Marco Passaro – Soglie
Nel lavoro di Marco Passaro le inquadrature fotografiche divengono altrettante soglie da attraversare entro le quali le immagini ci arrivano distorte, slabbrate, sfocate tramite espedienti diversi.
Comunicato stampa
Laboratorio Fotografico Corsetti
Via dei Piceni 5/7 – Roma
www.corsettilab.com
a cura di Eugenio Corsetti e Fabio Benincasa
testo critico Prof. Alessandro Celani
Noi siamo un segno non significante,
indolore, quasi abbiamo perduto
nell'esilio il linguaggio.
Friedrich Hölderlin, Mnemosyne
SOGLIE, personale fotografica di Marco Passaro a cura di Eugenio Corsetti e Fabio Benincasa, sfida la concezione della fotografia come mezzo di registrazione della realtà, esplorandone i limiti percettivi e concettuali. Si tratta di quattordici coppie di immagini fotografiche che saranno in mostra presso i locali del Laboratorio Fotografico Corsetti, in Via dei Piceni 5/7, dal 13 al 27 maggio 2016.
Nel lavoro di Marco Passaro le inquadrature fotografiche divengono altrettante soglie da attraversare entro le quali le immagini ci arrivano distorte, slabbrate, sfocate tramite espedienti diversi. Il tormento della realtà rende irriconoscibili le percezioni, lasciando emergere l’evocazione poetica, il lirismo onirico o l’espressionismo luministico. L’oggetto, quella porzione di realtà che la macchina fotografica dovrebbe o potrebbe registrare per creare un’immagine, un documento, perde la sua identità. SOGLIE mette così in crisi la pretesa oggettività del mezzo fotografico, permettendogli di acquistare un senso nuovo e diverso.
Per Marco Passaro la visione fotografica non può, quindi, prescindere dal filtro esperienziale di colui che osserva. SOGLIE riflette esattamente su quanto il filtro della percezione mentale sia al fondo dell’esperienza della visualità. Le quattordici coppie esposte in mostra intendono restituire questo carattere di individualità e soggettività dello sguardo umano grazie all’accostamento, funzionale a suggerire l’ambiguità dello sguardo. Il dialogo serrato che si instaura fra le immagini stimola, anche grazie ai neri vuoti che le separano, il sorgere di relazioni spontanee, elementi lievi e appena percepibili di continuità sui quali si basa la nostra comprensione del reale.
Marco Passaro (Messina 1987) lascia, giovanissimo, la sua città natale, Messina, per trasferirsi a studiare Storia dell’Arte prima a Siena e poi a Roma, dove attualmente vive e lavora. Durante e dopo gli studi ha l’occasione di fare alcune esperienze presso importanti istituzioni romane, sia pubbliche che private, quali il MAXXI, il Palazzo delle Esposizioni (nei loro dipartimenti educativi) e la galleria Wunderkammern. Tali esperienze saranno fondamentali alla crescita del suo interesse verso l’arte contemporanea e alla decisione di rinnovarsi completamente e dedicarsi alla fotografia. Già appassionato della tecnica, anche grazie a suo padre, avvocato e fotografo a sua volta, frequenta corsi di fotografia prima alla Scuola Romana di Fotografia, poi presso lo Studio Compagnucci. Nel 2015 partecipa al concorso Ombre, indetto dal Centro Sperimentale di Fotografia CSF Adams, dove si aggiudica il terzo posto grazie allo scatto Di notte gli alberi camminano e, nello stesso anno, collabora come assistente per lo Studio Compagnucci. Nel 2016 realizza le immagini di catalogo e un editoriale di moda per Formespazio creazioni artistiche e artigianali in plexiglass.
cargocollective.com/marcopassaro