Marco Eusepi – Piccola frase
L’idea di natura che Marco Eusepi propone nei suoi lavori – idea, certo, essendo essa frutto dell’elaborazione mentale di soggetti ispirati alla natura, non la loro traduzione atmosfera, un paesaggio – è un codice pittorico al quale egli s’affida per esplicitare le sue petites phrases.
Comunicato stampa
L’idea di natura che Marco Eusepi propone nei suoi lavori - idea, certo, essendo essa frutto dell’elaborazione mentale di soggetti ispirati alla natura, non la loro traduzione atmosfera, un paesaggio - è un codice pittorico al quale egli s’affida per esplicitare le sue petites phrases, una sintassi dietro la quale si cela l’insieme di “memorie involontarie” che ne cadenzano l’esistenza. Sono ricordi prossimi o lontani nel tempo, dimenticati e custoditi dall’inconscio che riaffiorano ciclicamente in presenza di un qualsiasi elemento riferibile ad azione, un suono, un profumo, un dato reale o virtuale. Eusepi dà loro concretezza visiva attraverso un sistema linguistico fatto di pennellate ora dense ora liquide ora cupe ora luminose, di segni ora rapidi ora intermittenti ora spessi ora esili, in grado di materializzare le proprie sensazioni in tutta la loro fugace precarietà; fugace tanto quanto l’esistenza che attestano.
Sotto il profilo iconografico e iconologico tale sistema evoca forme floreali e vegetali in grado, per loro stessa natura, di enfatizzare la caducità del processo emotivo di cui danno conto ma che non sono necessariamente testimoni dell’universo visivo a cui fanno riferimento. Eusepi le adotta per convenzione, individuando in queste forme quelle più consone ad esprimere il proprio immaginario emotivo sollecitato, oltre che da un’innata sensibilità, da una spiccata propensione all’osservazione estatica di ciò che lo circonda. Essa si lega, in buona parte, alle sue origini di provincia che ne costituiscono, forse, una delle principali ricchezze, sia sul piano individuale che professionale essendo in grado di preservarne un certo candore e una sana meraviglia di fronte alle persone e agli eventi con cui entra in contatto. Nato ad Anzio (1991), vive oggi la sua esperienza romana -e, in questo momento, anche parigina- con un distacco e una distanza tali da registrare le cose e i fenomeni che incontra senza esserne mai coinvolto del tutto, mantenendo sempre viva una pregevole quanto rara capacità di riflessione che lo approssima a quella d’un romanziere (non d’un giornalista, poiché non cede mai alla cronaca) che narra ciò che vive o che immagina; sì che, nel fondo, il suo percorso creativo è paragonabile ad una lunga, ininterrotta autobiografia. A tale scopo, fa ricorso al repertorio lirico e poetico che meglio conosce e che, più di altri, è in grado di trasmettere universalmente le proprie suggestioni: quello naturale, vale a dire, un alfabeto immaginifico insito in ciascuno di noi e, in quanto tale, capace di comunicare con tutti.
Un alfabeto maturato e coltivato quotidianamente, sin dai tempi in cui, studente all’Accademia di Belle Arti (dopo il triennio in pittura, avviato nel 2011, ha seguito i corsi di grafica d’arte diplomandosi nel 2018), prendeva il treno per Roma e seguiva con lo sguardo il paesaggio campestre, il mare sullo sfondo, che s’apriva davanti ai suoi occhi; e, arrivato in città, si trasformava in piante, fiori, alberi e cieli forse meno incorrotti di quelli del luogo d’origine ma altrettanto intensi sotto il profilo sensibile. Suggestioni primarie che si rinnovano ancora adesso, quotidianamente, lungo il percorso che da casa, a Roma, lo conduce in studio o, più in generale, durante ogni occasione egli abbia di confrontarsi col mondo esterno. Le opere ora in mostra ne sono la prova: pitture su carta o su tela, varie per epoca e dimensione, alle quali appare, talvolta, quasi forzato assegnare loro un titolo o una data; ché “memorie involontarie”, sono; e, in quanto tali, non hanno connotati né codici a cui rispondere.
Pier Paolo Pancotto
Marco Eusepi (Anzio, IT, 1991) vive e lavora a Roma. Nel 2015 ha ottenuto il diploma in pittura e nel 2018 in grafica d’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Tra le sue mostre personali recenti: 2025 – ADA, a cura di Pier Paolo Pancotto, Roma, IT. 2024 – Francesca Antonini Arte Contemporanea, Roma, IT. 2023 – Litografia Bulla, Roma, IT. 2022 – Palazzo Trigona di Canicarao, a cura di Pier Paolo Pancotto, Noto, IT. 2021 – Secci Gallery, a cura di Pier Paolo Pancotto, Firenze, IT; Chiesa degli Scolopi, Citylab 971, a cura di Giuliana Benassi, Alatri, Roma, IT; SPAZIOMENSA, Roma, IT. 2019 – Albert Van Dyck Museum, Schilde, Anversa, BE. Tra le sue mostre collettive recenti: 2025 - Batagianni Gallery, a cura di Panos Giannikopoulos, Atene, GR (upcoming). 2023 – Premio Lissone, MAC Museo d’Arte Contemporanea Lissone, IT; Fondazione Pastificio Cerere, Roma, IT. 2022 – Galleria Alessandra Bonomo, a cura di Damiana Leoni, Roma, IT. 2021 – GAM Galleria d’Arte Moderna, a cura di Massimo Mininni, Roma, IT; Via del Mandrione, a cura di Giuliana Benassi, Roma, IT; Tang Contemporary Art, a cura di Giuliana Benassi e Michela Sena, Hong Kong. Nel 2023 ha ottenuto il Premio Lissone, nella sezione “Nuove Visioni”. Nel 2018 ha ricevuto il Premio Paolo Picozza.