Marco Ferri – A placarsi occorrono anni
C’è tutta una letteratura intorno ai “cold case” che sono quelle indagini sui delitti archiviati, sui fattacci dei quali si sono persi i fili e non si è mai venuti a capo. Marco Ferri, in questa mostra, ci fa vedere il paziente lavoro nella raccolta dei reperti, nel riesaminarne le tracce e ritrovarne le dinamiche.
Comunicato stampa
C’è tutta una letteratura intorno ai “cold case” che sono quelle indagini sui delitti archiviati, sui fattacci dei quali si sono persi i fili e non si è mai venuti a capo.
Marco Ferri, in questa mostra, ci fa vedere il paziente lavoro nella raccolta dei reperti, nel riesaminarne le tracce e ritrovarne le dinamiche. Una indagine dove il “fattaccio” era la poesia smarrita o addirittura uccisa. Il poliziotto/poeta Ferri ci mostra una pittura grattata via dal tempo, evidenzia dei segni misteriosi, raccoglie prove per ritrovare la storia, ricostruisce il diario di bordo dai relitti lasciati dal mare.
Quello che a noi sembrava un pezzetto di carta, in realtà, è la mappa del tesoro.
In molti suoi quadri ci sono dei fili che si inseguono e, a guardar bene, disegnano le traiettorie per ritrovarci e per scoprire l’oro alchemico.
Le sue opere hanno colori vivaci ma consunti, sfiniti dal tempo. Nell’armonia di certe sue epifanìe si insinua il memento mori con la “precarietà” di tanti suoi lavori.
Ferri ricorda Morandi con le sue bottiglie polverose. Anche lui fermava l’istante di luce, il baluginio filtrato dalla persiana dello studio e Marco Ferri, come il maestro bolognese, dipinge le sue “nature morte” con un gesto intimo e amoroso, un fare di gioiosa nostalghia, una saudade colorata per risolvere i vecchi casi della vita
Marco Ferri nasce nel 1968 a Tarquinia dove vive e lavora.
L’artista, dall’iniziale fase giovanile, di una pittura focalizzata sul tema del paesaggio filtrato dalla lezione “morandiana”, si è mosso verso una sempre più approfondita analisi delle articolazioni astratte. Tutti i suoi lavori hanno un comune denominatore: l’utilizzo della forma scultorea per superare i limiti della bidimensionalità.
www. marcoferri.net