Marco De Angelis – Davai. Storie di cammini e di transiti umani
In mostra per la prima volta all’Aurum di Pescara, i lavori di Marco De Angelis: pittore e sculture, nato a L’Aquila nel 1973, che da anni lavora in una “terra di periferia” – come lui stesso definisce il comune abruzzese in cui vive – Sulmona.
Comunicato stampa
La parola russa “davai” - analoga all’espressione inglese “let’s” - può assumere più sensi come “Dai, vai” o “Forza, cammina!”. E’ un imperativo che esorta a procedere, senza mai fermarsi, a continuare il cammino, passo dopo passo, nonostante la stanchezza, le difficoltà materiali o la sfiducia, resistendo fino allo stremo delle forze.
Da qui l’idea del “concept” - e anche il titolo - di una mostra "Davai. Storie di cammini e di transiti umani", a cura di Stefania Valente che, dal 16 al 24 marzo 2019, presenta, per la prima volta all'Aurum di Pescara, i lavori di Marco De Angelis: pittore e sculture, nato a L’Aquila nel 1973, che da anni lavora in una “terra di periferia” – come lui stesso definisce il comune abruzzese in cui vive - Sulmona.
Appassionato di storia, ma anche grande conoscitore della pittura passata, De Angelis, con un linguaggio essenziale, poetico ed anche ermetico - l’eco di diverse tendenze artistiche - nei dipinti esposti evoca luoghi desolati, senza punti di riferimento in cui è facile smarrirsi, animati solo da figure anonime, senza volto, uomini e donne che camminano all'infinito.
L’esposizione nel dettaglio propone 16 opere realizzate con diverse tecniche e sperimentazioni artistiche – oli, incisioni e tecnica mista - che descrivono reduci, sbandati, sfollati, profughi, comunque persone stanche che procedono molto lentamente e che a volte sembrano essere in procinto di fermarsi o di cadere. Tra i lavori proposti anche l'installazione “Piombi” con cui l'artista ha cercato di fermare l'attimo e il peso di un cammino di ritorno (da una battaglia, da una trincea, da una sconfitta…).
Intenso ricercatore artistico e dell’animo umano, questo outsider dell’arte dal carattere un po’ schivo, rappresenta eventi comuni a tutti gli esseri viventi con una specifica tecnica di sfumato da lui stesso messa a punto con la pittura ad olio e tecniche miste che gli consente di arrivare allo sfaldamento della linea di confine, del margine segnato e definito dalla matita, alla fuoriuscita del colore e del segno all'esterno, nella zona intermedia tra soggetti e spazio circostante.
Pur facendo riferimento – sovente - ad eventi accaduti, le sue "visioni" non sono mera rappresentazione del vero o del fatto di cronaca, come si potrebbe pensare ad un primo colpo d'occhio, bensì provengono dal suo “sottosuolo" come lui stesso definisce la dimensione più profonda e irrazionale del suo essere (citando lo scrittore russo Fëdor Dostoevskij), piuttosto sembrano frammenti di sogno, rimembranze, immagini interne. Inconsapevolmente trasferisce sul supporto materico pensieri ed emozioni che appartengono alla sfera più intima, segreta: composizioni misteriose, a volte fiabesche e irreali, di sapore quasi simbolista, paesaggi interiori senza tempo che non hanno connotazione geografica, emblema universale della condizione umana.
Marco De Angelis nasce a L’Aquila il 23 agosto del 1973, vive e lavora a Sulmona, nel cuore del Parco Nazionale della Majella.
Da sempre attratto dall'arte, già da piccolo aveva capito che dipingere sarebbe stata la sua missione, tuttavia, vuoi per essere più concreto, prende una strada diversa.
Dopo la maturità classica, si laurea in Giurisprudenza, senza però mai accantonare del tutto la sua più grande passione, la pittura.
Amore per il mondo artistico che, ad un certo punto della sua vita, diventa predominante inducendolo a fare nuove scelte: si diploma quindi all'Accademia delle Belle Arti dell'Aquila, dedicandosi poi alla professione artistica a tempo pieno.
Nel corso degli anni tiene diverse mostre personali e collettive sia in Italia sia all'estero e ottiene importanti riconoscimenti.
Al lavoro d’artista, affianca quella di grafico pubblicitario e di illustratore.
Principali riconoscimenti
2018 - 45° Premio Sulmona, Rassegna Internazionale d'Arte Contemporanea.
2017- 10ª Edizione del Premio Internazionale Biennale d’incisione Città di Monsummano Terme. Finalista.
2017 - 44° Premio Sulmona, Rassegna Internazionale d'Arte Contemporanea.
2016 - 43° Premio Sulmona, Rassegna Internazionale d'Arte Contemporanea.
2015 - Premio Internazionale Spoleto FestivalArt 2015. Primo premio. Expò Arte Italiana. 200 maestri dell’arte italiana, 100 artisti esordienti. Villa Bagatti Valsecchi, Varedo; a cura di V. Sgarbi.
2015 - Premio Internazionale di Pittura G. Gambino - Special Price Venice 2015, Venezia. Finalista.
2014 - 41° Premio Sulmona, Rassegna Internazionale d'Arte Contemporanea. Premio della Camera dei Deputati.