Marco Cingolani – Perpetuum Mobile
Le recenti opere realizzate da Marco Cingolani per gli spazi della Torre di Moresco, sono sottili interventi ambientali con cui l’artista fa proprie le leggi dell’elettrodinamica classica, in particolare l’interazione elettromagnetica.
Comunicato stampa
Il TOMAV – Torre di Moresco Centro Arti Visive è lieto di annunciare Perpetuum mobile, un progetto di Marco Cingolani che si terrà dal 18 dicembre 2021 al 30gennaio 2022 dedicato a procedimenti linguistici che puntano l’attenzione sull’elasticità e dunque sulla tensioattività.
Le recenti opere realizzate da Marco Cingolani per gli spazi della Torre di Moresco, sono sottili interventi ambientali con cui l’artista fa proprie le leggi dell’elettrodinamica classica, in particolare l’interazione elettromagnetica, per concepire ingranaggi duttili – agganciati alla matière subtile – carichi di energie attrattive e inclusive.
Distribuiti nello spazio come piccoli tempi e come ritagli d’ambiente, gli stati di tensione e le forme persistenti di coesione realizzate da Cingolani nell’arco dell’ultimo biennio ridefiniscono emotivamente il contesto espositivo con l’idea chiara di porsi come corpi minimi, come atteggiamenti, come processi, come apparecchi perpetuamente mobili – la cui mobilità è determinata dai picchi, dalle gole, dalle oscillazioni di luce durante le ore del giorno.
«Le opere sono costituite da elementi metallici e piccoli magneti» avvisa l’artista: «coerentemente con la mia ricerca artistica» questi lavori «proseguono una riflessione sul concetto di fragilità, utilizzano gli stessi medium e mantengono un approccio ermetico ed introspettivo, ma affrontano in maniera più approfondita il concetto di forza, intesa come forma di resistenza, come una forza di resistente coesione tra i vari elementi che compongono il lavoro».
Direttamente proporzionali agli stati dello spettro luminoso e dunque a tutta una serie di spinte, stimoli, condizioni temporospaziali i suoi nuovi lavori si presentano come dispositivi camaleontici e versatili che rispondono a una prassi libera, armonicamente disarmonica e asimmetrica, (s)vincolata all’azione pneumatica circostante e contestualmente a questa legata da sofisticati rapporti di partecipazione, di compenetrazione, di reciprocità.