Marco Demis – Limbo
In piedi, immobili e senza tempo, le figure che occupano le tele di Marco Demis. Una mostra che raccoglie nuovi lavori e opere meno recenti per un’artista che fa i conti con il tempo e la tradizione, quella italiana della pittura e dell’estetica.
Comunicato stampa
In piedi, immobili e senza tempo, le figure che occupano le tele di Marco Demis. Una mostra che raccoglie nuovi lavori e opere meno recenti per un’artista che fa i conti con il tempo e la tradizione, quella italiana della pittura e dell’estetica.
Senza temere disegna e dipinge belle fanciulle, che sfidano con la loro presenza austera, il confronto con le incalzanti tecnologie artistiche e le esasperazioni degli ultimi tempi, una sorta di ritorno all’ordine per limbo, dove le pennellate campeggiano visibili in una sapiente pittura tonale, fatta di grigi sporchi che diventano azzurro, e che danno sostanza ad un’atmosfera al limite della malinconia. Umane o forse no, probabilmente divine, addobbate come figurine sacre, inserite in contesti spesso decorati da elementi di gusto passato, come bambole, perché bambine non possono essere, inespressive e nivee come sono dal corpo algido e nettamente contornato. Un lavoro che rimane in equilibrio tra la memoria e il ricordo, il sapore del passato appena trascorso e la freschezza di una mano giovane, opere a-temporali che difficilmente si collocano all’interno di un tempo e di un contesto, distaccate e distanti, fredde e affascinanti, che a fatica coinvolgono ma che possono rapire lo sguardo, quasi ipnotizzarlo alla ricerca di risposte, di segnali utili a riavvicinare soggetti e contesti a qualcosa di conosciuto.
Un giovane artista, già presente sulla scena nazionale che punta sulla estrema riconoscibilità e sulla ossessiva ripetizione che senza stancare diventa piuttosto un leitmotiv che accompagna tutto il suo lavoro. Una nuova figurazione italiana, come molti l’hanno definita, la scia nella quale si inserisce Demis, che mescola sempre in maniera ordinata, tradizione e contemporaneità, senza spostarsi mai dalla bi dimensione, neanche per donare alle sue fanciulle una parvenza di volume.