Marco Delogu – Asinara
Nel nuovo progetto di AR/S – Arte Condivisa in Sardegna la natura e la storia dell’isola sono raccontate attraverso le immagini e le parole di due illustri autori che, invitati dalla Fondazione di Sardegna sono stati accolti e guidati dal Parco Nazionale dell’Asinara – partner imprescindibile del progetto – ripercorrendo le suggestioni di un ambiente segnato da un vissuto ricco di contraddizioni.
Comunicato stampa
La Fondazione di Sardegna prosegue nel già avviato percorso di produzione di arte contemporanea nell’ambito di AR/S – Arte Condivisa in Sardegna, la piattaforma progettuale che alla promozione di mostre dedicate alla storia dell’arte sarda alterna sempre con più frequenza progetti dedicati al presente, diffusi su tutto il territorio regionale. Al centro della nuova iniziativa di AR/S c'è un viaggio d’artista alla scoperta dell'Asinara, colta nella sua identità più profonda dagli scatti notturni di Marco Delogu.
Cagliari, 9 novembre 2017. Isola nell'isola, terra di forti contrasti alimentati dalla bellezza sublime del paesaggio e dall’alterità fredda delle strutture sanitarie e detentive che nel corso di oltre un secolo ne hanno ridisegnato gli orizzonti, l’Asinara è la protagonista del nuovo lavoro del fotografo Marco Delogu: 25 opere che saranno in mostra negli spazi della Fondazione di Sardegna, in via San Salvatore da Horta 2 a Cagliari, a partire dal 30 novembre 2017 sino a fine febbraio 2018.
Scrive l’artista, Marco Delogu: “Il progetto ha previsto un lavoro di ricognizione sul paesaggio “notturno”, sotto la luce della luna dell'isola. Con la prima luna d'Agosto, l'Asinara è stata percorsa alla ricerca di una sua identità profonda, le poche costruzioni, la natura interna e il mare”. “Asinara” è la naturale evoluzione della ricerca artistica di Marco Delogu, da sempre impegnato sul tema dei ritratti di gruppi di persone con esperienze o linguaggi in comune. Negli ultimi anni, i suoi progetti si sono maggiormente concentrati sulla natura nelle differenti declinazioni di un’attenzione che si sposta dall’uomo a ciò che lo circonda. I diversi interventi dell’uomo sull’isola dell’Asinara nel corso di oltre 100 anni e i conseguenti contrasti con una natura perlopiù selvaggia e incontaminata, sono infatti al centro della ricognizione notturna dell’artista. “Con la sua opera, Delogu ci restituisce la storia di un luogo che ha un peculiare legame di appartenenza con la Sardegna e che si presta, dunque, anche quale spazio simbolico e di riflessione rispetto al nostro patrimonio identitario, i cui orizzonti interpretativi inevitabilmente mutano in funzione della luce (o dell’ombra) con cui li osserviamo”, scrive Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna.
La mostra “Asinara” sarà accompagnata dalla pubblicazione di un volume che vedrà le opere fotografiche di Marco Delogu affiancate dai testi dello scrittore Edoardo Albinati, vincitore del Premio Strega 2016. Per oltre 20 anni insegnante nel carcere di Rebibbia, vicino alle tematiche della detenzione, Albinati come Delogu ha vissuto un’esperienza di residenza all’Asinara, prestando le proprie parole allo sguardo dell’artista.
Nel nuovo progetto di AR/S - Arte Condivisa in Sardegna la natura e la storia dell’isola sono dunque raccontate attraverso le immagini e le parole di due illustri autori che, invitati dalla Fondazione di Sardegna sono stati accolti e guidati dal Parco Nazionale dell’Asinara - partner imprescindibile del progetto - ripercorrendo le suggestioni di un ambiente segnato da un vissuto ricco di contraddizioni. La storia dell’isola si distingue infatti per il prosperare di una natura libera e incontaminata, oggi patrimonio ambientale inestimabile. Al contempo, l’isola è fortemente connotata dalle metamorfosi territoriali legate all’umana costrizione, prima sanitaria e poi carceraria, che l’ha caratterizzata nel corso di oltre un secolo fino al 1997, anno di fondazione del Parco.
L’Asinara è un paradiso naturalistico dall’orizzonte infinito e nella stessa misura anche luogo di 'esilio' per i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che nell'isola hanno soggiornato per ragioni di sicurezza durante la stesura della requisitoria del Maxiprocesso. L’Asinara è lo spazio di detenzione dei mafiosi Totò Riina, Leoluca Bagarella, Raffaele Cutolo e di molti dei più efferati terroristi che hanno segnato la storia d’Italia del nostro secolo ma è anche il sottilissimo lembo di terra che nel punto più a nord dell’isola separa i due mari che bagnano l’Asinara, a oriente e occidente: “il mare di dentro”, dalle acque poco profonde, miti e accoglienti, e “il mare di fuori”, dalle correnti violente, che rapidamente precipita in profondità vorticose e turbolente. “Due mari che all’ombra del faro di punta dello Scorno, e alla luce della luna, sembrano quasi incontrarsi, ma che sono destinati a congiungersi solo altrove, al di là dell’isola.”