mia identità culturale formata in un territorio che mi ha fatto crescere in confidenza con la bellezza naturale e artistica; penso alla luce smaltata di certi giorni primaverili, alle linee impeccabili dei palazzi razionalisti, il rigore delle chiese romaniche, la seduzione delle ville che punteggiano le sponde. Eppure è stato inevitabile andarsene, proprio perché una formazione di bellezza non può che essere cosmopolita ed aperta al confronto,

soprattutto negli anni settanta, quando era indispensabile stare fisicamente in altri luoghi, per informarsi ed imparare. Nel 1978 andai a studiare a Milano, feci l’esame di ammissione al liceo Artistico al terzo anno e mi presero, nonostante le mie carenze; venivo da una scuola di elettronica dove ero ferrato in circuiti stampati e non in linee fatte a matita. Milano è una città che ti accoglie a braccia conserte, ma con la sua severità ti distribuisce molte occasioni che è facile afferrare, il difficile viene quando devi dimostrare il tuo valore. Iniziai a frequentare una rivista che mischiava con la moda e la musica punk, di chiamava PunkArtist ed era diretta da Graziano Origa, grande intellettuale punk che divenne la mia vera scuola di formazione. Alla fine degli anni settanta Milano era attraversata dalla follia distruttrice del terrorismo, ma soprattutto ospitava un ambiente creativo underground che in breve tempo contribuì a mettere l’Italia al centro del dibattito artistico internazionale: penso a Menphis di Sottsass, Alchymia di Mendini, la Transavanguardia e la moda che diventava un valore economico e culturale. Avevo la fortuna di essere giovane in quegli anni. Nel 1982 intervistai Mimmo Paladino per la rivista Punk Artist, avevo 21 anni e lui mi incoraggiò. Ogni tanto andavo a trovarlo e gli mostravo i miei disegni, finchè nel 1983 mi disse di mostrarli al gallerista Cannaviello. Andai all’appuntamento emozionato e speranzoso, il gallerista li guardò tutti, erano quasi duecento, ne scelse alcuni e mi diede cinquecentomila lire: “è per cominciare il rapporto…” mi disse lasciandomi basito e felice. Nel frattempo frequentavo svogliatamente l’Accademia di Belle Arti di Brera dove incontrai Luciano Caramel, il professore che fu più importante per la mia formazione artistica. Adesso che sono diventato professore anch´io, ed insegno all´Accademia di Torino, cerco sempre di riproporre l´entusiasmo provocato dalle sue lezioni: come diceva Montaigne "Insegnare non è riempire un vaso, ma accendere un fuoco".

Biografia dell’artista
Marco Cingolani è nato a Como nel 1961. Molte le esposizioni dedicate alla sua arte, tra le quali si ricordano: A perdita d’occhio, Palazzo del Broletto, Pinacoteca Civica a Como nel 2011, Comics. Fotostoria ritoccata d’Italia, Antonio Colombo Arte Contemporanea (Little Circus) a Milano nel 2010, Percorsi della fede, Galleria Boxart a Verona nel 2009, Di che colore sono? 51 quadri nuovi sui colori del Potere, Galleria Emilio Mazzoli a Modena nel 2007, Bang bang, Palazzo Strozzi a Firenze nel 2002, I miei migliori amici, Galleria In Arco a Torino nel 2001, MAN, Museo d’Arte di Nuoro nel 2000, Amore a prima vista, Galleria Bagnai a Siena nel 1999, Pittori innamorati, Galleria Raab a Berlino nel 1998, Contemporanea 2, Villa Olmo a Como nel 1996, Rissa all’ONU, Galleria Analix a Ginevra nel 1993, Liquidare Duchamp, Galleria Diagramma a Milano nel 1989, L’ecole de Nimes a Nimes nel 1988. Numerose anche le mostre collettive alle quali ha partecipato, tra le quali si segnalano le presenze a Quali cose siamo. Terza interpretazione, Triennale Design Museum a Milano nel 2010, alla 53a Esposizione Internazionale d’Arte. Biennale di Venezia – Padiglione Italiano, Collaudi, Arsenale a Venezia nel 2009, alla XIV Quadriennale di Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma nel 2005, a Sui Generis, PAC a Milano nel 2001, a Futurama, Museo Pecci a Prato nel 2000, a Pittura Italiana, Palazzo Sarcinelli a Conegliano Veneto nel 1999, a S.M.A.C.K., Musée d’Art Contemporaine di Gent in Belgio nel 1999, a Due o tre cose che so di loro, P.A.C. a Milano nel 1998, a Mitovelocità, Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea a San Marino nel 1998, ad Arte Italiana degli anni ‘90, Museu d’art contemporain a Valencia in Spagna nel 1997, a Immagini di Pittura, Studio Cannaviello a Milano nel 1992, a Una scena emergente, Centro per l’Arte Contemporanea L. Pecci a Prato nel 1991.