Marco Di Giovanni – Radicata

Per i 250 anni della sua prestigiosa attività, la Libreria Bocca di Milano – Locale Storico d’Italia con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Medaglia d’Oro della Camera di Commercio di Milano e la più antica libreria d’Italia e forse del mondo – sta dando vita a numerosi eventi celebrativi.
Comunicato stampa
Per i 250 anni della sua prestigiosa attività, la Libreria Bocca di Milano - Locale Storico d’Italia con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Medaglia d’Oro della Camera di Commercio di Milano e la più antica libreria d’Italia e forse del mondo - sta dando vita a numerosi eventi celebrativi. Uno tra questi prevede il coinvolgimento di alcuni artisti visivi, invitati a concepire un’opera per la centralissima vetrina in Galleria Vittorio Emanuele II.
Domenica 9 marzo dalle ore 16 alle 18 si inaugurerà l’intervento di Marco Di Giovanni, artista di origini abruzzesi che vive tra Imola e la sua campagna, dal titolo RADICATA.
Scrive il curatore Paolo Repetto: “In realtà l’installazione di Marco Di Giovanni consta di tre nuovi lavori (tre, per l’autore, è un numero profondamente simbolico): uno di grande formato, alto circa quattro metri, che si intitola Radicata, l’altro più piccolo, Enciclopedia della donna, e infine Impossibile catalogo di Gino De Dominicis: una copertina decorata con il nome dell’artista “scritto” con un filo d’oro.
Nel suo lavoro Di Giovanni usa spesso le agendine Moleskine, in composizioni sempre simili e diverse, come una sorta di ampio tema e variazioni. Taccuini di viaggio, appunti, percorsi metafisici, dove punti e linee grigie descrivono geografie dell’ignoto, forme reali e fantastiche, simboli ancestrali, una mappatura verso l’alto, un altrove, per uscire dalle limitanti costrizioni dello spazio e del tempo. In questa sua nuova opera, Radicata, ventiquattro agende di tre formati diversi rappresentano un ideale rampicante, in realtà tre rami che si intrecciano, una presenza insieme vegetale e metafisica, una sorta di DNA inventato, un codice segreto come testimonianza e denuncia.
La testimonianza e il simbolo di una presenza, una resistenza, in questo caso quella della prestigiosa libreria d’arte Bocca, quasi schiacciata da realtà commerciali molto più potenti: i grandi brand della moda internazionale.
Il simbolo di pensieri verticali a fronte di una omologazione tristemente materialista e orizzontale.
Enciclopedia della donna, è invece caratterizzata da 20 volumi sovrapposti e coronati da un dodecaedro - un riferimento alla figura geometrica platonica, il grande filosofo a cui l’artista spesso si ispira - colorata di piccoli particolari femminili ritagliati dalle pagine interne della stessa enciclopedia. Il tutto sorretto, come base, dal terzo volume dell’enciclopedia: tre come numero perfetto e fortemente simbolico: il Dio uno e trino, il simbolo della Vergine Maria, il numero che regge e fonda la costruzione dell’intero universo.”