Marco Rossati – Elogio della pittura
Marco Rossati annovera nella sua copiosa bibliografia, dal 1965 ad oggi, i nomi più qualificati della critica d’arte, della poesia, della letteratura e dell’architettura, che hanno vivisezionato negli anni la sua pittura dandole le etichette più varie: classica, anacronista, colta, simbolista, surrealista, metafisica, barocca, visionaria, scenografica, ed ultimamente anche iperrealista. Ritroviamo tutte queste fasi nelle opere scelte della piccola antologica di questa esposizione che vanno dal 1986 ad oggi.
Comunicato stampa
ELOGIO DELLA PITTURA
DODICI DIPINTI - OLI E TEMPERE GRASSE 1986 - 2012
DI
MARCO ROSSATI
CON LA PRESENTAZIONE IN CONTEMPORANEA DI
LES OH ! TOMOBILES
SERIE COMPLETA DI 10 ACQUEFORTI IN JAPON NACRE’
DI
SEBASTIAN MATTA
******
MARCO ROSSATI, emiliano, classe 1943, assente con una personale dal 1991 dalla scena artistica romana per vari impegni all’estero, vi ritorna con la stessa nobiltà pittorica con la quale si era imposto negli anni ’80 tra gli artisti adottati dall’Apollodoro di Paolo Portoghesi, quale interprete della tradizione artistica italiana e deciso assertore della “bella” pittura. Non nel senso puramente estetico ma in quello più concettuale di pittura che risponda a canoni di sapienza, conoscenza, manualità e mestiere nella migliore accezione del termine, oggi spesso trascurati se non addirittura derisi dagli artisti al seguito delle mode invalse nel mondo dell’arte e dagli addetti ai lavori interessati a sostenerli. Gli artisti veri, anche se talvolta incompresi dai contemporanei, hanno invece qualcosa di nuovo da proporre e se le loro ricerche e sperimentazioni hanno il diritto di entrare nella storia dell’arte, hanno il diritto di restarvi quelle di pittori quali Marco Rossatiche trasudano dalle loro opere il DNA dei valori tradizionali della nostra cultura.
Marco Rossati annovera nella sua copiosa bibliografia, dal 1965 ad oggi, i nomi più qualificati della critica d’arte, della poesia, della letteratura e dell’architettura, che hanno vivisezionato negli anni la sua pittura dandole le etichette più varie: classica, anacronista, colta, simbolista, surrealista, metafisica, barocca, visionaria, scenografica, ed ultimamente anche iperrealista. Ritroviamo tutte queste fasi nelle opere scelte della piccola antologica di questa esposizione che vanno dal 1986 ad oggi : i concetti di bellezza, armonia, manualità, intelligenza ed anche ambiguità, nel senso di pluralità dell’immaginario, propri della pittura di Marco Rossati, si ritrovano tutti in questa esposizione, dalla classicità delle figure degli anni ’80 alla vena surrealista degli anni ’90 fino agli ultimi recenti scorci di paesaggio urbano.
Viene presentata in contemporanea la cartella completa di 10 acqueforti su Japon nacré LES OH ! TOMOBILES di un maestro internazionale del surrealismo, movimento al quale in un certo periodo la pittura di Marco Rossati è stata legata, ma in maniera certo non pedissequa: SEBASTIAN MATTA (Santiago del Cile 1911 – Civitavecchia 2002), un omaggio dello Studio S e di Marco Rossati all’artista cui recentemente l’Auditorium di Roma ha dedicato per il centenario della nascita un’importante retrospettiva a cura della Fondazione Echaurren - Salaris e che viene qui ricordato nel decennale della morte.
I dati della cartella sono i seguenti: Testo di José Pierre. 100 esemplari numerati da 1 a 100, 25 esemplari numerati da I a XXV. Acqueforti su Japon nacrénumerate e firmate da Sebastian Matta, tirate su torchi a mano dell’AtelierGeorges Visat. Testo in carattere tipografico Europe c. 20 della stamperiaFequet et Baudier. Finito di stampare il 20 giugno 1972 a Parigi.