Marco Mazzoni – Stramonium
A sette anni dalla sua ultima personale nei nostri spazi, la galleria Giovanni Bonelli è lieta di ospitare una nuova mostra di Marco Mazzoni, artista noto per il suo uso quasi esclusivo delle matite colorate su carta, che presenta per l’occasione un corpus di opere appositamente realizzate.
Comunicato stampa
A sette anni dalla sua ultima personale nei nostri spazi, la galleria Giovanni Bonelli è lieta di ospitare una nuova mostra di Marco Mazzoni, artista noto per il suo uso quasi esclusivo delle matite colorate su carta, che presenta per l’occasione un corpus di opere appositamente realizzate. Fin dall’antichità lo Stramonio (Datura Stramonium) -detto anche erba delle streghe- era noto per le sue proprietà allucinogene ed utilizzato in varie combinazioni a fini terapeutici. Con questo titolo l’artista ci introduce nel mondo delle antiche guaritrici -presenti in Italia in molte regioni fino ai primi del Novecento e non del tutto scomparse in alcune zone rurali- che utilizzavano le erbe medicinali a scopi curativi. Queste donne furono a più riprese perseguitate in quanto donne e depositarie di un sapere popolare non più conforme ai canoni della Controriforma e della nascente medicina accademica che rimarrà, per molti secoli, appannaggio esclusivo degli uomini. L’uso sapiente e raffinato di infinite stesure di colore a matita permette a Mazzoni di creare immagini suggestive nelle quali i volti di queste guaritrici -rigorosamente senza occhi perché universali- emergono da turbinii di piante o animali carichi di significati simbolici ed esoterici. Accanto a questi lavori sono esposti una quindicina di disegni su carta Moleskine appartenenti al ciclo delle virtù, dove ogni virtù è rappresentata da un animale in simbiosi con una pianta o un fiore. In queste visioni all’apparenza semplici e delicate i soggetti, che Mazzoni elabora con sempre nuova inventiva da oltre un decennio, rivelano ad uno sguardo più attento una potenza ed una complessità inaspettate. La simbiosi pianta-animale è raffigurata con un tratto carezzevole e rapido che rende il soggetto come bloccato in un istante allucinato che ben si adatta al carattere onirico richiamato dal titolo. L’artista contribuisce a questa illusione grazie al doppio registro che caratterizza il suo lavoro: tecnica inappuntabile per soggetti inscrivibili ad una narrazione leggera di tipo “pop” che trattiene e nasconde, nelle pieghe delle mille sfumature di colore, significati stratificati di un livello più profondo. A testimonianza dei differenti registri che Mazzoni riesce ad alternare nella sua produzione la mostra si conclude con la presentazione in anteprima delle tavole grafiche originali realizzate per il prossimo libro illustrato di Henry James “Turn of the Screw” -in uscita a primavera 2023-.
Marco Mazzoni (Tortona, 1982. Vive e lavora a Voghera)
Molto noto per le sue qualità di disegnatore anche in ambienti non direttamente collegati a quello artistico, Marco Mazzoni ha sviluppato negli anni una sua peculiare cifra stilistica che lo rende immediatamente riconoscibile. Ha esposto sia in Italia che all’estero in gallerie e pubbliche istituzioni. Tra le principali mostre personali ricordiamo: Think Space Gallery, Los Angeles (2014 e 2017); Gallerie Benoni, Copenhagen (2016); Galleria Giovanni Bonelli, Milano (2015); Gallery B15, Copenhagen (2011 e 2014); Roq La Rue Gallery, Seattle (2013 e 2012), Jonathan Levine Gallery, New York (2013). Tra le principali mostre collettive si ricordano: Galleria Civica di Trento (2022); Spoke Art, New York (2018); LAMAG Museum, Los Angeles (2015); Fodazione Le Stelline, Milano (2012); nel 2011 ha partecipato alla 54°Biennale di Venezia, Padiglione Italia.