Marco Pezzotta – Krakatoa
La mostra personale di Marco Pezzotta (Seriate, 1985), da diversi anni residente a Berlino dove studia e lavora, permette di scoprire e conoscere l’inattesa poesia di una ricerca fondata su riflessioni profondamente attente alle diverse sfumature dell’individualità dell’esistenza.
Comunicato stampa
La mostra personale di Marco Pezzotta (Seriate, 1985), da diversi anni residente a Berlino dove studia e lavora, permette di scoprire e conoscere l’inattesa poesia di una ricerca fondata su riflessioni profondamente attente alle diverse sfumature dell’individualità dell’esistenza. Le sue meditazioni, puntuali e attente, bypassando e superando mode, generi e stili, tendono a focalizzarsi sull’identità del singolo all’interno di un gruppo omogeneo, sulla spazialità territoriale, sulla variabilità della percezione rispetto un medesimo fenomeno. Singolarità, alterità, confine, omologazione, differenziazione, territorio, memoria, esperienza, sono quindi i suoi concetti chiave. Marco Pezzotta ricorre ad un raffinato concettualismo, tanto semplice quanto complesso, che consegue tramite uno sperimentalismo aperto e coerente, espressione senza gerarchie di media assai differenti: disegno, video, scultura… Se i linguaggi e la risoluzione formale delle opere paiono disparati e variegati, poliedrici anche nella presentazione, il pensiero rimane sempre mirato e concentrato, per questo il suo impegno artistico presenta le caratteristiche del raffinato intellettuale. Di un ricercatore lungimirante, attento agli orientamenti dell’arte contemporanea e al progredire dei suoi linguaggi.
Per questa mostra sono state preparate tre serie completamente inedite di lavori: Now, assuming that all of this is real... in cui una serie multicolori di nastri da regalo vengono mossi e compongono forme a seconda della differente tensione esercitata da un magnete sugli spilli legati alle loro estremità. Da un video – un cane sorveglia il territorio che deve proteggere e reagisce all’incursione di potenziali invasori – deriva la serie Krakatoa: alcuni still che, stampati in due serie separate, rispettivamente su carte da regalo e ritagli di pelle sintetica dalle cromie variegate, rendono mutevole una medesima immagine riprodotta serialmente. Infine, acquistabili ad una cifra simbolica, ci sono 380 sticker adesivi con una foto in bianco e nero che l’artista ha realizzato sulla soglia d’ingresso di un museo. Allo spettatore-acquirente sarà affidata la possibilità di mutare il contesto dell’immagine in base alla scelta che farà del supporto su cui avrà attaccato l’autoadesivo. In questo caso è evidente come l’opera sia portata a compimento con l’intervento diretto dell’altro, cui l’artista delega la chiusura di senso della storia da lui iniziata.
La realizzazione di questa mostra, che l’artista ha volutamente contratto in pochi lavori, lascia ben comprendere quanto Marco Pezzotta cerchi di individuare, al limite del visibile, l’origine dei fenomeni primari. Lo sguardo deve muoversi alla ricerca di quel senso che spesso si smarrisce offuscato da immagini banali, senso da trovare nelle poche tracce chi gli elementi minimi delle sue opere così incredibilmente suggeriscono.